Il passaporto vaccinale
diventa digitale.
Dalla Grecia alla Danimarca, arriva via app
la prova anti-Covid
Passaporto vaccinale, presto via app |
Torna l’idea del passaporto sanitario. A rilanciarla, stavolta, è stata la Grecia che, in vista della prossima stagione turistica, ha chiesto in seno all’Unione europea la creazione di un certificato vaccinale a livello continentale. L’obiettivo è quello di ripristinare, in sicurezza, gli spostamenti transfontralieri messi in crisi dalle limitazioni agli spostamenti introdotte dai vari stati. In questo modo, il paese ellenico punta ad “aggirare” l’obbligatorietà del vaccino (peraltro non prevista) rendendolo un prerequisito per chi volesse viaggiare.
Un'idea sostenuta da Italia a Tavola; l'estensione del passaporto vaccinale potrebbe toccare anche ristoranti, alberghi, bar, pub, cinema, palestre, ecc. allo stesso modo in cui la carta d'imbarco dà accesso all'airside di un aeroporto.
I tentativi precedenti
Atene, in attesa di una decisione comune a livello europeo, ha già stampato il proprio certificato standardizzato per dimostrare che un cittadino è stato vaccinato, è solo l’ultima delle capitali europee a muoversi sul tema. In Gran Bretagna, per esempio, entro la fine del mese verrà lanciata una sperimentazione analoga. In questo caso, il passaporto creato dalle aziende iProov e Mvine, specializzate in biometrica e in sicurezza informatica, verrà rilasciato sotto forma di app che, nelle intenzioni di Londra, fungerà da attestazione digitale dell'avvenuta vaccinazione. Il tutto in collaborazione con il servizio sanitario nazionale che, in questo modo, riceverà un riscontro per aggiornare le proprie liste vaccinali.
Anche la Danimarca, secondo Reuters, starebbe sviluppando un passaporto vaccinale digitale da consegnare alle persone che hanno già ricevuto il siero. Coloro che sono stati vaccinati potranno scaricare il documento dal sito del ministero della Salute e stamparlo per mostrarlo quando si richieda l'attestazione dell'avvenuta vaccinazione. Un’iniziativa scattata in previsione della futura adozione dello stesso strumento anche da parte degli altri paesi europei.
Soluzione simile adottata anche da Israele, in cima alle classifiche dei vaccinati con circa il 20% della popolazione già protetta dal virus. Una sorta di green card rilasciata a una settimana dal richiamo vaccinale che sarà valida per sei mesi e che, in sostanza, permetterà a chi lo desidera di viaggiare in totale serenità.
Negli Usa, invece, è stata la contea di Los Angeles a muoversi in autonomia, stringendo una partnership con la startup Healthvana per digitalizzare i dati sul vaccino e inserirli nell'Apple Wallet, il portafoglio digitale di Apple, e nell'omologo di Google, in modo da poterli mostrare in aeroporto o all'ingresso di un evento.
Le proposte italiane
In Italia più che un passaporto, l’idea è quella di introdurre una vera e propria tessera sanitaria ad hoc. Il progetto, lanciato dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, prevede il rilascio di una tessera dotata di chip che permetta la verifica dell’effettiva vaccinazione incrociando i dati in mano alla sanità regionale. A Nord Est, invece, è stato Luca Zaia a parlare, già a fine dicembre, di un passaporto vaccinale; spostando tuttavia la data di entrata in vigore dello strumento una volta che sarà raggiunta l’immunità di gregge. italiaatavola
Un'idea sostenuta da Italia a Tavola; l'estensione del passaporto vaccinale potrebbe toccare anche ristoranti, alberghi, bar, pub, cinema, palestre, ecc. allo stesso modo in cui la carta d'imbarco dà accesso all'airside di un aeroporto.
Passaporto vaccinale, presto disponibile via app
I tentativi precedenti
Atene, in attesa di una decisione comune a livello europeo, ha già stampato il proprio certificato standardizzato per dimostrare che un cittadino è stato vaccinato, è solo l’ultima delle capitali europee a muoversi sul tema. In Gran Bretagna, per esempio, entro la fine del mese verrà lanciata una sperimentazione analoga. In questo caso, il passaporto creato dalle aziende iProov e Mvine, specializzate in biometrica e in sicurezza informatica, verrà rilasciato sotto forma di app che, nelle intenzioni di Londra, fungerà da attestazione digitale dell'avvenuta vaccinazione. Il tutto in collaborazione con il servizio sanitario nazionale che, in questo modo, riceverà un riscontro per aggiornare le proprie liste vaccinali.
Anche la Danimarca, secondo Reuters, starebbe sviluppando un passaporto vaccinale digitale da consegnare alle persone che hanno già ricevuto il siero. Coloro che sono stati vaccinati potranno scaricare il documento dal sito del ministero della Salute e stamparlo per mostrarlo quando si richieda l'attestazione dell'avvenuta vaccinazione. Un’iniziativa scattata in previsione della futura adozione dello stesso strumento anche da parte degli altri paesi europei.
Soluzione simile adottata anche da Israele, in cima alle classifiche dei vaccinati con circa il 20% della popolazione già protetta dal virus. Una sorta di green card rilasciata a una settimana dal richiamo vaccinale che sarà valida per sei mesi e che, in sostanza, permetterà a chi lo desidera di viaggiare in totale serenità.
Negli Usa, invece, è stata la contea di Los Angeles a muoversi in autonomia, stringendo una partnership con la startup Healthvana per digitalizzare i dati sul vaccino e inserirli nell'Apple Wallet, il portafoglio digitale di Apple, e nell'omologo di Google, in modo da poterli mostrare in aeroporto o all'ingresso di un evento.
Le proposte italiane
In Italia più che un passaporto, l’idea è quella di introdurre una vera e propria tessera sanitaria ad hoc. Il progetto, lanciato dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, prevede il rilascio di una tessera dotata di chip che permetta la verifica dell’effettiva vaccinazione incrociando i dati in mano alla sanità regionale. A Nord Est, invece, è stato Luca Zaia a parlare, già a fine dicembre, di un passaporto vaccinale; spostando tuttavia la data di entrata in vigore dello strumento una volta che sarà raggiunta l’immunità di gregge. italiaatavola
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