Alfredo alla Scrofa
guarda avanti
Presto un franchising
di fettuccine
Una tradizione che inizia nel lontano 1914, riproposta oggi come tributo al passato ma con un occhio rivolto verso il futuro: esportare il piatto di Alfredo di Lelio in tutto il mondo.
E' più o meno l'ora di pranzo, stiamo passeggiando per il centro di Roma, siamo in zona Pantheon, vicini a piazza Navona, con quegli acchiappini che tentano di trascinarci nell'ennesima "trattoria tipica", con dei piatti che di "tipico" hanno solo il nome stampato sul menu. Ci sono locali con tutt'altra tradizione, tutt'altra attenzione alla tavola, alla qualità. Nei pressi c'è, ad esempio, Alfredo alla Scrofa.
Il passato
Per parlare della storia di questo locale, bisogna tornare indietro di qualche anno, e qualche anno ancora, fino ad arrivare al 1914. «Questo ristorante conserva delle memorie storiche incredibili», ha detto il co-proprietario Mario Mozzetti (con lui la socia Veronica Salvatori), in forze al ristorante Alfredo alla Scrofa da 35 anni. Queste memorie rivivono ancora oggi in un piatto, le Fettuccine all'Alfredo. «Se le è inventate Alfredo, un piatto di pasta per rigenerare la moglie che aveva appena partorito. Condì una fettuccina fatta a mano, molto sottile, con un pezzo di burro e un po' di Parmigiano grattato fine, creando una mantecatura che ha fatto la storia della Cucina italiana nel mondo».
Una mantecatura che ha reso un piatto, essenziale e semplice, un'icona: le Fettuccine all'Alfredo. Un piatto diventato oggi globale «grazie all'arrivo al ristorante di due miti del cinema muto americano». Si tratta di Douglas Fairbanks e Mary Pickford, «la fidanzata d'America». «I due attori s'innamorarono di questo know how così semplice e così raffinato che decisero di regalare al ristorante da Alfredo un set di posate d'oro. Da quel momento le Fettuccine all'Afredo sono entrate nella storia della cucina italiana».
Il presente
Proseguendo - temporalmente - con la storia, diventerebbe quasi inevitabile affrontare la polemica sulla paternità della famosa ricetta, oggi "contesa" tra due ristoranti di Roma. Seguiamo però un'altra filosofia, condivisa dallo stesso Mario, concentrandoci sulla qualità del "tributo" che oggi Alfredo alla Scrofa offre in memoria del suo passato, un "tributo" che, fatti due conti, è tra i piatti italiani più imitati all'estero. «A me ha fatto tanta rabbia, nei miei trascorsi giovanili. Oggi però devo dire grazie agli States, grazie al mondo che ha voluto riproporre questo piatto chiamandolo "Alfredo" per aumentare così i propri introiti. Perché grazie a questa... chiamiamola "esportazione fakeizzata", possiamo noi oggi raccontare il nostro know how al mondo, esportando la nostra tradizione avendo già ovunque una minima conoscenza del piatto e della storia».
Ad oggi già i progetti che Mario mette in campo per onorare la Fettuccina e raccontarla ad amanti vicini e lontani sono tanti. Tra questi il National Fettuccine Alfredo Day, una serata che unisce l'innata convivialità romana ad una buona causa benefica.
Senza andar però a parare in situazioni particolari, si può trovare qualcosa di unico anche nel servizio quotidiano di questo piatto al ristorante. Le fettuccine vengono preparate (già cotte naturalmente) direttamente su un carrello: mescolate ad arte dai camerieri ormai esperti, pare di tornare indietro di decenni, godendosi come la scena di un film.
L'ideale è lasciare le fettuccine protagoniste assolute dell'esperienza da Alfredo alla Scrofa. Certo, il menu è ricco di piatti della tradizione, come i Vermicelli all'amatriciana e i Tonnarelli cacio e pepe, i Saltimbocca di vitella o il Carciofo alla romana. Tuttavia anche qualche leggera coccola per iniziare, per stuzzicare può essere la soluzione ideale per gustarsi al meglio, poi, le fettuccine. Prosciutto di Parma, una selezione di salumi Slow Food, Mozzarella di Bufala Campana Dop, arancini e montanarine appena sfornate.
Il futuro
Mario non è una persona che si ferma, che sta a guardare il successo senza progredire. Ancora, e ancora. «Nasco imprenditore nel momento in cui mi sono arrabbiato», dice, riferendosi al momento in cui il "Fettuccine sounding" è passato dall'essere un problema al trasformarsi in opportunità. Approfittando così della "fama" che le Fettuccine all'Alfredo si sono conquistate nel mondo, il titolare di Alfredo alla Scrofa amplia i suoi orizzonti: «Abbiamo pensato ad una maniera per internazionalizzare questo nostro brand ed esportarlo così in tutto il mondo; l'idea, ancora in itinere, è un franchising curato nei minimi particolari, probabilmente pronto per il prossimo anno. Vogliamo portare la vera tradizione centenaria di questo piatto offrendo un'experience unica al mondo».
I mercati di riferimento, per ora, sono gli States, il Messico e l'America Latina. Le direzioni verso cui quest'espansione si orienta sono due: una riprende la tradizione, «rielaboriamo la nostra offerta integrandola con quello stile da "Dolce vita"»; l'altra punta al cyber spazio, «mi immagino un Google store delle Fettuccine, un Fettuccine Alfredo to go», a richiamare un po' quel Wok to go che ha conquistato i turisti in giro per l'Europa.
