La Scuola enologica
di Conegliano
festeggia 140 anni
insieme a Carpenè
Per onorare il 140° anniversario dell’Istituto enologico più antico
d’Italia e rendere omaggio ad Antonio Carpenè, precursore della spumantistica europea, gli studenti hanno presentato una ricerca sul Metodo Champenois
d’Italia e rendere omaggio ad Antonio Carpenè, precursore della spumantistica europea, gli studenti hanno presentato una ricerca sul Metodo Champenois
La Scuola Enologica di Conegliano compie 140 anni e per festeggiare questo prestigioso traguardo ha scelto il palcoscenico del 50° Vinitaly ed il suo consolidato legame con Carpenè Malvolti, azienda leader della spumantistica italiana ed internazionale, da sempre al fianco di questa realtà formativa di eccellenza. «Un evento storico, una tappa importantissima - ha commentatoDomenico Scimone (nella foto qui sotto), global sales & marketing director Carpenè Malvolti - per l’Istituto e per la Carpenè stessa in quanto il nostro fondatore, oltre ad aver dato vita alla cantina nel 1868, 8 anni dopo contribuì notevolmente alla nascita del primo istituto enologico d’Italia, che quest’anno festeggia appunto i 140 anni».
Domenico Scimone
La celebrazione dell’importante anniversario ha visto la presentazione della ricerca condotta dagli allievi della Scuola Enologica e della Fondazione ITS Cerletti - nell’ambito della terza edizione del progetto “Generazione Docg” - dedicata alla produzione del Metodo Champenois alla fine dell’Ottocento. L’occasione ha visto anche il battesimo ufficiale del nuovo vino Carpenè Malvolti Tarvisium Metodo Classico, coerente con la filosofia aziendale ed ispirato a quello stesso concepito da Antonio Carpenè alla fine del XIX secolo.
Alla presenza della preside della Scuola Enologica Cerletti nonché direttore della Fondazione ITS Damiana Tervilli (nella foto sotto), del Sindaco di ConeglianoFloriano Zambon (nella foto sotto, a destra), della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige con Massimo Bertamini, della Famiglia Carpenè, gli allievi hanno quindi anticipato i contenuti della ricerca, sviluppata seguendo l’ispirazione data dell’attuale presidente della Fondazione Rosanna Carpenè con l’intento di approfondire scientificamente la conoscenza del metodi di spumantizzazione alle fine dell’Ottocento.
«“Condividere la Storia per determinarne il futuro” - ha sottolineato Rosanna Carpenè - è l’assunto imprescindibile su cui fondare l’interazione tra scuola ed impresa. L’impegno della Fondazione è accompagnare gli Studenti in percorsi formativi e creare per gli stessi le migliori opportunità per accedere più rapidamente al mondo del lavoro, nonché parimenti per le Imprese che possono investire su Risorse Umane già specificatamente formate».
Etile Carpenè, Damiana Tervilli, Floriano Zambon
Per celebrare le origini dell’Istituto si è scelto di approfondire le conoscenze sui vini Spumanti e in particolare sul Metodo Champenois unica tecnica di spumantizzazione conosciuta nel periodo in cui si colloca storicamente la nascita della Scuola Enologica. Sono emersi nuovi assunti basati su rilevazioni scientifiche ed altresì note storiche particolarmente suggestive, come il riferimento all’esistenza di un “vino spumeggiante” nel 1000 a.C. citato nella Bibbia, la nascita del concetto di cuvée a opera di Dom Perignon nel XVII secolo o l’introduzione delle pupitres nel 1818 e che rappresentano il simbolo per eccellenza della rifermentazione degli spumanti in bottiglia.
«Essere qui oggi a celebrare questo importante anniversario - ha sottolineato Damiana Tervilli - rappresenta per noi un modo per ribadire quanto la Scuola sia legata alla Famiglia Carpenè, il cui capostipite Antonio è stato uno dei fondatori nel 1876. Da allora, seguendo il suo insegnamento, l’Istituto Cerletti si è affermato nel panorama formativo nazionale ed internazionale. Attraverso questi progetti di ricerca, i nostri Studenti hanno l’opportunità di capitalizzare una nuova esperienza all’interno del proprio percorso formativo, teso a costruire le professionalità del domani».
