Pinchiorri rischia
il processo:
Amareggiato,
mi aiuterà
la famiglia
Parla il titolare della storica Enoteca di Firenze, tre stelle Michelin, dopo l’ultima denuncia per stalking ricevuta da una ex dipendente. Nel frattempo la Procura ha chiuso l’inchiesta aperta a suo carico a fine 2018.
Si dice “stanco e amareggiato”, ma è deciso ad andare avanti, Giorgio Pinchiorri, 75 anni, titolare della storia Enoteca che porta il suo nome e che lui, insieme alla compagna Annie Féolde, anche lei cuoca tra le più rinomate al mondo, gestisce dal 1974.
Venerdì notte l’ultima tegola, dopo l’ennesimo appostamento fuori dal ristorante dove lavora una sua ex dipendente di 33 anni, di cui Pinchiorri si è invaghito da tempo, al punto da corteggiarla in modo così ossessivo con regali indesiderati, sms e appostamenti per strada, da costringere la donna a rivolgersi più riprese alle forze dell’ordine, con segnalazioni e denunce.
Neppure un provvedimento del questore che lo intimava a non avvicinarsi alla sua vittima, ha fatto desistere Pinchiorri a proseguire il suo corteggiamento sfrenato, che ora potrebbe costargli un processo per stalking. Nel tardo pomeriggio l’uomo è stato raggiunto al telefono, mentre era in compagnia della sua famiglia: «Sono stanco e amareggiato per la piega che ha preso questa storia - ha dichiarato al Corriere - Ne ho passate tante, il terribile incidente subito a 20 anni, la morte di mia madre e l’incendio che nel novembre 1992 avvolse la cantina dell’Enoteca con le bottiglie di Armagnac, passerò anche questa. Sono convinto che la mia famiglia mi aiuterà a superare questo momento».
Nessun commento sulla vicenda, neppure da parte del suo avvocato, Cristina Paoli. Una vicenda che va avanti dal 2015, quando la 33enne, aspirante sommelier e amica di famiglia dei Pinchiorri, iniziò a lavorare come cameriera nella celebre Enoteca. Avances e doni sempre più costosi che hanno spinto la donna a cambiare posto di lavoro solo un anno dopo, ma che sono proseguiti nel tempo, fino all’ultimo episodio di settimana scorsa.
Giorgio Pinchiorri
Venerdì notte l’ultima tegola, dopo l’ennesimo appostamento fuori dal ristorante dove lavora una sua ex dipendente di 33 anni, di cui Pinchiorri si è invaghito da tempo, al punto da corteggiarla in modo così ossessivo con regali indesiderati, sms e appostamenti per strada, da costringere la donna a rivolgersi più riprese alle forze dell’ordine, con segnalazioni e denunce.
Neppure un provvedimento del questore che lo intimava a non avvicinarsi alla sua vittima, ha fatto desistere Pinchiorri a proseguire il suo corteggiamento sfrenato, che ora potrebbe costargli un processo per stalking. Nel tardo pomeriggio l’uomo è stato raggiunto al telefono, mentre era in compagnia della sua famiglia: «Sono stanco e amareggiato per la piega che ha preso questa storia - ha dichiarato al Corriere - Ne ho passate tante, il terribile incidente subito a 20 anni, la morte di mia madre e l’incendio che nel novembre 1992 avvolse la cantina dell’Enoteca con le bottiglie di Armagnac, passerò anche questa. Sono convinto che la mia famiglia mi aiuterà a superare questo momento».
Nessun commento sulla vicenda, neppure da parte del suo avvocato, Cristina Paoli. Una vicenda che va avanti dal 2015, quando la 33enne, aspirante sommelier e amica di famiglia dei Pinchiorri, iniziò a lavorare come cameriera nella celebre Enoteca. Avances e doni sempre più costosi che hanno spinto la donna a cambiare posto di lavoro solo un anno dopo, ma che sono proseguiti nel tempo, fino all’ultimo episodio di settimana scorsa.
Nessun commento:
Posta un commento