Il caro gasolio colpisce il turismo? La Romagna ti paga il treno
L'aumento del prezzo dei carburanti ha riacceso i riflettori sul progetto che prevede il rimborso dei biglietti ferroviari da parte degli albergatori della Riviera romagnola. A Riccione c'è già e funziona. Anche Rimini ora vorrebbe unirsi. “Una congiuntura negativa può dare impulso a un circolo virtuoso”, dice Federalberghi
La benzina ha superato i due euro al litro e, anche se all'orizzonte sembrano esserci interventi sul tema da parte del Governo, il caro carburante sta spaventando il turismo, soprattutto quello interno. La soluzione? Per la Romagna è il treno. Non una novità, a essere sinceri, ma una concreta opportunità di andare incontro alle esigenze dei viaggiatori in vista della stagione estiva, rimborsando il biglietto e collaborando con Trenitalia. Riccione, che già ci ha puntato molto negli ultimi anni, vuole potenziare i servizi e Rimini, che per prima ebbe l'idea, ma l'ha poi lasciata pian piano andare, vorrebbe riportarla in auge, sfruttando, oltre al portafogli, anche una nuova sensibilità per l'ambiente.
La Riviera RomagnolaRomagna in treno: una soluzione contro il caro carburante
Milano e Rimini sono divise da più di 300 chilometri di autostrada che ogni estate vengono percorsi da migliaia di turisti. L'inizio della stagione è ormai alle porte, con la Pasqua che cadrà tra un mese, ma su di essa potrebbe pesare il caro carburante. I romagnoli sono però famosi per la loro inventiva e sembrano aver risposto in maniera reattiva di fronte alla criticità. Come? Puntando sul treno.
Non una novità, dicevamo. Già quindici anni fa da Rimini era partito un progetto portato avanti da Comuni, Trenitalia e Legambiente che aveva l'obiettivo di offrire al turista una vacanza sostenibile a partire dal viaggio, in treno appunto. Un'iniziativa che non raccolse allora grandi risposte, scemando lentamente negli anni.
Riccione ci ha creduto da subito
L'unico Comune a portare in qualche modo avanti il progetto è stato Riccione, anche se ha preso una strada diversa da quella iniziale. È nato così Riccione in treno, che prevede il rimborso del biglietto di andata di Trenitalia per chiunque effettui, negli alberghi convenzionati, almeno una settimana di soggiorno. Per soggiorni di due settimane viene rimborsato anche il ritorno, fino a un massimo di 80 euro. Il progetto prevede anche un'offerta speciale per i fine settimana, con minimo tre notti e un rimborso massimo di 25 euro a persona.
...e adesso vuole crescere ancora
Ora l'iniziativa, che negli anni ha comunque riscosso un buon successo, si inserisce perfettamente nel contesto di crisi energetica che sta vivendo l'Italia. «Di certo avremmo preferito non trovarci ad affrontare questa situazione - ha sottolineato Bruno Bianchini, presidente di Federalberghi Riccione - La crescita del progetto negli ultimi anni è stata costante e ci aspettiamo che quest'anno, viste le condizioni, aumentino le adesioni, sia degli alberghi sia dei turisti».
Riccione in treno ha trovato un supporto concreto in Trenitalia e ha pagato anche sotto l'aspetto dei servizi. Sono rinati per esempio i Treni del mare, che collegano le città del Nord con la Riviera. Su tutti, la Freccia Orobica, che connette Bergamo e Brescia con Pesaro, passando per i lidi ferraresi, Rimini e Riccione. «Sono state aperte negli anni delle tratte dirette per Riccione che probabilmente senza questo interesse per il treno non sarebbero mai arrivate - ha aggiunto Bianchini - Il riferimento principale resta il Nord Italia ma vorremmo ampliare la rete. Quando in Romagna abbiamo iniziato quindici anni fa forse era troppo presto, ora c'è una sensibilità diversa».
Rimini potrebbe unirsi
Il caro gasolio ha quindi riacceso i riflettori sul vecchio progetto partito da Rimini e che oggi potrebbe rinascere, sul modello riccionese. Lo ha confermato al Resto del Carlino l'assessore alla Mobilità Roberta Frisoni, spiegando che è in corso una fase di riflessione. Lo ha confermato anche Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini, ampliando però la visione e guardando al futuro. Qualcosa in passato è già stato fatto, per esempio creando un treno giornaliero tra Monaco di Baviera e Rimini. Ora l'attenzione è però da rivolgere al mercato interno.
«Una congiuntura negativa come quella che stiamo vivendo potrebbe mettere in moto un circolo virtuoso di cui si parla da tempo ma che non è ancora concretizzato - ha evidenziato Rinaldis - Siamo ancora abituati ad andare ovunque con l'auto ma la Romagna e Rimini in primis devono lavorare a una prospettiva diversa, una mobilità integrata che faciliti la vita al turista. E quindi, biglietti per le famiglie, biglietti unici per mezzi diversi, spazio per le biciclette e forme di comunicazione che spieghino queste opportunità in maniera chiara».
Rimini
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