Febbre, tosse,
contatti con il virus?
I quesiti
della Sardegna
per entrare
Chi arriva sull'Isola deve compilare un modulo con tante domande per poter sbarcare, anche attraverso un'applicazione. Tracciamento anche in altre regioni; in Puglia è obbligatorio, in Sicilia solo su base volontaria.
Iprimi sbarchi, ieri, nei porti e negli aeroporti di Sicilia e Sardegna hanno portato sulle due isole maggiori i primi “forestieri” dalla riapertura dei confini regionali. Archiviata l’idea strampalata del certificato sanitario lanciata nelle scorse settimane dal Governatore Christian Solinas (e sostenuta per giorni anche dalla Regione Siciliana), le due isole si sono aperte agli arrivi dal continente in maniera simile, adottando misure di registrazione e di tracciamento, obbligatorie per la Sardegna e facoltative per la Sicilia. Ma anche altre regioni, muovendosi un po' in ordine sparso, hanno preso provvedimenti per controllare chi entra sul proprio territorio. Tra i più stringenti quelli della Puglia, che chiede ai visitatori di iscriversi sul proprio sito (e di lasciare una marea di informazioni sensibili), e di tenere un diario di tutti gli spostamenti.
Sardegna
In Sardegna tutti hanno dovuto vedersela con il modulo di registrazione che la Regione ha predisposto (al posto del patentino) con l’obiettivo di proteggere il territorio da una recrudescenza del contagio i cui valori, proprio in Sardegna, sono sempre stati tra i più bassi d’Italia. Si tratta di un obbligo per tutti coloro che arrivano sia dal mare che dal cielo, come previsto da un’ordinanza che porta la data della vigilia della riapertura dei confini regionali.
Ma cosa chiede questo modulo? Una serie di informazioni anagrafiche (data di nascita, residenza ed estremi di un documento di riconoscimento) e di tracciamento, in particolare riguardo la data di arrivo sull’Isola, la destinazione ed eventuali spostamenti già programmati, ma anche informazioni di carattere sanitario. I cittadini che lo compilano sono tenuti a dichiarare eventuali sintomi influenzali, riconducibili al covid-19, quali la febbre, la tosse, il mal di gola e la perdita di gusto e olfatto. Ognuno dovrà poi indicare l’eventuale esposizione a casi accertati o sospetti di covid-19 e i viaggi effettuati negli ultimi 40 giorni.
Il modulo comprende anche una sezione nella quale bisogna indicare la data di arrivo in Sardegna, la città di provenienza, il mezzo di trasporto usato, la destinazione, l'alloggio, eventuali spostamenti programmati e la data di partenza dall'isola per la nuova destinazione. Il modulo potrà essere compilato fino al 12 giugno e all'arrivo dovrà essere consegnato al presidio medico sanitario del porto o aeroporto che avrà cura di fornirlo ai competenti uffici regionali. Dal giorno successivo sarà possibile effettuare la registrazione on line tramite un apposito modulo che sarà reso disponibile nella piattaforma SUS (Sportello unico dei servizi) e attraverso l'applicazione SardegnaSicura che si potrà scaricare dagli store per i sistemi iOS e Android.
«Per i passeggeri che abbiano già richiesto e ottenuto l’autorizzazione secondo le norme previste nelle previgenti ordinanze, questa si intende equipollente alla registrazione», si legge sul sito della Regione. E ancora: «Tutti i viaggiatori inoltre devono sottoporsi alle misurazione della temperatura corporea e compilare la scheda di ricerca di possibili pregressi infezione o contatto col covid-19».
Infine, chi sottoscrive il modulo «si impegna – continua la nota della Regione – a comunicare immediatamente alle Autorità Sanitarie competenti l’insorgere, su sé stesso o su minori per cui si esercita la potestà, di qualunque sintomo tra quelli descritti nella presente scheda», contattando la Protezione Civile o utilizzando il numero verde sanità. Inoltre, «acconsente ad essere sottoposto a test diagnostico virologico per covid-19 in caso di comparsa di manifestazioni cliniche compatibili con una infezione in atto». Infine, firmando il documento ci «si impegna a rispettare tutte le misure di prevenzione (uso di mascherine e distanziamento fisico) indicate a livello nazionale e regionale, nonché quelle prescritte dalla struttura ricettiva nella quale si recherà».
Sicilia
Fin qui ciò che bisogna fare per entrare in Sardegna. Per accedere in Sicilia, invece, sarà più semplice, se non altro perché le procedure di tracciamento previste dalla Regione sono facoltative. Anche la Sicilia ha creato una sua app di tracciamento, «Sicilia si cura», sulla quale ci si può registrare su base volontaria, così come non è obbligatoria a compilazione del modulo per indicare giorni e luogo di permanenze sull’isola, che potrà essere scaricato anche dal sito Siciliasicura.com.
