PIANTA CARNIVORA
Fa parte delle 2.034 nuove piante rinvenute nel 2015 e citata nel «Rapporto sullo stato delle piante nel mondo»
Scoperta pianta carnivora il «merito» va a Facebook
Scoperta con l’aiuto di Facebook una specie di pianta carnivora alta un metro e mezzo, che vive in Brasile: un botanico l’ha notata tra le foto postate da un appassionato di orchidee. Adesso la nuova specie è citata nel “Rapporto sullo stato delle piante nel mondo” (“State of the World’s Plants”), presentato nei Giardini Botanici Reali di Kew, a Sud di Londra.
Il rapporto descrive 2.034 nuove piante, la maggior parte delle quali scoperte in Brasile, Australia e Cina: sono tante, ma ancora una piccola parte rispetto alle circa 400.000 che secondo gli esperti restano ancora da scoprire. Chiamata Drosera magnifica, la pianta carnivora era nota finora soltanto a una piccola popolazione che vive sulle montagne brasiliane di Minas Gerais e ne esistono poche decine di specie. È alta circa 1,5 m ed è tra le più grandi piante carnivore del Pianeta. La prima tra l’altro, a essere stata scoperta grazie a un social network.
A oggi, la Drosera Magnifica è già tra le specie più a rischio di estinzione, a causa di inquinamento, distruzione dell’habitat e cambiamenti climatici. Mali del nostro tempo, che minacciano seriamente la vita sulla Terra e la salute stessa del pianeta.Come accennato, sono oltre 2.000 le nuove specie di piante scoperte negli ultimi anni, e secondo gli esperti, più di 400.000 quelle ancora da scoprire. Tra le più significative del 2015 troviamo: l’Oberholzeria etendekaensis, una piccola pianta grassa della famiglia delle Leguminosae. Nuova come specie e come genere, è originaria della Namibia. Il Gilbertiodendron maximum, invece, è un albero alto 45 m per oltre 100 tonnellate di peso. Un gigante, che si trova solo nel Gabon, il cui tronco raggiunge un diametro di circa 1,5 m. Una pianta maestosa, anch’essa a rischio estinzione.
Come accaduto ad altre specie vegetali rare del mondo, di cui ormai restano solo le foto negli erbari. Piante distrutte dall’incuria e la scelleratezza dell’uomo. Come un albero alto più di 15 m, originario del Ghana e della Costa D’avorio, sterminato da incendi e disboscamenti, atti a ricavare terreni utili all’agricoltura. Tra le scoperte vegetali del 2015, anche numerose specie di orchidee. Una fra tutte: la Selenipedium dodsonii, alta circa 3 m, individuata grazie a ricerche condotte per la stesura di un libro sulle orchidee del Sud America.
Specie a rischio
Secondo il rapporto, con oltre 391.000 tipologie recensite, un quinto delle specie vegetali sono a rischio estinzione. “Avevamo già uno stato dell’arte mondiale su uccelli, tartarughe marine e anche sui padri di famiglia. Malgrado la sua grande importanza, tuttavia, eravamo ancora in attesa di un quadro completo sul mondo delle piante”, rileva la professoressa Kathy Willis, direttrice scientifica ai Kew.
“Ora è cosa fatta. Data l’importanza fondamentale delle piante per il benessere umano, come alimentazione, combustile, regolatore climatico, è molto importante che noi sappiamo cosa sta accadendo”. Il Royal Botanic Gardens, che ospita una delle più importanti collezioni di piante, ha concepito il suo “State of the World’s Plants” come strumento planetario. “Esiste già uno stato delle foreste mondiale ma le foreste coprono solo una piccola parte del mondo vegetale”, sottolinea la direttrice scientifica. “Le minacce al mondo vegetale sono dovute dal disboscamento a scopo agricolo, dallo sviluppo residenziale, dalle malattie, dai pesticidi e dagli incendi. Invece, per ora, i cambiamenti climatici giocano un ruolo marginale”.
“Ma non bisogna dimenticare che serve attendere a volte 30 anni prima che la prossima generazione di piante abbia prodotto fiori o polline. Quindi non si potrà davvero misurare l’impatto dei cambiamenti climatici sino a circa il 2030”, avverte Kathy Willis, che invita a “non rallegrarsi troppo, ma a sorvegliare”. Studi condotti in precedenza sono arrivati alle più disparate conclusioni; alcuni stimano che il 10% delle piante rischi di scomparire a medio terimine, altri ritengono che la percentuale arrivi oltre il 60%.
Ogni tinta ha una sua simbologia e trasmette una particolare sensazione al nostro corpo, variandone persino lo stato d’animo
Panorama Edit
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