martedì 8 marzo 2022

Obesità: occhio alle bibite zuccherate

 

Obesità: occhio 

alle bibite zuccherate

Il loro consumo, forte e regolare, è uno dei fattori che nel mondo contribuisce all’accumulo di chili extra, tanto nei bambini quanto negli adulti. L’obesità è un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie


Una fonte di calorie che alimenta sovrappeso e obesità sono le bevande zuccherate. Il loro consumo, forte e regolare, è uno dei fattori che nel mondo contribuisce all’accumulo di chili extra, tanto nei bambini quanto negli adulti. Una conferma è arrivata da una ricerca pubblicata su Obesity Facts realizzata da un team internazionale di ricercatori. La relazione è rilevante per la salute pubblica poiché l’obesità è un chiaro fattore di rischio per l’insorgenza di diverse patologie a cominciare dal diabeteHumanitas salute ne parla con Giuseppe Marinari, Responsabile di Chirurgia bariatrica di Humanitas in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo integralmente.

Obesità: le bibite zuccherate hanno favorito la sua diffusione

Indice di massa corporea in aumento

La ricerca è una meta-analisi di trenta studi pubblicati con dati riferiti a poco meno di duecentocinquanta mila individui, sia bambini che adulti. Venti studi erano stati condotti sui bambini, dieci avevano valutato invece l’impatto del consumo di bevande zuccherate negli adulti. Le popolazioni coinvolte provenivano da diverse aree geografiche, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Australia al Centro e Sud America.

 L'impatto nei bambini delle bevande zuccherate

Nei bambini l’impatto del consumo di bevande zuccherate è stato valutato misurando le variazioni dell’Indice di massa corporea. Fra gli adulti, invece, oltre a questo, l’accumulo di peso in eccesso è stato correlato all’aumento del girovitaIl 93% degli studi esaminati ha confermato l’associazione tra l’obesità in età infantile e in età adulta e l’assunzione di queste bevande. L’unico studio che aveva valutato gli effetti della sostituzione delle bibite con l’acqua in un gruppo di adulti non ha dato risultati statitisticamente rilevanti. iat

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