Franciacorta, 50 anni
e si guarda avanti
Nel 2027 giovane,
in crescita e di qualità
La Franciacorta celebra i cinquanta compleanni della denominazione con una ricerca realizzata dal professor Domenico De Masi che disegna il futuro a dieci anni. Una conferma circa l'impegno che genera qualità. Se ne è parlato durante un confronto in cui è emersa la necessità di creare un business più ampio attorno al vino
Cinquant'anni sono un traguardo significativo, adeguato per avere esperienza e per guardare al futuro con spirito costruttivo e compiendo i necessari passi per programmare lo sviluppo di un territorio che negli ultimi anni sta crescendo per numeri e per posizionamento di eccellenza italiana nel mondo. Questa è la Franciacorta con il suo Consorzio di Tutela che ha affidato al professor Domenico De Masi una ricerca per guardare al 2027 e capire quali caratteristiche lo caratterizzeranno nei tre principali settori: vino e mercato, turismo e territorio e comunicazione e marketing.
Maria Latella, firma di punta di Sky ha condotto un dibattito come le autorevoli voci di Vittorio Moretti, presidente del Consorzio Franciacorta, Oscar Farinetti fondatore di Eataly, Roberta Garibaldi docente dell'Università di Bergamo, Andrea Illy presidente fondazione Altagamma, e i giornalisti Kerin O'Keefe di Wine Enthusiast e Federico Quaranta, a commentare i risultati della ricerca condotta dal sociologo professor Domenico De Masi che ha coinvolto 35 dei 116 produttori per capire quale sia la visione della Franciacorta nel 2027, da qui a dieci anni e quanto è come il sistema che il Consorzio rappresenta, si sarà evoluto.
Il presidente Moretti ha sottolineato «quanto il vino sia capace di mettere in moto l'intera economia di un territorio. Avere questa visione e saperla condividere è stato fondamentale per la crescita delle nostre aziende. Gestire prodotti che danno gioia e soddisfazione è importante e il vino dà gioia e piacere. Con il professor De Masi abbiamo deciso di dotarci di uno strumento come questa ricerca per programmare il nostro futuro. Il nostro consorzio è coeso, con soci determinati, siamo sicuri di quanto diciamo e certi di fare bene».
Inutile inventare ciò che è già stato inventato, è uno dei fili conduttori della mattinata e se la Franciacorta può far meglio di territori d'Oltralpe la strada va perseguita. «Noi vogliamo fare meglio - aggiunge Moretti - il turismo va sostenuto, il vino è un prodotto della terra e il turismo ambientale va fatto crescere». «Ho trovato grande disponibilità e capacità di analisi nelle persone che hanno contribuito a questa indagine - commenta Domenico De Masi - e che hanno volentieri e seriamente dedicato a noi alcune giornate per compiere questa analisi e fornirci la loro visione. La nostra è una società che esige la programmazione del futuro. Se non si può progettare bisogna prevederlo».
Vino e mercato, turismo e territorio, comunicazione e marketing e poi il futuro, questi i temi principali di quella che sarà la Franciacorta del 2027 e che, da quanto emerge, rappresenterà un fiore all'occhiello per l'Italia. Svilupperà i suoi punti di forza, la qualità del prodotto vinicolo e la capacità di offrire un servizio a 360° grazie ad una classe imprenditoriale estremamente lungimirante. L'estero sarà un mercato in crescita i questi dieci anni e decisamente sviluppato nel 2027, grazie anche al contributo delle nuove generazioni di imprenditori e produttori vinicoli, che dimostrano un grande attaccamento all'attività e al territorio, un sano orgoglio che si trasforma in innovazione.
«Per farcela sul mercato americano bisogna distinguersi - interviene Oscar Farinetti - qui ci sono bellissimi luoghi, questa mattina mi sono svegliato in Barolo in mezzo alle Langhe, che con la Franciacorta dove sono arrivato, rappresentano le due zone più fortunate d'Italia. Questa "mostruosa" biodiversità italiana, il fantastico patrimonio dei vigneti autoctoni sono tesori da mettere in campo e far conoscere in tutto il mondo. Anche se a volte facciamo fatica a stare insieme noi italiani».
