Italia svegliati! Col TTIP
È in gioco la nostra salute
Sul nostro mercato arrivano ogni giorno prodotti con residui chimici,
additivi e conservanti dannosi. Devono scendere in campo anche i cuochi e i ristoratori, per dare un segnale forte e offrire certezze per la salute
additivi e conservanti dannosi. Devono scendere in campo anche i cuochi e i ristoratori, per dare un segnale forte e offrire certezze per la salute
Se ne parla, e questo è sicuramente è un buon inizio, ma la guerra ai prodotti cosiddetti “tarocchi” è ancora lontana dall’essere vinta. I dati, che pubblichiamo in tempo reale, continuano ad essere allarmanti. Sul mercato italiano arrivano quotidianamente prodotti da ogni continente anche per effetto delle agevolazioni concesse dall’Unione europea, la stragrande maggioranza dei quali contenente residui chimici pericolosi e, in alcuni casi, in quantità preoccupanti, additivi e conservanti dannosi e non dichiarati in etichetta. La palma del peggiore se la aggiudica ancora una volta la Cina, ma la “lista nera” comprende anche Vietnam, India, Egitto, Thailandia e molti altri Paesi.
Una lotta, quindi, dove non è ancora possibile abbassare la guardia, né tantomeno dormire sugli allori di quello che è stato fatto negli ultimi anni in Italia, che è la nazione europea con il maggior numero di prodotti agricoli tutelati e dove esiste il divieto all’utilizzo di Ogm. Si deve mettere in campo una squadra nazionale forte e trasversale, che comprenda i legislatori, le forze dell’ordine, i coltivatori, i produttori, chi fa informazione e chi educa i consumatori.
E, più che mai, devono scendere in campo i cuochi e i ristoratori, per dare un segnale forte, perché se gli italiani hanno iniziato a prestare attenzione a quello che consumano nelle proprie case, devono poter frequentare in sicurezza ristoranti, pizzerie e trattorie, che oltre al piacere e alla cultura alimentare, devono offrire anche certezze per la salute. Inoltre, le scelte oculate ed etiche fatte dalla ristorazione possono aiutare le nostre aziende nel contrastare la concorrenza sleale e possono far girare finalmente l’economia.
Un segnale positivo è arrivato nei giorni scorsi da Coldiretti, con la manifestazione a Napoli che ha scoperchiato il pentolone delle produzioni tarocche, dai pomodori all’olio alle bufale, ed ha lanciato lo slogan che deve diventare il grido di battaglia di tutto il comparto: “Gli italiani lo fanno meglio”. Svegliati Italia! “Italians do it better”!
Una lotta, quindi, dove non è ancora possibile abbassare la guardia, né tantomeno dormire sugli allori di quello che è stato fatto negli ultimi anni in Italia, che è la nazione europea con il maggior numero di prodotti agricoli tutelati e dove esiste il divieto all’utilizzo di Ogm. Si deve mettere in campo una squadra nazionale forte e trasversale, che comprenda i legislatori, le forze dell’ordine, i coltivatori, i produttori, chi fa informazione e chi educa i consumatori.
E, più che mai, devono scendere in campo i cuochi e i ristoratori, per dare un segnale forte, perché se gli italiani hanno iniziato a prestare attenzione a quello che consumano nelle proprie case, devono poter frequentare in sicurezza ristoranti, pizzerie e trattorie, che oltre al piacere e alla cultura alimentare, devono offrire anche certezze per la salute. Inoltre, le scelte oculate ed etiche fatte dalla ristorazione possono aiutare le nostre aziende nel contrastare la concorrenza sleale e possono far girare finalmente l’economia.
Un segnale positivo è arrivato nei giorni scorsi da Coldiretti, con la manifestazione a Napoli che ha scoperchiato il pentolone delle produzioni tarocche, dai pomodori all’olio alle bufale, ed ha lanciato lo slogan che deve diventare il grido di battaglia di tutto il comparto: “Gli italiani lo fanno meglio”. Svegliati Italia! “Italians do it better”!
Claudia Mennella
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