Mandorle e olio extravergine di oliva si confermano protagonisti delle dinamiche internazionali agroalimentari, tra segnali di ripresa produttiva e andamenti di mercato condizionati dal clima. Il recente Almond Objective Report pubblicato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha rivisto al rialzo le stime sulla campagna 2025/26, evidenziando un aumento della produzione legato alle buone condizioni meteo registrate in California. Parallelamente, il comparto dell’olio Evo europeo ha vissuto una stagione caratterizzata da forti ribassi, con l’unica eccezione rappresentata dal mercato italiano, che continua a mantenersi su livelli di prezzo record, sostenuto dalla limitata disponibilità interna di prodotto. A fornire un quadro dettagliato è l’analisi della società di ricerca Areté, che evidenzia le principali tendenze e prospettive per i due settori.
Olio Evo: ribassi generalizzati in Europa,
Italia fuori tendenza
Sul fronte europeo, il mercato dell’olio extravergine di oliva (EVO) ha mostrato un netto calo delle quotazioni nei primi nove mesi della campagna 2024/25, con ribassi medi mensili superiori al 40%, legati in particolare al recupero produttivo in Spagna, principale paese produttore. Come rilevato da Areté, le piogge abbondanti di marzo hanno contribuito a ripristinare le riserve idriche negli invasi, alimentando aspettative di una campagna 2025/26 in ulteriore ripresa per la Spagna. Questo contesto ha consolidato il trend ribassista osservato nella primavera 2025.
A partire da giugno, tuttavia, il mercato ha mostrato segnali di inversione di tendenza. Le elevate temperature che hanno interessato le principali regioni olivicole spagnole stanno alimentando timori sulle effettive potenzialità produttive future, inducendo cautela sul fronte dell’offerta e spingendo i prezzi a un rimbalzo del 2% nelle ultime settimane.In questo scenario, l’olio extravergine d’oliva italiano si conferma un’anomalia. «Il prezzo in Italia rimane stabile su livelli record da oltre 18 mesi», spiegano da Areté. Tale tenuta è dovuta alla scarsa disponibilità di prodotto sul mercato interno, che rende l’Italia meno sensibile alle oscillazioni europee e internazionali.
Mandorle, rese in aumento grazie al meteo favorevole
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha aggiornato le proprie previsioni produttive per la campagna 2025/26 nel nuovo Almond Objective Report, pubblicato a inizio luglio. Il documento rivede significativamente quanto ipotizzato nel precedente Subjective Report di maggio, stimando una produzione totale di mandorle pari a 1,36 milioni di tonnellate, con un incremento del 7% rispetto alle valutazioni precedenti e del 10% rispetto alla campagna 2024/25.
Secondo le analisi condotte da Areté, società di ricerca specializzata in mercati agroalimentari, si tratta del livello produttivo più elevato dopo il record della campagna 2020/21, che si attestò a 1,41 milioni di tonnellate. A determinare la revisione è stata una crescita del 7,5% nelle rese, ora previste in rialzo del 9% rispetto alla campagna in corso. Il miglioramento si deve in gran parte a condizioni meteo favorevoli registrate in California da marzo fino all’inizio dell’estate. La superficie coltivata a mandorlo negli Stati Uniti resta stabile, con 558.467 ettari complessivi, in lieve aumento (+0,7%) rispetto alla scorsa stagione.
Nessun commento:
Posta un commento