Conscio che le Fettuccine all'Alfredo non sono una moda, Mario ha trovato un claim perfetto per i suoi progetti futuri, e con lo stesso claim gli facciamo i migliori auguri: Fettuccine Alfredo, da oggi per sempre nel mondo.
Per informazioni:
www.alfredoallascrofa.com
Il passato
Per parlare della storia di questo locale, bisogna tornare indietro di qualche anno, e qualche anno ancora, fino ad arrivare al 1914. «Questo ristorante conserva delle memorie storiche incredibili», ha detto il co-proprietario Mario Mozzetti (con lui la socia Veronica Salvatori), in forze al ristorante Alfredo alla Scrofa da 35 anni. Queste memorie rivivono ancora oggi in un piatto, le Fettuccine all'Alfredo. «Se le è inventate Alfredo, un piatto di pasta per rigenerare la moglie che aveva appena partorito. Condì una fettuccina fatta a mano, molto sottile, con un pezzo di burro e un po' di Parmigiano grattato fine, creando una mantecatura che ha fatto la storia della Cucina italiana nel mondo».
Una mantecatura che ha reso un piatto, essenziale e semplice, un'icona: le Fettuccine all'Alfredo. Un piatto diventato oggi globale «grazie all'arrivo al ristorante di due miti del cinema muto americano». Si tratta di Douglas Fairbanks e Mary Pickford, «la fidanzata d'America». «I due attori s'innamorarono di questo know how così semplice e così raffinato che decisero di regalare al ristorante da Alfredo un set di posate d'oro. Da quel momento le Fettuccine all'Afredo sono entrate nella storia della cucina italiana».
Il presente
Proseguendo - temporalmente - con la storia, diventerebbe quasi inevitabile affrontare la polemica sulla paternità della famosa ricetta, oggi "contesa" tra due ristoranti di Roma. Seguiamo però un'altra filosofia, condivisa dallo stesso Mario, concentrandoci sulla qualità del "tributo" che oggi Alfredo alla Scrofa offre in memoria del suo passato, un "tributo" che, fatti due conti, è tra i piatti italiani più imitati all'estero. «A me ha fatto tanta rabbia, nei miei trascorsi giovanili. Oggi però devo dire grazie agli States, grazie al mondo che ha voluto riproporre questo piatto chiamandolo "Alfredo" per aumentare così i propri introiti. Perché grazie a questa... chiamiamola "esportazione fakeizzata", possiamo noi oggi raccontare il nostro know how al mondo, esportando la nostra tradizione avendo già ovunque una minima conoscenza del piatto e della storia».
Ad oggi già i progetti che Mario mette in campo per onorare la Fettuccina e raccontarla ad amanti vicini e lontani sono tanti. Tra questi il National Fettuccine Alfredo Day, una serata che unisce l'innata convivialità romana ad una buona causa benefica.
Senza andar però a parare in situazioni particolari, si può trovare qualcosa di unico anche nel servizio quotidiano di questo piatto al ristorante. Le fettuccine vengono preparate (già cotte naturalmente) direttamente su un carrello: mescolate ad arte dai camerieri ormai esperti, pare di tornare indietro di decenni, godendosi come la scena di un film.
L'ideale è lasciare le fettuccine protagoniste assolute dell'esperienza da Alfredo alla Scrofa. Certo, il menu è ricco di piatti della tradizione, come i Vermicelli all'amatriciana e i Tonnarelli cacio e pepe, i Saltimbocca di vitella o il Carciofo alla romana. Tuttavia anche qualche leggera coccola per iniziare, per stuzzicare può essere la soluzione ideale per gustarsi al meglio, poi, le fettuccine. Prosciutto di Parma, una selezione di salumi Slow Food, Mozzarella di Bufala Campana Dop, arancini e montanarine appena sfornate.
Salumi Slow Food, Mozzarella di Bufala Campana Dop, montanarina e arancini
Il futuro
Mario non è una persona che si ferma, che sta a guardare il successo senza progredire. Ancora, e ancora. «Nasco imprenditore nel momento in cui mi sono arrabbiato», dice, riferendosi al momento in cui il "Fettuccine sounding" è passato dall'essere un problema al trasformarsi in opportunità. Approfittando così della "fama" che le Fettuccine all'Alfredo si sono conquistate nel mondo, il titolare di Alfredo alla Scrofa amplia i suoi orizzonti: «Abbiamo pensato ad una maniera per internazionalizzare questo nostro brand ed esportarlo così in tutto il mondo; l'idea, ancora in itinere, è un franchising curato nei minimi particolari, probabilmente pronto per il prossimo anno. Vogliamo portare la vera tradizione centenaria di questo piatto offrendo un'experience unica al mondo».
I mercati di riferimento, per ora, sono gli States, il Messico e l'America Latina. Le direzioni verso cui quest'espansione si orienta sono due: una riprende la tradizione, «rielaboriamo la nostra offerta integrandola con quello stile da "Dolce vita"»; l'altra punta al cyber spazio, «mi immagino un Google store delle Fettuccine, un Fettuccine Alfredo to go», a richiamare un po' quel Wok to go che ha conquistato i turisti in giro per l'Europa.
Conscio che le Fettuccine all'Alfredo non sono una moda, Mario ha trovato un claim perfetto per i suoi progetti futuri, e con lo stesso claim gli facciamo i migliori auguri: Fettuccine Alfredo, da oggi per sempre nel mondo.
di Marco Di Giovanni
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