Sempre più cibi vegetali
in tavola: si punta
su qualità
e benessere
Si stanno imponendo sul mercato tante proposte alternative alle “proteine animali”. Si studiano le varietà più healthy per permettere una dieta variegata senza tralasciare il gusto.
Quando un anno si conclude si tirano le somme di quelle che sono state le tendenze e quelle che poi si andranno a consolidare. Purtroppo, il 2020 è stato quello che tutti sappiamo e non si sono potute sviluppare, se non in forma virtuale e telematica, le idee e le novità che magari tutti ci aspettavamo. Per quanto riguarda il food, nel 2020 si era timidamente affacciata la moda del cibo vegetale e in questo 2021 ci sono tutte le carte in regola per farne una tendenza all’insegna di qualità e benessere.
Tanti sono i cibi che si andranno a sostituire alle così dette “proteine animali” e ci sono team di esperti che stanno studiando le varietà più healthy per permettere una dieta più variegata possibile senza tralasciare il gusto.
«Oggi - spiega Francesca Delli Rocioli, direttore canali Out Of Home di Valsoia - la volontà di limitare il consumo di carne, ma anche latte e suoi derivati, è molto più diffusa e quindi nascono nuovi target che, pur non avendone abolito completamente il consumo, affiancano alternative vegetali per seguire una dieta più bilanciata o perché particolarmente sensibili al tema della sostenibilità ambientale. Questo nuovo parco consumatori ha maggiori esigenze in particolare per ciò che riguarda il gusto ed è meno incline ai compromessi. Quindi i nuovi prodotti che le aziende stanno sviluppando sono alternative vegetali sempre più appaganti dal punto di vista organolettico e in un certo senso sempre più simili al sapore del prodotto “convenzionale” a cui si ispirano».
Se qualche anno fa i soli che si avvicinavano a questo universo alimentare erano più che altro persone con problemi di salute oppure che avevano fatto una scelta etica (vegani e vegetariani), nel mondo odierno tutto questo è cambiato. C’è una maggiore consapevolezza del benessere, si vuole stare bene e si ha quindi un occhio di riguardo un po’ per tutto. Come abbiamo già ricordato, anche il gusto vuole la sua parte e se pensiamo ad un cibo vegetale magari rimaniamo inizialmente un po’ attoniti. Invece, grazie agli studi sempre più attenti e mirati e le aziende del settore che stanno investendo nella ricerca, si può sicuramente dire che crescono sempre più gli alimenti di altissima qualità proposti dal mercato.
Sicuramente stiamo andando verso un mondo attento all’ambiente e alla salute a 360 gradi e così la conoscenza del vegetale incuriosisce e attira sempre più persone tanto da creare una nuova categoria.
«Sono in continuo aumento le persone che si avvicinano alla cucina vegetale - afferma Michele Tarolli, fondatore di Mondovè - non necessariamente si tratta di vegani o vegetariani (anche se gli ultimi dati sono in crescita), ma soprattutto quelli che vengono chiamati “flexitariani”. Per intenderci, sono coloro che mangiano un po’ di tutto, guardando con maggiore attenzione a questi nuovi prodotti vegetali per molteplici aspetti: in primis la salute, poiché la gente inizia a comprendere che è importante mangiare bene; come secondo aspetto c’è una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali, e quindi una consapevolezza degli effetti, sul nostro pianeta, di ciò che mangiamo; infine un maggiore rispetto per il mondo animale».
In Italia si stima che i flexitariani siano circa 20 milioni e più in generale il 40% dei consumatori strizza l’occhio al food vegetale.
Ma cosa c’è in un prodotto vegetale? Come si possono avere gli stessi apporti proteici di carne o pesce, come è possibile che questi prodotti siano sostituiti da alternative “green”? Questa forse è una delle domande più in voga in questo ambito. «Tutto dipende da come vengono studiati i prodotti - spiega Francesca Delli Rocioli di Valsoia - certo non basta che siano vegetali, devono contenere i valori nutrizionali necessari ad un’alimentazione equilibrata. Valsoia per le alternative alla carne utilizza o proteine di soia o proteine di pisello giallo, che combinate con le proteine dei cereali (riso, grano, ecc.) e le proteine dei piselli possono fornire all’organismo tutti gli aminoacidi essenziali, assicurando sia la crescita sia il mantenimento in efficienza di organi e tessuti».
Si varierà quindi dai burger alle salsicce vegetali, come quelle di Valsoia, in grado di conquistare i palati più esigenti e di far avvicinare anche i giovani al mondo veg. Per poi “viaggiare” anche alla scoperta dei sughi tipici italiani, come quelli di Mondovè, dove ritroviamo, ad esempio, l’amatriciana con il tofu, il pesto in cui il formaggio è sostituito con ceci e spirulina, il ragù di lenticchie e molti altri.
