Apochi giorni da un importante sopralluogo del Comitato olimpico internazionale (Cio), previsto per lunedì 24 febbraio, la pista di bob, skeleton e slittino, ancora in costruzione per i Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026, è stata oggetto di un atto di sabotaggio nella notte: qualcuno ha staccato un tubo di refrigerazione e l'ha lasciato in mezzo alla strada, bloccando la circolazione e rallentando i lavori.
Il danno, purtroppo, non si limita al cantiere, ma pesa anche sull'immagine di Cortina, che in questi mesi è sotto i riflettori internazionali. A denunciare l'accaduto è stato il comitato incaricato di seguire le infrastrutture olimpiche, che ha immediatamente avvisato le autorità competenti. L'incidente non è solo un intoppo logistico: si tratta di un colpo simbolico per un evento che promette di attirare l'attenzione di tutto il mondo. Il Commissario di Governo per le opere olimpiche, Fabio Saldini, non ha nascosto il disappunto: «Un atto irrispettoso che mette in difficoltà chi lavora giorno e notte».
Il tempismo, inutile dirlo, non poteva essere peggiore. Con il sopralluogo del Cio alle porte, ogni imprevisto rischia di creare ritardi difficili da recuperare e di mettere in discussione l'efficienza di un'organizzazione su cui l'Italia ha investito molto, sia in termini economici sia d'immagine. Le indagini sono già in corso per capire chi ci sia dietro questo gesto e, soprattutto, quali motivazioni possano aver spinto qualcuno a mettere i bastoni tra le ruote a un evento così atteso.
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