World Cheese
Awards 2019
Usa al 1° posto,
ma è polemica
Il Parmigiano Reggiano giunto secondo |
Sono appena terminate le premiazioni del concorso internazionale di formaggi svolto per la prima volta in Italia, alla Fiera di Bergamo per la precisione. A vincere è stata l'americana Rogue Creamery con Organic Blue Cheese Rogue River Blue, ex-aequeo con il Parmigiano Reggiano del Caseificio Santo Stefano. Poi il verdetto, ritenuto sbrigativo.
La giuria dei World Cheese Awards 2019 ha premiato un formaggio americano. Si tratta dell'Organic Blue Cheese Rogue River Blue dell'azienda Rogue Creamery che ha avuto la meglio con il voto di 100/100. Al momento della nomina però c'è stata non poca suspance perchè il presidente della giuria ha annunciato che anche il Parmigiano Reggiano del Caseificio Santo Stefano (di Basilicagoiano) ha ricevuto lo stesso punteggio.
Il formaggio vincitore
E quindi, che si fa? Il "capo dei giudici" ha assaggiato al momento ancora i due formaggi, poi ha sentenziato: primo premio per quello americano. Non certo soddisfatti i vertici del caseificio Santo Stefano, usciti rabbuiati dalla Fiera subito dopo il verdetto.
A decretare l’assegnazione del primo posto, Nigel Barden, Presidente della giuria, che ha così commentato: “Il Parmigiano era fantastico ma la complessità del Blue Cheese l’ha superato. L’ottima struttura olfattiva e un gusto intenso a rivelarne l’origine biologica sono stati vincenti. È stato uno scontro tra titani ma ho trovato l’erborinato più interessante e unico”.
Il debutto italiano dei World Cheese Awards è stato da record: al primato di formaggi in gara (+10% rispetto all’anno scorso), si è aggiunto quello dei paesi (42 da sei continenti), dell’Italia che ha partecipato con 845 candidati nel suo primo anno come Paese ospitante (oltre il doppio rispetto al 2018) e della giuria con ben 260 esperti provenienti da tutto il mondo.
Il debutto italiano dei World Cheese Awards è stato da record: al primato di formaggi in gara (+10% rispetto all’anno scorso), si è aggiunto quello dei paesi (42 da sei continenti), dell’Italia che ha partecipato con 845 candidati nel suo primo anno come Paese ospitante (oltre il doppio rispetto al 2018) e della giuria con ben 260 esperti provenienti da tutto il mondo.
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