Findus e Marine
Stewardship Council
Insieme per il futuro
degli oceani
Findus si impegna a rispettare l’ambiente con una pesca sostenibile. A monitorare le sue operazioni ci sarà l’organizzazione no profit Marine Stewardship Council che certificherà il modus operandi dell'azienda
L’azienda Findus è indiscutibilmente il leader in Italia nel settore surgelati, dalla partenza nel 1964, quando il mercato del settore in Italia era ancora in fase embrionale al 2015, anno in cui Findus entra a far parte del gruppo americano Nomad Foods, il cammino è stato costante e in ascesa. Già negli anni ’60 lo stabilimento di Cisterna di Latina lavorava 15mila tonnellate di surgelati l’anno su 20 diverse linee di produzione, con tecnologie e norme igieniche e ambientali all’avanguardia per i tempi, così come è stata all’avanguardia anche la comunicazione del brand che da decenni è entrato a far parte del quotidiano della quasi totalità delle famiglie italiane.
Chi non ha mai messo in tavola un bastoncino di merluzzo, un sofficino o non si è mai fatto tentare dall’attività ginnico-culinaria più pop che sia stata inventata?... i “4 salti in padella?”. Tanto successo commerciale doveva essere un poco restituito in termini di etica e Findus non si è sottratta alla responsabilità di essere un’azienda che ha il potere di tracciare le linee-guida e la capacità di attrarre su di sè l’attenzione dei media e dei consumatori. Si è così assunta l’impegno di un modus operandi che rispettasse il pianeta, preoccupandosi di perseguire una linea di pesca sostenibile e rispettosa degli oceani, cosa per altro che da sempre è parte del core business aziendale.
Nasce così la collaborazione con Msc - Marine Stewardship Council, l’organizzazione no profit indipendente con un programma di certificazione ecolabel e di pesca, la cui finalità è verificare il rispetto di pratiche di pesca ecosostenibili assegnando un marchio blu Msc ecolabel a chi rispetta i criteri di valutazione. L’incontro, moderato da Elisa Casali, scienziata ambientale, blogger e scrittrice, ha visto la presenza di Francesco Fattori, amministratore delegato di Findus Italia che ha sottolineato: «Essere leader comporta delle responsabilità, Findus sarà la prima azienda in Italia a fregiarsi del marchio Msc. L’Italia in Europa è il primo paese consumatore di pesce con 28/29 chili pro capite l’anno e non dobbiamo dimenticare che i prodotti ittici sono fra le basi della nostra alimentazione e la fonte principale di proteine. In questo settore i prodotti surgelati garantiscono una riduzione del 40% dello spreco nelle famiglie».
Per parlare di ambiente era presente Eva Alessi responsabile sostenibilità del Wwf Italia, sicuramente la voce più autorevole sul fronte della salvaguardia dei territori che ha raccontato, come era prevedibile, la situazione di emergenza nella quale versano i territori d’acqua, gli oceani in particolare: «Il rapporto annuale del Wwf riporta una riduzione del 36% delle specie marine, una situazione mai riscontrata prima, è necessario invertire la rotta, c’è un’urgenza per quanto riguarda gli ecosistemi marini».
A rappresentare Msc Italia è intervenuta Francesca Oppia, program director: «Da 20 anni Msc opera per creare un mercato sostenibile, i fronti sui quali si muove sono le istituzioni, le aziende, le altre associazioni e i consumatori finali. La nostra certificazione è la migliore perché attuiamo un controllo sull’intera filiera e sulla tracciabilità. Nutriamo grandissime aspettative dalla scelta fatta da Findus, i consumatori devono trovare facilmente i prodotti sostenibili sullo scaffale per poter fare una scelta consapevole e il bollino è uno strumento semplice».
Così, a partire dalla fine di marzo 2017, Findus introdurrà le nuove confezioni con il marchio blu, come ha raccontato Renato Roca, direttore marketing di Findus: «Inizialmente saranno 24 le referenze garantite, circa l’80% del nostro fatturato, con l’obiettivo di arrivare al 90% nei prossimi anni. Questa nostra mossa porterà ad essere certificato il 25% del pesce sul mercato italiano».
Un dialogo interessante purtroppo con il neo di essere stato a “senso unico”, perché al termine della presentazione non è stato permesso di intervenire ai giornalisti durante la conferenza, ma solo, volendo in forma privata, scelta a mio parere discutibile. Provo a porre qui le mie domande inespresse: il prezzo delle confezioni con il marchio di sostenibilità avrà un incremento? Giusto per capire l’impatto sulla spesa delle famiglie italiane; se il pesce surgelato che Findus porta nelle case degli italiani riduce del 40% lo scarto, in azienda come si gestisce lo smaltimento dei rifiuti?
