Agroalimentare:
il canale Horeca vale 185 miliardi di euro
Il canale Horeca genera un fatturato di 185 miliardi di euro e dà lavoro a 475mila persone. Dati che emergono dall'International Horeca Meeting di Rimini, dove Italgrob ha riunito esperti e istituzioni per discutere il futuro del settore, il ruolo chiave dell'export agroalimentare e dell'innovazione analizzando dati e trend presentati da The European House-Ambrosetti
Nel comparto agroalimentare, il canale Horeca vale 185 miliardi di euro di fatturato e dà lavoro a 475mila persone. Numeri che, inseriti nel contesto più ampio della filiera, fanno dell'industria del fuori casa un settore chiave per l'economia italiana. A confermarlo sono i dati presentati all'International Horeca Meeting di Rimini, dove si è discusso di politiche e strategie per una ripresa sostenibile in un comparto che continua a evolversi nonostante le incertezze globali.
L'evento, organizzato da Italgrob, la Federazione italiana dei distributori Horeca, ha riunito esperti, istituzioni e operatori del settore per fare il punto sulla situazione attuale e delineare le prospettive future. Tra i momenti clou della giornata, la presentazione della ricerca “Lo scenario di oggi e di domani e il valore del canale Horeca per il sistema-Paese”, illustrata da Benedetta Brioschi, partner e responsabile scenario food&retail e sustainability di The European House - Ambrosetti. L'analisi ha messo in evidenza l'impatto economico del comparto, le criticità da affrontare e i trend che guideranno il futuro dell'Horeca.
L'Horeca è un pilastro per l'economia italiana
Anche in un periodo segnato da incertezze economiche e cambiamenti globali, il comparto agroalimentare continua a essere un motore trainante dell'economia italiana. Il canale Horeca non si riduce a un semplice sistema di distribuzione, ma gioca un ruolo chiave nel promuovere e valorizzare i prodotti italiani, portandoli sulle tavole dei consumatori sia in patria che all'estero. Grazie a questa rete, le eccellenze enogastronomiche italiane non solo trovano nuovi mercati, ma consolidano la loro reputazione a livello internazionale.
Secondo i dati presentati a Rimini, l'agroalimentare impiega oltre 3,4 milioni di persone, di cui 475mila direttamente nel Food&Beverage. Il valore aggiunto del comparto ha superato i 72 miliardi di euro nel 2023, con il solo F&B che ne rappresenta 32,7 miliardi. Complessivamente, la filiera ha generato un fatturato di 261,4 miliardi di euro, registrando una crescita del +37,6% rispetto al 2015. Numeri che diventano ancora più rilevanti se si considera l'intero indotto, che nel 2023 ha raggiunto i 371,2 miliardi di euro, pari al 19,4% del Pil italiano.
L'export agroalimentare ha confermato il trend positivo, toccando quota 69,2 miliardi di euro nel 2024, con il Food&Beverage che ne ha rappresentato la fetta più consistente (60 miliardi). Rispetto al 2015, la crescita è stata del +68,5%, consolidando il primato dell'Italia come leader europeo per numero di produzioni certificate, con 856 denominazioni di qualità riconosciute.
L'Horeca tra sfide globali e segnali incoraggianti
Non mancano però le criticità. Le tensioni geopolitiche, soprattutto tra Stati Uniti e Cina, e il calo demografico in Europa sono fattori di incertezza da non sottovalutare. Si stima che entro il 2050 il Vecchio Continente perderà circa 40 milioni di abitanti, con l'Italia che potrebbe registrare una riduzione di circa sei milioni di residenti. A queste problematiche si aggiungono i cambiamenti climatici: il 2024 è stato il primo anno in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C i livelli preindustriali, con l'Italia che ha registrato un incremento ancora più marcato (il Paese si posiziona inoltre al terzo posto in Europa per perdite economiche causate da eventi climatici estremi nel 2023).
Tuttavia, ci sono alcuni segnali incoraggianti che fanno ben sperare: infatti, il mercato del lavoro italiano ha registrato una crescita record, superando i 24 milioni di occupati a settembre 2024, il livello più alto dal 1977. Il numero di Neet (giovani che non studiano né lavorano) è calato di 7,4 punti percentuali in quattro anni, con un miglioramento superiore alla media europea. Inoltre, il Pnrr potrebbe fornire un ulteriore impulso alla crescita economica del Paese, con una stima di incremento del Pil dell'11,5% entro il 2035.
E le tendenze? I nuovi trend indicano un cambiamento nelle abitudini di consumo, con una crescente attenzione alla digitalizzazione, alla sostenibilità e alla salute. L'intelligenza artificiale sta entrando a pieno titolo nel settore, ottimizzando la logistica e migliorando l'esperienza del cliente. Parallelamente, il concetto di sostenibilità sta diventando sempre più centrale, spingendo aziende e ristoratori a ridurre l'impatto ambientale e a promuovere modelli di business più responsabili. Anche l'export continua a trainare la crescita del comparto. Secondo i dati Istat, nel 2024 le esportazioni agroalimentari hanno segnato un incremento dell'8% rispetto all'anno precedente, con un surplus commerciale di oltre un miliardo di euro. Tra i prodotti più esportati, il vino, seguito da ortofrutta trasformata, formaggi, pasta, salumi e olio d'oliva.
Il commento di Carloni e Portaccio
sui numeri dell'Horeca
Nel corso dell'evento, il presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati, Mirco Carloni, ha sottolineato il ruolo strategico del settore: «L'agroalimentare è un'eccellenza indiscussa del nostro Paese, un pilastro della nostra identità e del nostro sistema economico. Le istituzioni sono costantemente impegnate a sostenerlo e promuoverlo, sia a livello nazionale che internazionale. In questo contesto, il canale Horeca riveste un ruolo strategico fondamentale, contribuendo in maniera significativa alla crescita economica e alla valorizzazione del made in Italy. Il fuori casa non è solo sinonimo di socialità e convivialità, ma incarna anche tradizione, innovazione e sostenibilità, elementi chiave per il futuro del nostro sistema imprenditoriale. Credo che qualunque azione avviata per supportare lo sviluppo di questo ambito della distribuzione nazionale aiuti anche a rafforzare i piccoli produttori agricoli sui mercati».
Anche Antonio Portaccio, presidente di Italgrob, ha evidenziato le sfide e le opportunità per il settore: «Il fuori casa sta vivendo un momento cruciale, messo alla prova dall'incertezza economica e dalla carenza di personale nella ristorazione e nel turismo. Tuttavia, chi opera nell'Horeca è determinato a innovare e rilanciare un comparto che rappresenta un'eccellenza del made in Italy e un motore per il turismo. Italgrob è pronta a supportare questo cambiamento, aggregando la filiera e promuovendo la crescita professionale del settore».
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