sabato 23 novembre 2019

Gli italiani e il cibo... ovunque Rubio: «Torniamo alla semplicità»

Gli italiani e il cibo... 

ovunque
Rubio: 

«Torniamo 

alla semplicità»


"Alla ricerca del gusto perduto",
l'ultimo programma di Rubio,
 in onda sul canale 9

Troppi ristoranti, troppi programmi tv tutti uguali, troppe esigenze che finiscono per trasformarsi in capricci. Gabriele Rubini invita invece a ritrovare la cucina di un tempo: «Le osterie e le vecchie trattorie non hanno mai seguito le tendenze. Sono forse morte nel tempo?», si domanda retoricamente.

Il mondo corre in fretta, e mentre va ci parla di cibo, continuamente. "Nuovi" spunti ogni giorno arrivano da programmi tv, pubblicità, nuove aperture, tendenze che rispondono tanto ad esigenze quanto a capricci. Inevitabilmente viene da interrogarsi su ciò che verrà nel futuro, con un occhio bene attento a ciò che è stato nel passato: il miglior modo per decifrare il presente. Si muove in questa direzione il pensiero di Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, vincitore nella categoria Cuochi del Premio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola 2015.

Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio (Gli italiani e il cibo Rubio: «Torniamo alla semplicità»)
Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio

Le nuove esigenze alimentari, le classifichiamo come esigenze etiche (vegano o vegetariano), esigenze salutistiche (senza glutine), esigenze di cultura (halal, kosher). Questa classificazione è un pericolo o un’opportunità per il settore produttivo italiano?
Alcune non sono esigenze ma un’imposizione del mercato senza percezione etica. Il problema è che guardiamo alle esigenze nostre senza considerare le esigenze della natura. Crediamo di doverci nutrire invece ci abbuffiamo. Sprechiamo e produciamo oltre il necessario.

I ristoratori si devono “adattare” alle nuove tendenze o devono percorrere la strada che si erano prefissati?
Ad una persona che oggi vuole intraprendere il percorso direi di non aprire. Ci sono effettivamente troppi ristoranti. Siamo circondati da cibo, ovunque. A coloro invece che, da anni, operano nel settore della ristorazione direi di guardare il cibo con i loro occhi, intraprendere ognuno il proprio percorso, avere un proprio stile e un proprio fiore all’occhiello. Per alcune persone le esigenze si trasformano in capricci e non deve essere così.

«Ci sono troppi ristoranti, siamo circondati da cibo, ovunque» (Gli italiani e il cibo Rubio: «Torniamo alla semplicità»)
«Ci sono troppi ristoranti, siamo circondati da cibo, ovunque»

Gli italiani e il cibo, come siamo cambiati negli ultimi 10 anni?
Sprechiamo e non abbiamo più il senso della convivialità. Vediamo qualcosa in tv e dobbiamo trovare il modo di rifarlo a casa o andare a mangiarlo solo per fargli una foto e postarlo sui social. C’è un inseguimento feroce a chi lo fa prima perché lo deve far vedere agli altri. Si è perso il vero valore del cibo, ecco come siamo cambiati. Siamo bombardati, in tv, dai cartelloni pubblicitari, tutto ciò che ci circonda ci parla di cibo, ma non ce ne fa più capire la vera essenza.

Il cibo etnico in Italia cresce circa del 16% all’anno, cosa ne pensi?
Non mi sorprende questo dato. È un po’ come per i ristoranti “italiani” all’estero: ce ne sono troppi, di ogni genere. Alcuni locali si saranno dovuti adattare anche al gusto italiano.

Racconti il cibo etnico (perlopiù asiatico) nel tuo ultimo programma. Qual è il tuo intento? Cosa ti ha dato l’ispirazione?
"Alla ricerca del gusto perduto", in onda sul canale 9 dal 15 settembre, è un viaggio personale alla ricerca di ciò che questa società sta sgretolando: piatti semplici, persone semplici. Il mio messaggio è un invito a non viaggiare. Non tutti sanno viaggiare e non tutti possono permetterselo. Non siamo più in grado di concentrarci sulle piccole cose. È un’esperienza narrativa diversa da tutti i programmi che ho fatto e che sono stati visti finora. È a metà strada tra il documentario e una serie tv, ma nulla ha a che vedere con un programma di cucina.
Perché sei partito dall’Asia e non da un altro continente?
Sono partito dall’Asia perché è dove il sole nasce, è una nascita, anzi, una rinascita. In Oriente, tra l’altro, le ricette rimangono invariate nel rispetto sacrale delle tradizioni ed è così che la storia della cucina viene preservata, come autentico patrimonio culturale di un intero popolo.

Ristorazione in Italia: quali saranno secondo te le nuove tendenze?
Ci saranno sicuramente nuove tendenze: mangeremo insetti. Così come ci saranno aziende che cavalcheranno le novità e inseriranno insetti ovunque, per essere all’avanguardia. Ogni tot anni c’è una nuova tendenza e questo porta le persone a investire, spendere, consumare. Mi piacerebbe fare una riflessione: le osterie e le vecchie trattorie non hanno mai seguito le tendenze. Sono forse morte nel tempo?
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