Per la prima volta dopo dodici anni, la distribuzione di frutta e verdura nelle scuole potrà iniziare a ottobre, allineandosi finalmente all'anno scolastico e alle stagioni. Il ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha infatti pubblicato il nuovo bando “Frutta e verdura nelle scuole” per il 2025/2026, mettendo sul piatto oltre 14 milioni di euro per portare in classe mele, pere, carote e insalata e insegnare ai bambini, e alle loro famiglie, che mangiare bene si può, e si deve.
Le scuole italiane tra snack e pasti rifiutati
Una notizia che, ricordiamo, arriva in un contesto dove, nelle scuole, le macchinette sono ancora dominate da snack e merendine: secondo Fondazione Aletheia, più del 75% degli alimenti venduti è rappresentato da snack dolci e salati, mentre la frutta fresca occupa appena l'1%.
In un Paese in cui il 35% dei bambini rifiuta il cibo a scuola a priori e il 31% ha paura di assaggiare nuovi piatti, come evidenzia l'ottavo Rating dei menu scolastici di Foodinsider, non è difficile capire quanto ci sia ancora da fare. Se il 61% dei menu resta “muto” sulla qualità delle materie prime, indicando raramente quali piatti siano surgelati o biologici, portare in classe frutta e verdura di qualità certificata può essere un tassello utile per invertire la rotta.
Un programma europeo per la qualità
e l'educazione alimentare
Il programma, promosso dall'Unione europea, punta proprio a questo: incentivare abitudini alimentari sane tra gli alunni delle scuole primarie attraverso la distribuzione gratuita di frutta e verdura di qualità e la realizzazione di attività educative rivolte sia agli studenti che alle famiglie. Stavolta la pubblicazione anticipata del bando permetterà un avvio concreto degli interventi già nei primi mesi dell'anno scolastico, completando un percorso iniziato lo scorso anno per garantire una programmazione efficace e coordinata con le attività didattiche.
Potranno presentare domanda i produttori del settore ortofrutticolo, i fornitori e i distributori, anche in forma associata, e rispetto alle passate edizioni saranno ridefinite le modalità di distribuzione per favorire il consumo in classe, con la pubblicazione di report e relazioni mensili sui controlli di qualità dei prodotti offerti, così da garantire alle famiglie e alle scuole informazioni puntuali e trasparenti. Un aspetto non banale, se si pensa che secondo Coldiretti/Ixè solo il 32% dei genitori è pienamente soddisfatto della qualità dei pasti offerti nelle mense, mentre il costo medio mensile del pasto per i figli supera 80 euro.
Focus su qualità, stagionalità e imballaggi sostenibili
Per il 2025/2026 il programma continuerà a privilegiare prodotti di qualità certificata e la valorizzazione delle eccellenze localibiologica, Dop e Igp. Verranno attribuiti punteggi premiali per le offerte che prevedranno un incremento rispetto alle soglie minime indicate, portando sulle tavole delle scuole alimenti sani, legati al territorio e ottenuti nel rispetto dell'ambiente, contribuendo anche a ridurre l'impatto della logistica e dei trasporti. Rimangono i criteri premianti legati all'utilizzo di imballaggi sostenibili, con l'obiettivo di abbattere l'impatto ambientale dell'intero ciclo di distribuzione. Il bando dedica poi attenzione alle attività di informazione e sensibilizzazione, che diventano sempre più centrali, con iniziative educative rivolte non solo agli alunni, ma anche alle famiglie e agli insegnanti.
Il termine per la presentazione dei progetti è fissato al 4 agosto, con avvio delle attività, come detto, a ottobre. Un passo importante in un'Italia dove, secondo i dati Foodinsider, oltre un terzo dei bambini rifiuta il cibo scolastico e solo il 14% “mangia con gusto” in mensa. La sfida del “Frutta e verdura nelle scuole” sarà provare a far crescere quella percentuale, portando i bambini a scoprire e apprezzare la stagionalità e la qualità dei prodotti del nostro territorio, educando davvero al gusto, un morso alla volta.
Nessun commento:
Posta un commento