Nei giorni scorsi la registrazione era stata pensata come obbligatoria, in linea con la scelta fatta da altre Regioni, ma dopo una lunga discussione ha prevalso la posizione del governatore Nello Musumeci, che invece sosteneva un’applicazione più soft di questa procedura. L’intero progetto è stato curato dall’ex capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, che nelle settimane del lockdown era stato chiamato anche da Lombardia e Marche per la gestione dell’emergenza.
L’app messa a punto dalla Regione Siciliana servirà a mettere in contatto il turista con il sistema sanitario realizzando una sorta di pre-triage, e consentirà di rafforzare la presenza di personale sanitario anche in funzione dei flussi turistici. Chi scaricherà l’app avrà a disposizione anche un call center in italiano e inglese per avere consigli in caso di bisogno.
Puglia
Dopo aver assolto l’obbligo di auto-segnalazione, i turisti presenti in Puglia sono tenuti a tenere una sorta di diario personale, con le persone viste e i luoghi visitati, da esibire solo in caso di effettiva necessità epidemiologica. Insieme alla Sardegna, questa Regione è tra le più rigide dal punto di vista degli ingressi: i visitatori che arrivano per turismo a fornire molti dati, dalle generalità al codice fiscale, dal Paese di residenza, al comune di alloggio, fino al domicilio o alla residenza in Puglia, compresi numero di cellulare, indirizzo e-mail, professione, comune di provenienza, data e orario di arrivo in Puglia, mezzo di trasporto usato per arrivare in Puglia e tipo di permanenza. Ieri, da mezzanotte alle 16 si erano già registrati sul sito della Regione in 6.608. Il boom di accessi, oltre 80 mila, ha fatto crollare il portale, che è rimasto inaccessibile per qualche ora. Chi non si registra è soggetto a sanzioni da 400 a 3.000 euro.
Campania
In Campania sarà misurata la febbre in tutte le stazioni di Napoli, Afragola, Salerno, Benevento, Caserta, Aversa, Battipaglia, Capaccio-Paestum, Agropoli, Vallo della Lucania, Sapri. Se la temperatura sarà superiore a 37 gradi e mezzo, scatterà il test rapido ed eventualmente anche il tampone. Per chi va a Capri, Ischia e Procida, il biglietto del traghetto o dell’aliscafo deve essere prenotato almeno 24 ore prima, bisogna presentarsi all’imbarco almeno un’ora prima perché anche qui sarà necessario controllare la temperatura.
Lazio
Il Lazio si differenzia da molte altre Regioni per la strategia adottata nel caso qualcuno nel territorio risulti avere una temperatura superiore ai 37,5 gradi. In quel caso la persona viene presa in carico dal sistema: la procedura viene attivata attraverso un numero verde del servizio sanitario regionale e in poche ore viene fatto un test sierologico e, se necessario, un tampone. A quel punto, se la persona risulta positiva, viene accompagnata in un luogo di residenza o domicilio, oppure in apposite strutture, gli alberghi Covid, dove faranno la quarantena. ITALIAATAVOLA
Passeggeri in aeroporto diretti in Sardegna
Sardegna
In Sardegna tutti hanno dovuto vedersela con il modulo di registrazione che la Regione ha predisposto (al posto del patentino) con l’obiettivo di proteggere il territorio da una recrudescenza del contagio i cui valori, proprio in Sardegna, sono sempre stati tra i più bassi d’Italia. Si tratta di un obbligo per tutti coloro che arrivano sia dal mare che dal cielo, come previsto da un’ordinanza che porta la data della vigilia della riapertura dei confini regionali.
Ma cosa chiede questo modulo? Una serie di informazioni anagrafiche (data di nascita, residenza ed estremi di un documento di riconoscimento) e di tracciamento, in particolare riguardo la data di arrivo sull’Isola, la destinazione ed eventuali spostamenti già programmati, ma anche informazioni di carattere sanitario. I cittadini che lo compilano sono tenuti a dichiarare eventuali sintomi influenzali, riconducibili al covid-19, quali la febbre, la tosse, il mal di gola e la perdita di gusto e olfatto. Ognuno dovrà poi indicare l’eventuale esposizione a casi accertati o sospetti di covid-19 e i viaggi effettuati negli ultimi 40 giorni.
Il modulo comprende anche una sezione nella quale bisogna indicare la data di arrivo in Sardegna, la città di provenienza, il mezzo di trasporto usato, la destinazione, l'alloggio, eventuali spostamenti programmati e la data di partenza dall'isola per la nuova destinazione. Il modulo potrà essere compilato fino al 12 giugno e all'arrivo dovrà essere consegnato al presidio medico sanitario del porto o aeroporto che avrà cura di fornirlo ai competenti uffici regionali. Dal giorno successivo sarà possibile effettuare la registrazione on line tramite un apposito modulo che sarà reso disponibile nella piattaforma SUS (Sportello unico dei servizi) e attraverso l'applicazione SardegnaSicura che si potrà scaricare dagli store per i sistemi iOS e Android.
