domenica 26 marzo 2017

Giri di vite Il passito che... guarda al futuro

Giri di vite 
Il passito che... 

guarda al futuro

Non più vini da dessert, ma passiti, un mercato sempre più vasto, tra numero di vitigni di produzione e modalità di lavorazione. In questo panorama, 4 aziende di riferimento: Moncaro, Astoria, Hofstätter e Il Borro


La grande varietà di vitigni autoctoni e di microaree climatiche dell’Enotria italica impatta anche nella produzione di passiti, ora che il mercato ha sdoganato l’ormai superata definizione di “vino da dessert” da vino accessorio a completamento di gamma.

Giri di vite Il passito che guarda al futuro

Non solo Semillon, Gewürztraminer, Petit Manseng, Riesling, Muscatelle e la manciata di alfieri internazionali delle versioni passite ma un un fitto catalogo di vitigni e di modalità di lavorazioni che, lungo il suolo italico, ci permette di avere una tavolozza di sfumature organolettiche di vini dolci da abbinare… quasi a tutto, altro che il semplice dessert. In questo poker di eccellenze ci soffermiamo su quattro vitigni autoctoni espressioni di altrettante regioni, giusto per dare un primo spaccato della vitalità produttiva nel settore.

Moncaro
Verdicchio Tordiruta 2009
Vitigno: Verdicchio 100%

Giri di vite Il passito che guarda al futuro

Il nobile Verdicchio nella versione passita esprime tutta la sua intensità organolettica e profondità gustativa. Il Tordiruta prodotto da un’istituzione della enologia marchigiana come la storica cantina cooperativa Moncaro è davvero un classico del genere, tanto da essersi guadagnato, già una decina di anni fa, il prestigioso Trophy all'International wine challenge di Londra più innumerevoli eccellenze nelle guide di settore.

Bel colore oro antico che al naso apre sentori agrumati e di frutti esotici con fini aromi terziari di spezie dolci. Morbido e strutturato, la decisa sapidità gli permette di non cedere allo stucchevole, con percezioni candite e di frutta secca, dovute all’uso attento della permanenza in barrique, che chiudono in un’interminabile persistenza. Da provare su un erborinato di classe, meglio se di capra, magari accompagnato da mostarda mantovana.

Per informazioni: www.moncaro.com

Astoria
Refrontolo Passito Docg “Fervo” 2015
Vitigno: Marzemino 100%

Giri di vite Il passito che guarda al futuro

Astoria è il dinamico e elegante brand trevigiano di Paolo e Giorgio Polegato, famoso per il suo Prosecco millesimato. Il vitigno è quello reso famoso da Mozart nel Don Giovanni, il Marzemino, ma in questa rinnovata versione passita dal bel colore rosso rubino con vivaci riflessi violacei, è tutta un’altra musica. Al naso la marasca e i frutti rossi la fanno da padroni mentre il palato succoso di frutti rossi canditi e di mora di rovo donano un gusto armonico sorretto da una concreta acidità e da una bella scioltezza gustativa. 

Le uve, leggermente surmature, vengono vendemmiate a mano e riposte su graticci per 3 mesi. La fermentazione con macerazione delle vinacce per 48-72 ore, viene arrestata per preservare un’ottimale residuo zuccherino. Un rosso passito decisamente particolare a cui abbinare magari una Sacher, giusto per mantenere il parallelo gastronomico con la Salisburgo mozartiana.

Per informazioni: www.astoria.it

Hofstätter
Gewürztraminer Vendemmia Tardiva 2015
Vitigno: Gewürztraminer 100%

Giri di vite Il passito che guarda al futuro

Gewürztraminer di vendemmia tardiva, selezionato dai cru di proprietà della situati a Termeno, in Alto Adige, paese che gli dà il nome e luogo dove le condizioni pedoclimatiche gli permettono di esprimersi al meglio. Un vino dal bel colore dorato, immediatamente profumato, con aromi che rimandano allo zafferano e alla camomilla con dominante di frutti esotici come mango, papaia, ananas e lychee.

Al palato sviluppa gli intensi aromi tipici del vitigno ma con un ricordo di albicocca matura e un finale gradevole ed elegante. Meglio se lasciato attendere almeno un paio di anni in cantina per affinarsi ulteriormente. Poi si può abbinare con autorevolezza ad un soufflé di formaggio e noci quanto ad un ciambella all’arancia.

Per informazioni: www.hofstatter.com

Il Borro
Vin Santo Occhio di pernice 2009
Vitigno: Sangiovese 100%

Giri di vite Il passito che guarda al futuro

La versione meno conosciuta del multiforme Sangiovese, il “vin santo” di rosso vestito che prende il nome di occhio di pernice, proprio dal medesimo colore brunito con riflessi ambrati della prelibata selvaggina. Questa chicca nata all’ombra del meraviglioso borgo medievale-relais di charme della famiglia Ferragamo (che vale assolutamente la visita sia sotto il profilo enologico che turistico). Al naso alle albicocche disidratate e prugne in confettura si associano note di caffè tostato, rabarbaro, mallo di noce, nocciola e cioccolato.

In bocca si presenta equilibrato con rimandi di frutta secca, noce moscata, note di agrumi canditi e di polvere di cacao. Dopo 4 mesi di appassimento in graticci di canne l’uva viene pressata delicatamente per ottenere il nettare che dopo essere decantato passa al lento affinamento, almeno 3 anni, nelle piccole botticelle di rovere e castagno, i famosi caratelli della tradizione toscana. Rara quanto piccolissima produzione l’abbinamento in questo caso è un camino acceso, una buona compagnia e il silenzio necessario per gustarselo con tutti e cinque i sensi.
Per informazioni: www.ilborro.it
di Giuseppe De Biasi

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