La nuova stagione
di Sabir Gourmanderie
Menu tipico
con prodotti di stagione
Ideato dallo chef Sebastiano (detto Seby) Sorbello, patron del locale, il nuovo menu del ristorante Sabir Gourmanderie, rinnovato e già apprezzato per la qualità dei prodotti. Etichette dall'Etna nella carta dei vini
Assaporare la cucina di Seby Sorbello, presidente di Fic Promotion e new entry tra i soci di Euro-Toques Italia, è sempre un’esperienza di gusto coinvolgente che affascina i sensi. Così è stato all’inaugurazione della nuova stagione di Sabir Gourmanderie, il ristorante di cui è chef e patron, all’interno del Parco dei Principi a Zafferana Etnea (Ct). Per Seby Sorbello, Sabir Gourmanderie rappresenta la sua nuova scommessa enogastronomica, creata con la mamma, l’imprenditrice e albergatrice Enza Cutuli. Il suo ristorante è una tappa obbligatoria per tutti i gourmet che vogliono scoprire la terra dell’Etna e la Sicilia attraverso un percorso sensoriale affascinante, piacevolmente sospeso tra cibo e vino.
Non è un caso, infatti, che il locale aperto da appena un anno e mezzo, sia già stato segnalato da diverse Guide regionali e nazionali, tra cui la Michelin. Un menu elegante, ricchissimo, attento alla stagionalità e alla qualità delle materie prime utilizzate. Ogni piatto ispirato al territorio dell’Etna, come a Futura Memoria, un crudo di pesce, gambero, scampo e cernia, servito con una insalatina di lattuga, mauro (l’alga tipica delle coste catanesi) e crudo di asparagi selvatici, cioccolato modicano, cialda di cappero di Pantelleria e salsa alla mandorla.
Per proseguire con Gambero Rosso di Mazara, scottato, servito su una dadolata di ortaggi leggermente profumata al timo con fonduta di Ragusano Dop al tartufo e scaglie di tartufo dell’Etna. Polpettine di ricciola al sugo di carne e pesce accompagnate con un soffio di patate e una bottarga di tonno. Triglia nel giardino dell’Etna, con filetti di triglia cotti in crosta di tumminia, serviti con una crema di melanzana bianca agli agrumi con datterino candito, favette e verdure di campo spontanee e fiori di zucca.
Già il nome scelto per ogni piatto evoca tutta la poesia di un territorio unico, con i suoi profumi e i suoi sapori. A seguire un piatto di mezzo, Omaggio alla neve, con un gelato ai fiori di rosmarino, come se fosse neve, che imbianca la pietra lavica ben rappresentata da una cialda di riso venere e la cannatedda, verdura spontanea che nasce sul vulcano.
La pasta poi, dei rigatoni serviti con una carrettiera di datterino, una quenelle di tartarre di scorfano alla cannella e una polpa di ricci e salsa di prezzemolo di vigna: un tripudio dei sensi. A seguire tranci di dentice all’agghiata, che è una salsa povera fatta con aglio e menta, piatto accompagnato con una spuma di mandorle e verdure di campo spontanee.
Il pre-dessert, infine, è stato rappresentato dal Pinzimonio, ormai un piatto quasi tradizionale nel menu di Seby Sorbello, fatto con lamelle di finocchio all’olio evo, granita di sedano ed una estrazione di carote d’Ispica. Infine, zuppetta di frutta con ravioletto con cannella e miele e zabaione all’arancia rossa e a chiusura di una cena splendida geli alla cannella, iris secondo la tradizione catanese, torrone con mandorla pizzuta di Avola, pralina di cioccolato al rum, gelo di cioccolato modicano.