All’evento, insieme alla Scuola Enologica di Conegliano ha portato la propria testimonianza la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige - già Imperial Regia Scuola di Agraria, nata nel 1874 sotto l’allora dominio austriaco - con Massimo Bertamini, il quale ha ribadito: «Gli ultimi 25 anni dell’800 siano stati particolarmente ricchi di avvenimenti per tutta l’Europa vitivinicola: un periodo unico e irripetibile durante il quale è stato dimostrato come pure il mondo del vino possa trarre spinta per il “rinnovamento” delle tradizioni, dai momenti di “crisi”. In quelli anni si ebbe infatti il coraggio di far nascere centri di ricerca e didattica in campo vitivinicolo che poi hanno segnato la storia, che hanno permesso di raggiungere quanto oggi stiamo raccogliendo».
Il progetto di ricerca condotto dagli Studenti della Fondazione ITS Cerletti, è stato altresì condiviso con altri due Istituti europei che hanno significativamente contribuito alla crescita culturale del settore enologico a livello mondiale fin dalla seconda metà dell’Ottocento, ovvero l’Istituto Superiore di Agricoltura di Geisenheim (Germania) fondato nel 1872 e l’Ecole Impériale d’Agriculture de la Saulsaie, che nel 1870 si trasferisce a Montpellier (Francia) per divenire il rinomato “Institut Supérieur de la Vigne et du Vin”.
La presentazione della ricerca ha altresì fatto da introduzione al battesimo ufficiale dell’ultimo nato in casa Carpenè, ovvero, Carpenè Malvolti Tarvisium Metodo Classico, vino spumante ottenuto da uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti dal Trentino, fresco, pieno, rotondo, bilanciato da un sapiente equilibrio tra morbidezza e misurata acidità, dal bouquet complesso, ricco di aromi fruttati e floreali con note di mela, frutta esotica, gelsomino, sentori di vaniglia, nocciole tostate e pane appena sfornato.
Il Carpenè Malvolti Tarvisium Metodo Classico - con una presentazione originale, distintiva e fortemente identificativa - reinterpreta in chiave moderna gli elementi grafici ed estetici che caratterizzavano le bottiglie storiche, offrendosi così innovativo e parimenti rispettoso del suo illustre passato. L’araldo del Tarvisium sullo sfondo nero dell’etichetta ed il prestigioso collarino, su cui è riportata l’onorificenza ricevuta quale “Fornitori di S.M. il Re d’Italia”, riproducono la storica eleganza della Carpenè Malvolti.
Domenico Scimone
La celebrazione dell’importante anniversario ha visto la presentazione della ricerca condotta dagli allievi della Scuola Enologica e della Fondazione ITS Cerletti - nell’ambito della terza edizione del progetto “Generazione Docg” - dedicata alla produzione del Metodo Champenois alla fine dell’Ottocento. L’occasione ha visto anche il battesimo ufficiale del nuovo vino Carpenè Malvolti Tarvisium Metodo Classico, coerente con la filosofia aziendale ed ispirato a quello stesso concepito da Antonio Carpenè alla fine del XIX secolo.
Alla presenza della preside della Scuola Enologica Cerletti nonché direttore della Fondazione ITS Damiana Tervilli (nella foto sotto), del Sindaco di ConeglianoFloriano Zambon (nella foto sotto, a destra), della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige con Massimo Bertamini, della Famiglia Carpenè, gli allievi hanno quindi anticipato i contenuti della ricerca, sviluppata seguendo l’ispirazione data dell’attuale presidente della Fondazione Rosanna Carpenè con l’intento di approfondire scientificamente la conoscenza del metodi di spumantizzazione alle fine dell’Ottocento.
«“Condividere la Storia per determinarne il futuro” - ha sottolineato Rosanna Carpenè - è l’assunto imprescindibile su cui fondare l’interazione tra scuola ed impresa. L’impegno della Fondazione è accompagnare gli Studenti in percorsi formativi e creare per gli stessi le migliori opportunità per accedere più rapidamente al mondo del lavoro, nonché parimenti per le Imprese che possono investire su Risorse Umane già specificatamente formate».
