Frutta:
buonissima
anche cotta
Come soddisfare la voglia di dolce utilizzando ingredienti che nel contempo hanno effetti benefici sul nostro corpo. Aiutano contro i sintomi influenzali e sono
un ottimo modo per chiudere un pranzo oppure una cena. Con la cottura le vitamine in esse contenute tendono a
perdersi, ma ciò non contribuisce a ridurre le qualità nutrizionali
C'è chi ancora
la identifica con un piatto triste e punitivo, da riservare ai giorni in cui si
è malati. In realtà la frutta cotta con le ricette giuste è buona ma è anche un
modo perfetto per concedersi una pausa dolce senza appesantirsi e far salire
l’ago della bilancia. Senza dimenticare il lato
economico: da cuocere sono ideali infatti anche i frutti troppo maturi e
imperfetti.
Gli effetti benefici
La frutta
cotta (e non “stracotta”) ha tanti vantaggi: non fa solo bene a chi ha
l’intestino pigro e piace ai bambini, ma è un valido modo per mangiare la
frutta senza perdere i vantaggi delle vitamine, ad esempio la C, che rimane
intatta anche dopo la cottura (parliamo di una cottura di 4-5 minuti).
Soprattutto d’inverno è un ottimo alimento quando si è malati: “mal di gola,
febbre, raffreddori, influenze. La frutta cotta (a temperatura ambiente) serve
per idratare, mineralizzare, agisce favorevolmente sull’intestino, è pure
antipiretica e drena il sistema linfatico. è più digeribile e può essere
mangiata anche a fine pasto.
Ricca di
liquidi e di potassio ha notevoli proprietà drenanti e disintossicanti:
favorisce la diuresi e contrasta la ritenzione. Chi soffre di ristagni di
liquidi troverà giovamento anche dall’acqua di cottura della composta di frutta
cotta: se raccolta, filtrata e conservarla (è sufficiente un thermos, da tenere
in frigorifero), diventa un prezioso alleato della propria linea. Bere 2 tazze
durante la giornata depura il fegato, drena, sgonfia e regola l’intestino.
Facile da preparare
Dal francese
“compote” e questo dal latino “composita” la composta, come viene chiamata la
frutta cotta, richiede poco tempo dovendo mantenere tutto il sapore della
frutta fresca. Per la cottura, infatti, basterà aggiungere pochissima acqua
alla frutta tagliata in pezzi (se non abbiamo un intestino troppo delicato,
possiamo anche lasciarci la buccia), un po’ di zucchero oppure del miele o un
dolcificante adatto alla cottura e mettere sul fuoco per pochi minuti! Per i
palati più esigenti si può fare uso di qualche spezia come cannella o chiodi di
garofano.
All’inizio fu la mela...
La mela è il frutto che meglio si adatta a qualsiasi tipo di cottura e a
qualunque abbinamento. Attenzione solo in questo caso a non scegliere frutti
troppo acerbi che diventano acidi, o al contrario troppo maturi che si sfaldano
e assumono un sapore dolciastro poco gradevole.
Pere? Nel vino ma non solo
Ci alcune varietà di pere particolarmente adatte ad essere cotte nel vino
mentre quelle dalla polpa farinosa si possono rosolare in padella con un filo
di zucchero per ottenere un dessert molto gradevole.
Pesche al brandy
Sono un semplice
e goloso dessert a base di pesche cotte con succo di arancia e vaniglia e
servite con uno sciroppo aromatizzato con il brandy oppure con il cognac.
Questa ricetta vi permette di sfruttare al meglio delle pesche un po’ troppo
sode ed è ottima anche per accompagnare del gelato alla crema o al gusto fior
di latte, oppure dello semplice yogurt greco intero.
Macedonia calda
Una ricetta
assolutamente adatta a scaldare le sere invernali è l’abbinamento di
albicocche, prugne, fichi ed uvetta tenuti in infusione con acqua, vaniglia e
cannella per mezz’ora e poi cotti nel vino rosso con l’aggiunta di mele e pere,
zucchero e chiodi di garofano.
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