«Per i passeggeri che abbiano già richiesto e ottenuto l’autorizzazione secondo le norme previste nelle previgenti ordinanze, questa si intende equipollente alla registrazione», si legge sul sito della Regione. E ancora: «Tutti i viaggiatori inoltre devono sottoporsi alle misurazione della temperatura corporea e compilare la scheda di ricerca di possibili pregressi infezione o contatto col covid-19».
Infine, chi sottoscrive il modulo «si impegna – continua la nota della Regione – a comunicare immediatamente alle Autorità Sanitarie competenti l’insorgere, su sé stesso o su minori per cui si esercita la potestà, di qualunque sintomo tra quelli descritti nella presente scheda», contattando la Protezione Civile o utilizzando il numero verde sanità. Inoltre, «acconsente ad essere sottoposto a test diagnostico virologico per covid-19 in caso di comparsa di manifestazioni cliniche compatibili con una infezione in atto». Infine, firmando il documento ci «si impegna a rispettare tutte le misure di prevenzione (uso di mascherine e distanziamento fisico) indicate a livello nazionale e regionale, nonché quelle prescritte dalla struttura ricettiva nella quale si recherà».
Uno scorcio della spiaggia di Cefalù
Sicilia
Fin qui ciò che bisogna fare per entrare in Sardegna. Per accedere in Sicilia, invece, sarà più semplice, se non altro perché le procedure di tracciamento previste dalla Regione sono facoltative. Anche la Sicilia ha creato una sua app di tracciamento, «Sicilia si cura», sulla quale ci si può registrare su base volontaria, così come non è obbligatoria a compilazione del modulo per indicare giorni e luogo di permanenze sull’isola, che potrà essere scaricato anche dal sito Siciliasicura.com.
Nei giorni scorsi la registrazione era stata pensata come obbligatoria, in linea con la scelta fatta da altre Regioni, ma dopo una lunga discussione ha prevalso la posizione del governatore Nello Musumeci, che invece sosteneva un’applicazione più soft di questa procedura. L’intero progetto è stato curato dall’ex capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, che nelle settimane del lockdown era stato chiamato anche da Lombardia e Marche per la gestione dell’emergenza.
L’app messa a punto dalla Regione Siciliana servirà a mettere in contatto il turista con il sistema sanitario realizzando una sorta di pre-triage, e consentirà di rafforzare la presenza di personale sanitario anche in funzione dei flussi turistici. Chi scaricherà l’app avrà a disposizione anche un call center in italiano e inglese per avere consigli in caso di bisogno.
Puglia
Dopo aver assolto l’obbligo di auto-segnalazione, i turisti presenti in Puglia sono tenuti a tenere una sorta di diario personale, con le persone viste e i luoghi visitati, da esibire solo in caso di effettiva necessità epidemiologica. Insieme alla Sardegna, questa Regione è tra le più rigide dal punto di vista degli ingressi: i visitatori che arrivano per turismo a fornire molti dati, dalle generalità al codice fiscale, dal Paese di residenza, al comune di alloggio, fino al domicilio o alla residenza in Puglia, compresi numero di cellulare, indirizzo e-mail, professione, comune di provenienza, data e orario di arrivo in Puglia, mezzo di trasporto usato per arrivare in Puglia e tipo di permanenza. Ieri, da mezzanotte alle 16 si erano già registrati sul sito della Regione in 6.608. Il boom di accessi, oltre 80 mila, ha fatto crollare il portale, che è rimasto inaccessibile per qualche ora. Chi non si registra è soggetto a sanzioni da 400 a 3.000 euro.
Campania
In Campania sarà misurata la febbre in tutte le stazioni di Napoli, Afragola, Salerno, Benevento, Caserta, Aversa, Battipaglia, Capaccio-Paestum, Agropoli, Vallo della Lucania, Sapri. Se la temperatura sarà superiore a 37 gradi e mezzo, scatterà il test rapido ed eventualmente anche il tampone. Per chi va a Capri, Ischia e Procida, il biglietto del traghetto o dell’aliscafo deve essere prenotato almeno 24 ore prima, bisogna presentarsi all’imbarco almeno un’ora prima perché anche qui sarà necessario controllare la temperatura.
Lazio
Il Lazio si differenzia da molte altre Regioni per la strategia adottata nel caso qualcuno nel territorio risulti avere una temperatura superiore ai 37,5 gradi. In quel caso la persona viene presa in carico dal sistema: la procedura viene attivata attraverso un numero verde del servizio sanitario regionale e in poche ore viene fatto un test sierologico e, se necessario, un tampone. A quel punto, se la persona risulta positiva, viene accompagnata in un luogo di residenza o domicilio, oppure in apposite strutture, gli alberghi Covid, dove faranno la quarantena. ITALIAATAVOLA
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