Dopo il virus,
prendere coscienza
Riconciliare
la città alla natura
Monica Botta |
Con l'avvicinarsi della Giornata della Terra, l'architetto paesaggista Monica Botta chiede di tornare a circondarci di natura. «Questo virus è l'ultimo segnale che il nostro Pianeta ci ha inviato».
Èl'architetto paesaggista Monica Botta. Da anni si occupa di giardini terapeutici. Numerose le realizzazioni, in diversi contesti socio-sanitari italiani, tra cui Il Giardino della Felicità in una casa di cura per anziani a Ferrara; poi a Salerano Canavese, in provincia di Torino, per il centro diurno La Baracca un giardino terapeutico per i malati di Alzheimer.
Giornata mondiale della Terra, cosa significa per lei?
La Terra in questi anni ci ha lanciato tanti segnali, questo di oggi è probabilmente il più emblematico. Sono arrivati anche i giovani a chiederci di riflettere e di agire. Mai come in questo momento mi rendo conto di quanto importante sia l’effetto benefico del verde. Chi in questi giorni ha la fortuna di avere anche solo un metro quadro di giardino sente meno la reclusione e ne riceve un grande giovamento. È importante una presa di coscienza per quello che dobbiamo fare, avere più rispetto e riconciliare la città alla natura, fare in modo che la natura ritorni ad avvolgerci. Una macrovisione questa, ma nell’ottica più personale dobbiamo metterci in discussione e vivere con più consapevolezza. Sono contenta di pensare che alcune persone anziane che hanno la fortuna di vivere in strutture con a disposizione un giardino e che non possono godere delle visite dei parenti possono ricevere dalla natura delle sensazioni positive.
I suoi progetti futuri?
Sto lavorando ad alcuni progetti che mi stanno emozionando, come un giardino sensoriale dedicato ai non vedenti nell’orto botanico di Lecce con varie sezioni dedicate ad olfatto, tatto e gusto. L’introduzione della natura nella sala di attesa del Padiglione oncologico dell’ospedale di Pisa, un modo per offrire sollievo anche allo staff: ci saranno piante per purificare l’aria, ma anche grande immagini di un fotografo torinese, Dario Fusaro. E per finire un giardino pubblico destinato alla terza età a Varese con un percorso sensoriale e strutture per l’esercizio ginnico. italiaatavola
Giornata mondiale della Terra, cosa significa per lei?
La Terra in questi anni ci ha lanciato tanti segnali, questo di oggi è probabilmente il più emblematico. Sono arrivati anche i giovani a chiederci di riflettere e di agire. Mai come in questo momento mi rendo conto di quanto importante sia l’effetto benefico del verde. Chi in questi giorni ha la fortuna di avere anche solo un metro quadro di giardino sente meno la reclusione e ne riceve un grande giovamento. È importante una presa di coscienza per quello che dobbiamo fare, avere più rispetto e riconciliare la città alla natura, fare in modo che la natura ritorni ad avvolgerci. Una macrovisione questa, ma nell’ottica più personale dobbiamo metterci in discussione e vivere con più consapevolezza. Sono contenta di pensare che alcune persone anziane che hanno la fortuna di vivere in strutture con a disposizione un giardino e che non possono godere delle visite dei parenti possono ricevere dalla natura delle sensazioni positive.
I suoi progetti futuri?
Sto lavorando ad alcuni progetti che mi stanno emozionando, come un giardino sensoriale dedicato ai non vedenti nell’orto botanico di Lecce con varie sezioni dedicate ad olfatto, tatto e gusto. L’introduzione della natura nella sala di attesa del Padiglione oncologico dell’ospedale di Pisa, un modo per offrire sollievo anche allo staff: ci saranno piante per purificare l’aria, ma anche grande immagini di un fotografo torinese, Dario Fusaro. E per finire un giardino pubblico destinato alla terza età a Varese con un percorso sensoriale e strutture per l’esercizio ginnico. italiaatavola
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