Viticoltori Ingauni
Pigato, ma non solo
All’ultima edizione dell’Alambicco d’oro, Ingauni è stata premiata con la sua Grappa di Pigato. Ma la gamma dell’azienda ligure, che oggi conta 200 soci, punta anche su altri vitigni.
Ambrata e invecchiata in legno, la Grappa di Pigato della Cooperativa Viticoltori Ingauni di Ortovero (Sv), distillata a bagnomaria da Beccaris, ha conquistato la Medaglia d’Oro alla 37ª edizione del Premio Alambicco d’oro promosso dall’Anag-Associazione nazionale assaggiatori grappa e acquaviti.
La Viticoltori Ingauni, nata nel 1976 per iniziativa di 13 soci uniti per vinificare e commercializzare il vino più tipico della zona, il Pigato, oggi ne conta circa 200. Sono distribuiti su un’area della Riviera Ligure di Ponente che va dal Finalese all’Albenganese, fino al territorio di Diano Marina. L’entroterra riguarda in parte la Valle del Lerrone e soprattutto la Valle Arroscia, risalendo da Albenga fino al comune di Pornassio passando per Ortovero.
Le tipologie di uve vinificate sono varie. Oltre al Pigato sono presenti gli altri vitigni della Riviera: il Vermentino, il Rossese detto di Campochiesa, l’Ormeasco di Pornassio nelle sue varianti più conosciute come il tradizionale, il Superiore e lo Sciacchetrà, e la Lumassina mossa. Ogni anno vengono vinificati 4.500-4.700 quintali di uve, tutte conferite dai soci. Il Pigato costituisce il 58% del totale.
ITALIAATAVOLA
Per informazioni: www.viticoltoriingauni.it
La Viticoltori Ingauni, nata nel 1976 per iniziativa di 13 soci uniti per vinificare e commercializzare il vino più tipico della zona, il Pigato, oggi ne conta circa 200. Sono distribuiti su un’area della Riviera Ligure di Ponente che va dal Finalese all’Albenganese, fino al territorio di Diano Marina. L’entroterra riguarda in parte la Valle del Lerrone e soprattutto la Valle Arroscia, risalendo da Albenga fino al comune di Pornassio passando per Ortovero.
Le tipologie di uve vinificate sono varie. Oltre al Pigato sono presenti gli altri vitigni della Riviera: il Vermentino, il Rossese detto di Campochiesa, l’Ormeasco di Pornassio nelle sue varianti più conosciute come il tradizionale, il Superiore e lo Sciacchetrà, e la Lumassina mossa. Ogni anno vengono vinificati 4.500-4.700 quintali di uve, tutte conferite dai soci. Il Pigato costituisce il 58% del totale.
ITALIAATAVOLA
Per informazioni: www.viticoltoriingauni.it
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