martedì 1 gennaio 2019

Un parco dedicato a Bacco nella terra del Botticino Doc

Un parco 

dedicato 

a Bacco
nella terra 

del Botticino Doc



Sul colle San Pietro di Rezzato, vicino a Brescia, hanno dedicato un parco a Bacco, dio del vino, figlio di Giove e nume tutelare della bevanda più amata dagli italiani. Tra cave di marmo e i vigneti del Botticino Doc. 

I soliti "fenomeni" tempo fa hanno rubato la statua, ma il tempio e la botte sono rimasti intatti. La dove le Prealpi formano un anfiteatro naturale sulla strada per il Garda, svetta oltre al tempietto, anche l'austero e antico convento francescano.

(Un parco nel bresciano dedicato a Bacco)

“Bacchus in aprico est saxoso ego condor in antro”, si legge al termine della lunga scalinata che chiude la prospettiva alle spalle della splendida villa Fenaroli, settecentesca dimora in stile palladiano. Nell'insieme, una zona di notevole interesse storico e architettonico nella Valverde, dove si trovano anche le cave di marmo dalle quali si estrae il pregiato marmo di Botticino (Bs). Zona di escavazioni ma anche di vigneti nei quali si produce il Botticino doc, definito da Veronelli il Barolo di Lombardia.

(Un parco nel bresciano dedicato a Bacco)

Poche aziende e di dimensioni contenute; una su tutte, Noventa, che quest'anno si è portata a casa i tre bicchieri del Gambero Rosso con un rosso che non ha nulla da invidiare ai grandi vini piemontesi per struttura e complessità. Il terreno calcareo-argilloso e il microclima sempre ventilato, consentono di dar vita a un vero bio che sfrutta tutte le caratteristiche ambientali e naturali. Ma se il vino è una piccola chicca, tutta la Valverde merita attenzione per un piatto tipico che qui trova genuini e tradizionali interpreti: lo spiedo alla bresciana. A guidare la classifica, Emilio Zanola, già responsabile dei sommelier e che a Serle è fra i migliori “spiedatori”. Lo spiedo, giova ricordalo, è uno dei piatti più difficili e complessi da cucinare, per la lunghezza dei tempi (oltre sei ore per raggiungere la giusta cottura), gli ingredienti e la lenta e paziente cura. Ci vuole un attimo per trasformare un lombo, in un pezzo di carbone.

Ecco, se volete trascorrere una giornata fra il tempio dedicato a Bacco, il convento francescano del 1400, Villa Fenaroli, i vigneti della via del marmo, lasciate l'auto al santuario della Madonna della Valverde e incamminatevi lungo il sentiero 506 che percorre tutta la valle, ne scoprirete delle belle.
di Renato Andreolassi

Nessun commento:

Posta un commento