venerdì 18 febbraio 2022

Agricoltori in piazza contro caro energia e materie prime

 

Agricoltori in piazza 

contro caro energia 

e materie prime

In migliaia, fra allevatori, pastori e agricoltori, oggi, giovedì 18 febbraio, hanno invaso le città con trattori a animali. Allestito anche il tavolo della verità per far conoscere i prezzi dei prodotti ai consumatori


Agricoltoripastori e allevatori hanno lasciato i campi, i monti e le valli per invadere pacificamente le strade e le piazze delle città. Il motivo di questa “transumanza”, organizzata da Coldiretti, sindacato di categoria, è la protesta contro la speculazione dei prezzi. Il ritorno dell’inflazione (mai così alta dal 1996 a oggi), il caro energia e il caro materie prime stanno mettendo in ginocchio l’intero settore. Infatti i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori, a detta degli stessi, non riescono neanche a coprire i costi di produzione. Da qui l’idea di una mobilitazione generale, scattata oggi, giovedì 18 febbraio che sta attraversando moltissime città Dal Nord al Sud d’Italia. E fra le bandiere tricolori e quelle gialle e verdi di Coldiretti spiccano anche i trattori e gli animali da allevamento e da latte. Allestito anche il “tavolo della verità” per far conoscere ai consumatori i reali prezzi dei prodotti alimentari che mettono nel carrello della spesa. A detta di Coldiretti, per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati, appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori. Ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi. In piazza anche la mucca Giustina, simbolo di questa battaglia, dove il popolo della terra chiede un prezzo del latte più giusto e onesto. Scritta anche una lettera al Governo e al premier Mario Draghi, affinché sblocchi al più presto i fondi del Pnrr destinati al settore e faccia un provvedimento per calmierare il caro energia e il caro materie prime.

La mucca Giustina in piazza con Coldiretti per la protesta degli agricoltori Agricoltori in piazza contro caro energia e materie prime

La mucca Giustina in piazza con Coldiretti per la protesta degli agricoltori

Agricoltori in piazza

Presenti in piazza molti giovani agricoltori preoccupati per il loro futuro. Numerosi i cartelli di protesta alzati dai contadini esasperati: «Il lavoro va pagato», «Non ci ha fermato il Covid, ci provano gli speculatori», «Il latte delle nostre mucche è la vostra colazione», «Non possiamo produrre in perdita. In piazza anche una stalla con pannelli fotovoltaici sul tetto per chiedere di sbloccare i finanziamenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili dall’agricoltura.

L’esplosione dei costi energetici ha acuito la crisi 

Il nocciolo della questione è l’esplosione dei costi energetici. Secondo Coldiretti, un agricoltore italiano su tre è oggi costretto a ridurre la produzione di cibo. Una situazione giudicata insostenibile, che mette a rischio le forniture alimentari e, con esse, la sovranità alimentare del Paese. «I rincari dell’energia – sottolinea la Coldiretti – stanno avendo un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e aumenti dei prezzi di beni essenziali che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare». Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi di produzione, sempre secondo Coldiretti rischia, infatti, di aumentare la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato e il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare il mais e la soia fondamentali per l’alimentazione degli animali e per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop, dove con le produzioni nazionali si riesce attualmente a coprire rispettivamente il 53% e il 73%, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

Prodotti Coldiretti in mostra sul tavolo della verità Agricoltori in piazza contro caro energia e materie prime

Prodotti Coldiretti in mostra sul tavolo della verità

Lievitati i costi di produzione

Il risultato di questa escalation sui costi dell’energia è che quest’anno produrre cerealicome ad esempio il grano, costa agli agricoltori italiani 400 euro ad ettaro in più, mentre per i produttori di olio extravergine d’oliva e di vino i costi medi di produzione sono aumentati del 12%, secondo un’analisi Coldiretti. Ma il boom dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per piante e fiori con rincari del 30% e i vivai che sono oggi costretti a produrre praticamente in perdita. Nel giro di un anno la bolletta mensile di un’azienda florovivaistica media è passata, infatti, da 1700 euro a 6100 euro. E ad aumentare sono pure i costi per la pesca, con la flotta nazionale costretta rimanere in banchina.

TEST

Rincarato anche il costo degli imballaggi

Il rincaro energetico, sottolinea sempre Coldiretti si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Con il paradosso che molto spesso costano di più gli imballaggi del cibo che contengono. Ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubbliciTà  IAT

Nessun commento:

Posta un commento