Ogni portata è stata accompagnata dai vini dell’Etna, Vigneti Vecchi, Palmento Costanzo, Tenuta Moganazzi, in un perfetto abbinamento curato dal sommelier di Sabir Gourmanderie, Mauro Cutuli, che ha aperto e chiuso la cena anche con due etichette di saké: Shochu Kyushu e Heiwa Shuzu Yuzu Saké. Alla fine lo chef Seby Sorbello, ringraziando gli ospiti, ha sottolineato come sia fondamentale avere a propria disposizione il supporto impeccabile di una brigata di sala ed una di cucina, in grado di lavorare con la stessa attenzione e dedizione con cui lavora un cuoco.
Per informazioni: www.sebysorbello.it
Non è un caso, infatti, che il locale aperto da appena un anno e mezzo, sia già stato segnalato da diverse Guide regionali e nazionali, tra cui la Michelin. Un menu elegante, ricchissimo, attento alla stagionalità e alla qualità delle materie prime utilizzate. Ogni piatto ispirato al territorio dell’Etna, come a Futura Memoria, un crudo di pesce, gambero, scampo e cernia, servito con una insalatina di lattuga, mauro (l’alga tipica delle coste catanesi) e crudo di asparagi selvatici, cioccolato modicano, cialda di cappero di Pantelleria e salsa alla mandorla.
Per proseguire con Gambero Rosso di Mazara, scottato, servito su una dadolata di ortaggi leggermente profumata al timo con fonduta di Ragusano Dop al tartufo e scaglie di tartufo dell’Etna. Polpettine di ricciola al sugo di carne e pesce accompagnate con un soffio di patate e una bottarga di tonno. Triglia nel giardino dell’Etna, con filetti di triglia cotti in crosta di tumminia, serviti con una crema di melanzana bianca agli agrumi con datterino candito, favette e verdure di campo spontanee e fiori di zucca.
Futura Memoria
Già il nome scelto per ogni piatto evoca tutta la poesia di un territorio unico, con i suoi profumi e i suoi sapori. A seguire un piatto di mezzo, Omaggio alla neve, con un gelato ai fiori di rosmarino, come se fosse neve, che imbianca la pietra lavica ben rappresentata da una cialda di riso venere e la cannatedda, verdura spontanea che nasce sul vulcano.
La pasta poi, dei rigatoni serviti con una carrettiera di datterino, una quenelle di tartarre di scorfano alla cannella e una polpa di ricci e salsa di prezzemolo di vigna: un tripudio dei sensi. A seguire tranci di dentice all’agghiata, che è una salsa povera fatta con aglio e menta, piatto accompagnato con una spuma di mandorle e verdure di campo spontanee.
Rigatoni con carrettiera di datterino, quenelle di tartarre di scorfano alla cannella, polpa di ricci e salsa di prezzemolo di vigna
Il pre-dessert, infine, è stato rappresentato dal Pinzimonio, ormai un piatto quasi tradizionale nel menu di Seby Sorbello, fatto con lamelle di finocchio all’olio evo, granita di sedano ed una estrazione di carote d’Ispica. Infine, zuppetta di frutta con ravioletto con cannella e miele e zabaione all’arancia rossa e a chiusura di una cena splendida geli alla cannella, iris secondo la tradizione catanese, torrone con mandorla pizzuta di Avola, pralina di cioccolato al rum, gelo di cioccolato modicano.
Ogni portata è stata accompagnata dai vini dell’Etna, Vigneti Vecchi, Palmento Costanzo, Tenuta Moganazzi, in un perfetto abbinamento curato dal sommelier di Sabir Gourmanderie, Mauro Cutuli, che ha aperto e chiuso la cena anche con due etichette di saké: Shochu Kyushu e Heiwa Shuzu Yuzu Saké. Alla fine lo chef Seby Sorbello, ringraziando gli ospiti, ha sottolineato come sia fondamentale avere a propria disposizione il supporto impeccabile di una brigata di sala ed una di cucina, in grado di lavorare con la stessa attenzione e dedizione con cui lavora un cuoco.
di Piero Rotolo
Per informazioni: www.sebysorbello.it
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