lunedì 7 settembre 2020

Ceretto esalta "La vita selvatica" Un progetto che dà voce alla natura

Ceretto esalta 

"La vita selvatica"
Un progetto 

che dà voce 

alla natura

Anche fare il vino è parte di questa dimensione. Così è stato messo a punto un percorso in 12 dialoghi. Per un anno nei territori della famiglia di Alba, diversi protagonisti racconteranno l’essenza autentica dell’uomo .
Curato dall’attore Matteo Caccia e proposto dalla Famiglia Ceretto di Alba (Cn), “La via selvatica” è un progetto che vuole essere un percorso composto da 12 dialoghi che dia voce alla natura selvatica e autentica, alle sue regole immutabili, alla sua capacità di ripetersi, alla sua ricerca di un’armonia smarrita, di un equilibrio virtuoso in cui l’uomo sia capace di interagire con rispetto nella consapevolezza che la vera protagonista è la natura.



Anche fare il vino è parte di questa via selvatica. «La nostra strada – spiega Bruno Ceretto - è segnata dal rispetto della qualità che significa rispetto della natura. Con orgoglio ricordo il cammino intrapreso grazie a mio nipote Alessandro che ci ha portati oltre 10 anni fa ad affrontare il biologico e il biodinamico. L’agricoltura sostenibile è stata per noi un nuovo punto di partenza, una nuova sfida che ci dà oggi risultati entusiasmanti, producendo un vino sano, buono e capace di esprimere al meglio questo territorio in termini di sfumature non convenzionali. Proteggere la terra con il nostro lavoro quotidiano è il nostro impegno verso le prossime generazioni per indicare un  modo diverso di fare vino e fare la differenza».
Un percorso lungo un anno che inizia il 12 settembre con il primo dialogo - “Tenere a bada la paura” - trasmesso sul sito www.ceretto.com. Protagonista Andrea Loreni, funambolo specializzato in traversate a grandi altezze. «Quando Andrea Loreni cammina sul cavo si porta con sé ognuno di noi. Non è solo un funambolo è un uomo che cerca la via più ostinata alla verità, senza paura, senza infingimenti. Ecco perché iniziamo con lui il percorso della Via Selvatica, perché ci dà la direzione e la giusta postura», racconta Matteo Caccia.

Ceretto esalta La vita selvatica Un progetto che dà voce alla natura
Il funambolo Andrea Loreni, protagonista del primo dialogo, con il curatore del progetto Matteo Caccia

Con “La via selvatica” un funambolo, un paesaggista, una lupologa, un allenatore sportivo, un musicista, ma anche una chef, un meteorologo, una scrittrice, uno storico, un navigatore, un semiologo e un esploratore, dal 12 settembre 2020 al 12 settembre 2021, riveleranno l’essenza più autentica dell’uomo, necessaria per essere nuovamente capaci di ascoltare la natura e vivere in equilibrio con essa.

Scenario di questi dialoghi i luoghi intatti e autentici all’interno dei territori Ceretto. Dalle vigne, al ristorante Piazza Duomo, alla Cappella del Barolo, alla Casa d’artista, passando per le cantine della Tenuta Monsordo Bernardina e Bricco Rocche, sintesi di cura e valorizzazione del territorio.

I primi interventi saranno trasmessi e resi fruibili online ogni 12 del mese, ma a partire dal 2021 il pubblico potrà assistere dal vivo agli incontri.

La conclusione del progetto avverrà con un’esperienza a 4 mani con gli chef Ana Roš ed Enrico Crippa, impegnati a far scoprire il lato più selvatico della loro cucina.

Gli appuntamenti successivi

12 ottobre: Paolo Pejrone, Paesaggista
La natura si riprende gli spazi?Portare a casa la natura e lasciare alla natura la nostra casa. Perché non possiamo fare a meno di costruire giardini e addobbare terrazzi, per tenerci vicino il mondo vegetale.

12 novembre: Mauro Berruto, Allenatore sportivo
Allenare la mente
Se è vero che usiamo solo una piccola parte del potenziale della nostra mente è vero anche che il segreto è imparare a metterla al nostro servizio e non disperdere quelle energie che il nostro corpo potrebbe sfruttare.

12 dicembre: Ana Roš, Chef
Prime materie prime
La coltivazione, la raccolta, l’allevamento e la trasformazione. Come la maestria di una grande chef addomestica le materie prime sulla tavola.

12 gennaio: Emilio Previtali, Esploratore
Il lato nascosto e selvaggio di ognuno
Dal Nanga Parbat alle colline dietro casa. Esplorare ha a che fare con il liberare l’istinto della scoperta.

12 febbraio 2021: Ambrogio Beccaria, Navigatore
Burrasche e calme
In mezzo all’acqua e al vento. Navigare i mari del mondo rimanendo vicini alla parte più selvaggia di sé.

12 marzo 2021: Luca Mercalli, Meteorologo
La furia e la dolcezza del clima
Siamo abituati a vivere in un unico costante microclima: riscaldato in inverno. Rinfrescato in estate. Ma il clima sta cambiando e ci obbligherà ad essere più onesti con noi e con lui.

12 aprile 2021: Mia Canestrini, Lupologa
Il ritorno dei lupi
I lupi sono tornati, o forse non se ne sono mai andati. Ce ne siamo accorti quando noi uomini abbiamo iniziato a disinteressarcene lasciando liberi e intatti gli spazi che i lupi si sono ripresi.

12 maggio 2021: Nadia Terranova, Scrittrice
La scrittura selvaggia, da Pavese a…
Scrivere è un gesto solitario e selvaggio che deve infrangere le regole del civico pudore per liberare la sua energia. Scrivere è non essere domestici.

12 giugno 2021: Franco Cardini, Storico
Il territorio e la sua storia
La storia ci insegna qualcosa? La storia delle religioni ci racconta chi siamo? Addomesticare il passato per comprendere un presente che spesso ci sfugge.

12 luglio 2021: Tommy Kuti, Musicista
La musica non addomesticata
Il Rap, la musica delle periferie, la voce di chi non aveva voce. Come le parole cesellate e incastonate in rime e versi liberano forze nuove in chi le ascolta.

12 settembre 2021: Stefano Bartezzaghi, Semiologo
"Salvatico è chi si salva" (Leonardo da Vinci).
La lingua cresce in noi spontanea, coi suoi frutti, i fiori, i rovi, i veleni. Cultura, o coltura, è provarsi a ordinare la selva senza sradicarla e senza rinunciare all'energia che la origina.
italiaatavola
Per informazioni: www.cretto.com
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