Salute, gusto e benessere: sono dunque queste le parole chiave del trend vegetale che si presta ad essere il leit motiv del 2021. Un “trend non trend”, che non vuole imporsi con forza ma piuttosto con consapevolezza, la consapevolezza che il cibo è salute, è ambiente. E una maggiore attenzione e un’altissima qualità dei prodotti può giovare sia a noi che al nostro pianeta.
Tanti sono i cibi che si andranno a sostituire alle così dette “proteine animali” e ci sono team di esperti che stanno studiando le varietà più healthy per permettere una dieta più variegata possibile senza tralasciare il gusto.
«Oggi - spiega Francesca Delli Rocioli, direttore canali Out Of Home di Valsoia - la volontà di limitare il consumo di carne, ma anche latte e suoi derivati, è molto più diffusa e quindi nascono nuovi target che, pur non avendone abolito completamente il consumo, affiancano alternative vegetali per seguire una dieta più bilanciata o perché particolarmente sensibili al tema della sostenibilità ambientale. Questo nuovo parco consumatori ha maggiori esigenze in particolare per ciò che riguarda il gusto ed è meno incline ai compromessi. Quindi i nuovi prodotti che le aziende stanno sviluppando sono alternative vegetali sempre più appaganti dal punto di vista organolettico e in un certo senso sempre più simili al sapore del prodotto “convenzionale” a cui si ispirano».
Francesca Delli Rocioli
Se qualche anno fa i soli che si avvicinavano a questo universo alimentare erano più che altro persone con problemi di salute oppure che avevano fatto una scelta etica (vegani e vegetariani), nel mondo odierno tutto questo è cambiato. C’è una maggiore consapevolezza del benessere, si vuole stare bene e si ha quindi un occhio di riguardo un po’ per tutto. Come abbiamo già ricordato, anche il gusto vuole la sua parte e se pensiamo ad un cibo vegetale magari rimaniamo inizialmente un po’ attoniti. Invece, grazie agli studi sempre più attenti e mirati e le aziende del settore che stanno investendo nella ricerca, si può sicuramente dire che crescono sempre più gli alimenti di altissima qualità proposti dal mercato.
Sicuramente stiamo andando verso un mondo attento all’ambiente e alla salute a 360 gradi e così la conoscenza del vegetale incuriosisce e attira sempre più persone tanto da creare una nuova categoria.
Michele Tarolli
«Sono in continuo aumento le persone che si avvicinano alla cucina vegetale - afferma Michele Tarolli, fondatore di Mondovè - non necessariamente si tratta di vegani o vegetariani (anche se gli ultimi dati sono in crescita), ma soprattutto quelli che vengono chiamati “flexitariani”. Per intenderci, sono coloro che mangiano un po’ di tutto, guardando con maggiore attenzione a questi nuovi prodotti vegetali per molteplici aspetti: in primis la salute, poiché la gente inizia a comprendere che è importante mangiare bene; come secondo aspetto c’è una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali, e quindi una consapevolezza degli effetti, sul nostro pianeta, di ciò che mangiamo; infine un maggiore rispetto per il mondo animale».
In Italia si stima che i flexitariani siano circa 20 milioni e più in generale il 40% dei consumatori strizza l’occhio al food vegetale.
Burger Valsoia
Ma cosa c’è in un prodotto vegetale? Come si possono avere gli stessi apporti proteici di carne o pesce, come è possibile che questi prodotti siano sostituiti da alternative “green”? Questa forse è una delle domande più in voga in questo ambito. «Tutto dipende da come vengono studiati i prodotti - spiega Francesca Delli Rocioli di Valsoia - certo non basta che siano vegetali, devono contenere i valori nutrizionali necessari ad un’alimentazione equilibrata. Valsoia per le alternative alla carne utilizza o proteine di soia o proteine di pisello giallo, che combinate con le proteine dei cereali (riso, grano, ecc.) e le proteine dei piselli possono fornire all’organismo tutti gli aminoacidi essenziali, assicurando sia la crescita sia il mantenimento in efficienza di organi e tessuti».
Sughi Mondovè
Si varierà quindi dai burger alle salsicce vegetali, come quelle di Valsoia, in grado di conquistare i palati più esigenti e di far avvicinare anche i giovani al mondo veg. Per poi “viaggiare” anche alla scoperta dei sughi tipici italiani, come quelli di Mondovè, dove ritroviamo, ad esempio, l’amatriciana con il tofu, il pesto in cui il formaggio è sostituito con ceci e spirulina, il ragù di lenticchie e molti altri.
Salute, gusto e benessere: sono dunque queste le parole chiave del trend vegetale che si presta ad essere il leit motiv del 2021. Un “trend non trend”, che non vuole imporsi con forza ma piuttosto con consapevolezza, la consapevolezza che il cibo è salute, è ambiente. E una maggiore attenzione e un’altissima qualità dei prodotti può giovare sia a noi che al nostro pianeta.
di Benedetta Gandini
© Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento