266,90 metri
di dolcezza
Quando conta ogni centimetro: il record del tiramisù più
lungo del mondo ottenuto a Villesse (GO), nella patria della prelibatezza.
Ottimo inizio per l’Anno nazionale del cibo italiano.
Sono i 266,90 metri più dolci in assoluto. Il Guiness
World Record lo ha sancito ufficialmente: l’Official Attempt per il “tiramisù
più lungo del mondo” è riuscito, con la lunghezza sorprendente appunto di quasi
duecentossessantasette metri (e qui i centrimetri hanno contato, eccome!),
oltre ogni aspettativa.
Missione compiuta: il risultato è stato
ufficializzato dal giudice del Guinness Word Record di Londra, Lorenzo Veltri.
L’impresa “titanica” si è consumata al Tiare Shopping di Villesse (Gorizia) e
ha coinvolto una squadra di oltre 300 pasticcieri e volontari, al lavoro per
quasi dieci ore, con oltre 420 teglie di tiramisù assemblate assieme e
appoggiate una dopo l’altra su una lunga tavolata.
Per realizzare il dolce – ha spiegato Mirko
Ricci, organizzatore di record e promotore dell’iniziativa – sono stati
utilizzati 400 chili di mascarpone, 400 chili panna, 48 mila savoiardi, 420
litri di caffè, 200 chili di zucchero, 3 mila uova, 47 litri di marsala.
Il dolce italiano più amato, preparato dai
maestri patry-chef di Etica del gusto, hanno dato il risultato più incredibile,
che si è rapidamente trasformato in 6mila porzioni per le migliaia di persone
che si erano assiepate nel centro commerciale in provincia di Gorizia.
“In questa nuova sfida – ha detto Ricci – la
storia di questo dolce che ha unificato l’Italia viene valorizzata dalla
coesione e dal senso di appartenenza della comunità friulana che l’ha
ritrovato. Infatti sono molte le aziende che sosterranno l’iniziativa, con l’aiuto
di tanti volontari e professionisti pronti a scendere in campo per conquistare
un nuovo primato mondiale. Inviteremo anche i rappresentanti delle città di
Treviso, Tolmezzo e San Canzian d’Isonzo, per Pieris, per festeggiare tutti
insieme questo patrimonio della cucina italiana”.
“Siamo felici e orgogliosi di questo record
mondiale – ha commentato Giuliana Boiano, direttore di Tiare Shopping – abbiamo
scelto di ospitarlo per valorizzare le tradizioni di questo territorio e per
riaffermare il tema su cui abbiamo scelto di concentrarci quest’anno:
l’enogastronomia e l’alta cucina. Il tiramisù unisce entrambe questi obiettivi.
È nato proprio nella nostra regione per diventare poi patrimonio di tutto il
Paese ed è probabilmente il dolce italiano più amato all’estero. Conquistare
questo nuovo record è un modo splendido per celebrare la specialità del Friuli
Venezia Giulia e certamente un’occasione di orgoglio”. Tra i presenti, anche
l’assessore regionale all’Agricoltura, Cristiano Shaurli, e i rappresentanti
dell’Accademia Italiana della Cucina di Udine e di Gorizia. “Con questa prova –
ha osservato l’assessore alle Politiche agricole e forestali della Regione
Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli – il tiramisù si conferma un dolce che
rappresenta l’essenza dell’Italia tutta, le cui radici si confermano in FVG.
C’è l’orgoglio di rivendicare il saper fare della nostra regione e la qualità dei nostri ingredienti,
un’opportunità per il settore agroalimentare”.
“Il tiramisù è senza dubbio il più
rappresentativo e conosciuto ‘dolce tricolore’ in tutti i continenti,
nonostante la sua storia recente che affonda le radici nel Nord Est, tra Friuli
Venezia Giulia e Veneto – hanno ricordato Clara e Gigi Padovani, autori del libro
“Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato”,
edito da Giunti (collana Peccati di gola) nel 2016, in cui hanno finalmente
svelato il tanto sospirato mistero sulle origini della prelibatezza –. Chiunque
l’abbia inventato, il tiramisù, nato nel ‘900, è una parola presente in 23
lingue ed è il dolce italiano più conosciuto al mondo. Questo record –
aggiungono – rappresenta un ottimo inizio per l’Anno nazionale del cibo
italiano istituito per il 2018”.
Dunque, il dessert freddo si aggiudica il
Guinnes dei primati proprio nella sua “patria”, il Friuli Venezia Giulia, che
la scorsa estate – non senza polemiche – l’ha inserito nella lista dei Prodotti
agroalimentari tradizionali della regione, “bruciando” di fatto il Veneto (a
Treviso la creazione del dolce avvenne verso la fine degli anni ’60 presso il
ristorante “Alle Beccherie” da parte del pasticciere Roberto “Loly”
Linguanotto; il nome fu coniato in dialetto veneto “tiramesù” e poi
italianizzato in “tiramisù”). Due le versioni inserite tra i Pat: quella
“carnica”, conosciuta come “Tiramisù” o “Tirimi su”, un trancio al mascarpone
che sarebbe stato inventato negli anni ’50 all’albergo ristorante “Roma” di
Tolmezzo, e quella “bisiaca” (area del monfalconese, Gorizia), un semifreddo in
coppa noto come “Coppa Vetturino Tirime Su”, servita sempre negli anni ’50 alla
trattoria “Vetturino” di Pieris (Gorizia).
In fatto di record, a Gemona (Udine) nel 2015 era stato preparato,
invece, il “più grande tiramisù del mondo”, 3.015 chilogrammi di bontà
preparati sul maxi-pianale lungo 30 metri e largo 2 in piazza del Ferro.
Ilaria Rocchi
caporedattore di Panorama edit
Ilaria Rocchi
caporedattore di Panorama edit
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