Etile Carpenè, Damiana Tervilli, Floriano Zambon
Per celebrare le origini dell’Istituto si è scelto di approfondire le conoscenze sui vini Spumanti e in particolare sul Metodo Champenois unica tecnica di spumantizzazione conosciuta nel periodo in cui si colloca storicamente la nascita della Scuola Enologica. Sono emersi nuovi assunti basati su rilevazioni scientifiche ed altresì note storiche particolarmente suggestive, come il riferimento all’esistenza di un “vino spumeggiante” nel 1000 a.C. citato nella Bibbia, la nascita del concetto di cuvée a opera di Dom Perignon nel XVII secolo o l’introduzione delle pupitres nel 1818 e che rappresentano il simbolo per eccellenza della rifermentazione degli spumanti in bottiglia.
«Essere qui oggi a celebrare questo importante anniversario - ha sottolineato Damiana Tervilli - rappresenta per noi un modo per ribadire quanto la Scuola sia legata alla Famiglia Carpenè, il cui capostipite Antonio è stato uno dei fondatori nel 1876. Da allora, seguendo il suo insegnamento, l’Istituto Cerletti si è affermato nel panorama formativo nazionale ed internazionale. Attraverso questi progetti di ricerca, i nostri Studenti hanno l’opportunità di capitalizzare una nuova esperienza all’interno del proprio percorso formativo, teso a costruire le professionalità del domani».
All’evento, insieme alla Scuola Enologica di Conegliano ha portato la propria testimonianza la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige - già Imperial Regia Scuola di Agraria, nata nel 1874 sotto l’allora dominio austriaco - con Massimo Bertamini, il quale ha ribadito: «Gli ultimi 25 anni dell’800 siano stati particolarmente ricchi di avvenimenti per tutta l’Europa vitivinicola: un periodo unico e irripetibile durante il quale è stato dimostrato come pure il mondo del vino possa trarre spinta per il “rinnovamento” delle tradizioni, dai momenti di “crisi”. In quelli anni si ebbe infatti il coraggio di far nascere centri di ricerca e didattica in campo vitivinicolo che poi hanno segnato la storia, che hanno permesso di raggiungere quanto oggi stiamo raccogliendo».
Il progetto di ricerca condotto dagli Studenti della Fondazione ITS Cerletti, è stato altresì condiviso con altri due Istituti europei che hanno significativamente contribuito alla crescita culturale del settore enologico a livello mondiale fin dalla seconda metà dell’Ottocento, ovvero l’Istituto Superiore di Agricoltura di Geisenheim (Germania) fondato nel 1872 e l’Ecole Impériale d’Agriculture de la Saulsaie, che nel 1870 si trasferisce a Montpellier (Francia) per divenire il rinomato “Institut Supérieur de la Vigne et du Vin”.
La presentazione della ricerca ha altresì fatto da introduzione al battesimo ufficiale dell’ultimo nato in casa Carpenè, ovvero, Carpenè Malvolti Tarvisium Metodo Classico, vino spumante ottenuto da uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti dal Trentino, fresco, pieno, rotondo, bilanciato da un sapiente equilibrio tra morbidezza e misurata acidità, dal bouquet complesso, ricco di aromi fruttati e floreali con note di mela, frutta esotica, gelsomino, sentori di vaniglia, nocciole tostate e pane appena sfornato.
Il Carpenè Malvolti Tarvisium Metodo Classico - con una presentazione originale, distintiva e fortemente identificativa - reinterpreta in chiave moderna gli elementi grafici ed estetici che caratterizzavano le bottiglie storiche, offrendosi così innovativo e parimenti rispettoso del suo illustre passato. L’araldo del Tarvisium sullo sfondo nero dell’etichetta ed il prestigioso collarino, su cui è riportata l’onorificenza ricevuta quale “Fornitori di S.M. il Re d’Italia”, riproducono la storica eleganza della Carpenè Malvolti.
Italiaatavola
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