«Il consorzio di Franciacorta - sottolinea il patron di Eataly - è un esempio di squadra, di visione, di spirito imprenditoriale. Un forte messaggio di identità territoriale. Il vino sarà un grande business triplicando il mercato mondiale, le uve verranno coltivate ovunque, anche dove sono nate e poi scomparse per ragioni di religione. Italia e Francia saranno le due chicche del mondo. I francesi sono riusciti a caricare di valore immateriale una materia come il loro vino. Una strada l'Italia l'ha presa bene, quella della pulizia, del bio, dell’”organic". In Italia abbiamo i ristoranti e le case più pulite del mondo, siamo il Paese con meno scaldali alimentari al mondo. Dobbiamo aggiungere al concetto di pulizia quello di identità territoriale».
«Voi bresciani - conclude Farinetti - siete bravissimi, certe bottiglie di Franciacorta sono "spaziali". Ora bisogna dare identità e territorialità. Inventare qualcosa sul territorio legato al vino con il cappello della pulizia, per diventare il metodo classico italiano nel mondo, e saranno i bresciani che hanno cambiato marcia ad andare avanti. Noi inseguiremo con gli Alta Langa». «Il lifestyle è un magnete e qui c'è - afferma Andrea Illy in veste di presidente della Fondazione Altagamma, che riunisce marchi di grandissimo prestigio - il punto è che la Franciacorta è unica non bisogna avere complessi. Di solito i consorzi tendono ad appiattire con disciplinari volti a trovare un equilibrio mediano senza spingere fattori di unicità. Qui invece ci sono tradizione ed esperienza di alto di gamma. Un grande esperto francese di luxury strategy vede la tradizione, la stampa internazionale e l'immagine come obiettivi e chef e lifestyle per dare experience».
«Vero - aggiunge Farinetti - siamo stati condannati da chi ha creato il mondo a vendere nel mondo eccellenze e la Franciacorta ne è un esempio». «Stiamo facendo il nostro meglio per tutti i mercati - aggiunge il presidente Moretti - per uscire dall'Italia ci vogliono grandi mezzi, i consorzi non hanno mezzi illimitati, ma noi siamo tesi a fare il meglio. Stiamo creando brand ambassador. Siamo molto forti in Giappone mercato di cultura vera, recente e nuova, dove non è radicato il prodotto francese. Il giapponese è attento e cerca la qualità nel prodotto e noi con la nostra qualità abbiamo trovato il mercato più giusto».
«Il Turismo questa è una bella realtà, il "Floating Piers" di Christo è stato l'evento più frequentato al mondo. Esino Lario piccolo paesino è andato in finale con Manila e ha vinto per il convegno mondiale di Wikipedia - sottolinea il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni - la nostra Regione è manifatturiera, vero, ma anche la prima regione agricola d'Italia. L' ultimo patrimonio Unesco ottenuto, sono le mura veneziane di Bergamo. Tutto questo è un patrimonio straordinario nell'anno del turismo e in quello della cultura, intesa anche come cultura agroalimentare. Bene copiare da chi fa bene per crescere però con una propria identità, senza creare contraddizioni e senza consumare ulteriore suolo, abbiamo approvato una legge regionale contro il consumo di suolo, per riqualificare centri storici e aree dismesse».
«Il consiglio regionale - prosegue - ha approvato a fine luglio il piano territoriale d'Area per la Franciacorta, iniziativa unica, che coinvolge 22 Comuni per governare al meglio questo territorio valorizzando le sue specificità. Il nostro obiettivo è migliorare la viabilità, per questo abbiamo siglato un accordo tra i 13 comuni del lago anche se divisi tra due province, tanto che la firma è stata apposta su una barca a metà tra le due sponde. Come regione abbiamo stanziato dieci milioni per una pista ciclabile lungo tutto il lago di Iseo. Il consorzio si chiama di "Tutela" conclude il governatore, convinto sostenitore delle eccellenze lombarde come la Franciacorta, forse dovremmo aggiungere di "Valorizzazione" e dobbiamo investire di più in promozione. Qui il lavoro tra settore pubblico e privato funziona ed è un'ottima base».
Per informazioni: www.franciacorta.net
di Andrea Radic
vicedirettore
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