Tecnologo alimentare
La Fao (Food and agriculture organization) e l’Organizzazione mondiale della sanità promuovono il 7 giugno di ogni anno la Giornata mondiale della sicurezza alimentare. Essa è stata proclamata nel 2018 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite unitamente allo slogan “Food safety is everyone’s business”, ovvero “La sicurezza alimentare è affare di tutti”.
Difatti la Fao ha intrapreso 5 “call to action”:
- I governi devono garantire cibo sicuro e nutriente per tutti;
- I produttori agricoli e alimentari devono adottare buone pratiche;
- Gli operatori del settore devono assicurarsi che il cibo sia sicuro;
- I consumatori devono imparare a conoscere cibo sano e sicuro;
- Lavoriamo insieme per cibo sicuro e buona salute!
Se diamo uno sguardo ai 17 “Obiettivi di sviluppo sostenibile” previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu, possiamo notare in particolare l’obiettivo 2: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.
Criticità e proposte sul tema della sicurezza alimentare
Ma cosa si sta facendo concretamente in Italia per perseguire questo obiettivo? A questa domanda ha cercato di fornire risposte il webinar del 7 giugno scorso organizzato da Piga Service e Ayama Academy. L’incontro in diretta streaming ha radunato alcuni esponenti con differenti professionalità coinvolti nel sistema alimentare, al fine di far emergere criticità e proposte risolutive. I relatori hanno partecipato a 3 dibattiti:
- Sicurezza alimentare: i punti deboli della food safety in Italia;
- Sostenibilità dei processi di produzione e spreco alimentare: cosa si sta facendo realmente nel comparto;
- Packaging riciclabile e/o da fonti rinnovabili: stato dell’arte e prossimo futuro.
Tra i punti critici dell’attuale sistema Italia vi è la «mancanza di sinergia tra la norma comunitaria e quella italiana» - ha sostenuto Pietro Noè, direttore Ufficio 2 Dgisan (Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione) del ministero della Salute - e il divario prodotto dalle autonomie regionali, che emanano proprie delibere, si ripercuote anche a livello comunale. Le norme italiane sono datate ed estremamente articolate.
Giuseppe Paltani, tecnologo alimentare Regione Piemonte Direzione Agricoltura e Cibo, nel suo speech (“Piccole produzioni agroalimentari locali: garantire la salubrità dei prodotti per poi valorizzarli”) ha ricordato che l’Italia ha un patrimonio agroalimentare ricchissimo ed è necessario che il legislatore tenti di difendere le piccole produzioni, non solo le grandi. IAT
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