Ho deglutito le domande insieme a dei piattini preparati dallo chef Fabrizio Ferrari che ha fatto del suo meglio per rendere gourmet i prodotti Findus, dopo aver spiegato la filosofia del suo ristorante, “Al Poricciolo 84” delizioso stellato di tutto pesce a Lecco: «Visto che con le materie prime che utilizzo, contribuisco ad incrementare la pesca, voglio farlo in maniera sostenibile. Nel mio locale utilizzo solo pesce a marchio blu Msc e lo segnalo sul menu, spero di ispirare in questo il maggior numero possibile di colleghi».
Per informazioni:
www.findus.it
www.msc.org
Chi non ha mai messo in tavola un bastoncino di merluzzo, un sofficino o non si è mai fatto tentare dall’attività ginnico-culinaria più pop che sia stata inventata?... i “4 salti in padella?”. Tanto successo commerciale doveva essere un poco restituito in termini di etica e Findus non si è sottratta alla responsabilità di essere un’azienda che ha il potere di tracciare le linee-guida e la capacità di attrarre su di sè l’attenzione dei media e dei consumatori. Si è così assunta l’impegno di un modus operandi che rispettasse il pianeta, preoccupandosi di perseguire una linea di pesca sostenibile e rispettosa degli oceani, cosa per altro che da sempre è parte del core business aziendale.
Nasce così la collaborazione con Msc - Marine Stewardship Council, l’organizzazione no profit indipendente con un programma di certificazione ecolabel e di pesca, la cui finalità è verificare il rispetto di pratiche di pesca ecosostenibili assegnando un marchio blu Msc ecolabel a chi rispetta i criteri di valutazione. L’incontro, moderato da Elisa Casali, scienziata ambientale, blogger e scrittrice, ha visto la presenza di Francesco Fattori, amministratore delegato di Findus Italia che ha sottolineato: «Essere leader comporta delle responsabilità, Findus sarà la prima azienda in Italia a fregiarsi del marchio Msc. L’Italia in Europa è il primo paese consumatore di pesce con 28/29 chili pro capite l’anno e non dobbiamo dimenticare che i prodotti ittici sono fra le basi della nostra alimentazione e la fonte principale di proteine. In questo settore i prodotti surgelati garantiscono una riduzione del 40% dello spreco nelle famiglie».
Per parlare di ambiente era presente Eva Alessi responsabile sostenibilità del Wwf Italia, sicuramente la voce più autorevole sul fronte della salvaguardia dei territori che ha raccontato, come era prevedibile, la situazione di emergenza nella quale versano i territori d’acqua, gli oceani in particolare: «Il rapporto annuale del Wwf riporta una riduzione del 36% delle specie marine, una situazione mai riscontrata prima, è necessario invertire la rotta, c’è un’urgenza per quanto riguarda gli ecosistemi marini».
A rappresentare Msc Italia è intervenuta Francesca Oppia, program director: «Da 20 anni Msc opera per creare un mercato sostenibile, i fronti sui quali si muove sono le istituzioni, le aziende, le altre associazioni e i consumatori finali. La nostra certificazione è la migliore perché attuiamo un controllo sull’intera filiera e sulla tracciabilità. Nutriamo grandissime aspettative dalla scelta fatta da Findus, i consumatori devono trovare facilmente i prodotti sostenibili sullo scaffale per poter fare una scelta consapevole e il bollino è uno strumento semplice».
Così, a partire dalla fine di marzo 2017, Findus introdurrà le nuove confezioni con il marchio blu, come ha raccontato Renato Roca, direttore marketing di Findus: «Inizialmente saranno 24 le referenze garantite, circa l’80% del nostro fatturato, con l’obiettivo di arrivare al 90% nei prossimi anni. Questa nostra mossa porterà ad essere certificato il 25% del pesce sul mercato italiano».
Un dialogo interessante purtroppo con il neo di essere stato a “senso unico”, perché al termine della presentazione non è stato permesso di intervenire ai giornalisti durante la conferenza, ma solo, volendo in forma privata, scelta a mio parere discutibile. Provo a porre qui le mie domande inespresse: il prezzo delle confezioni con il marchio di sostenibilità avrà un incremento? Giusto per capire l’impatto sulla spesa delle famiglie italiane; se il pesce surgelato che Findus porta nelle case degli italiani riduce del 40% lo scarto, in azienda come si gestisce lo smaltimento dei rifiuti?
Fabrizio Ferrari
Ho deglutito le domande insieme a dei piattini preparati dallo chef Fabrizio Ferrari che ha fatto del suo meglio per rendere gourmet i prodotti Findus, dopo aver spiegato la filosofia del suo ristorante, “Al Poricciolo 84” delizioso stellato di tutto pesce a Lecco: «Visto che con le materie prime che utilizzo, contribuisco ad incrementare la pesca, voglio farlo in maniera sostenibile. Nel mio locale utilizzo solo pesce a marchio blu Msc e lo segnalo sul menu, spero di ispirare in questo il maggior numero possibile di colleghi».
Per informazioni:
www.findus.it
www.msc.org
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