eatPRATO Walking,
un'edizione speciale
La città del cuore dolce non è uno slogan: sono più di 60 tra maestri artigiani pasticceri e
cioccolatieri a Prato, e relative pasticcerie e cioccolaterie, da scoprire ad ogni angolo
passeggiando tra monumenti storici e opere d'arte contemporanea.
Già questo la dice lunga sull'appeal di questa città volutamente defilata dai flussi del turismo
di massa che da sempre hanno segnato Firenze. Prato ha l'eleganza un po' snob di un
centro storico raffinato, denso di monumenti antichi e opere d'arte contemporanea a
scala urbana, musei d'avanguardia. Corre parallela anche la gastronomia, o meglio la
bistronomia, che sta vivendo una vera e propria "new wave" del gusto. Te ne accorgi
subito passeggiando nel raffinato centro storico denso di locali.
Un antico nucleo urbano raccolto per intero entro le splendide mura trecentesche della città
che vede il suo centro ideale e geometrico nella Piazza del Comune (da non perdere la visita
all'austero e affascinante Palazzo Pretorio sede dell'omonimo Museo). Spiccano agli occhi le
case-torri caratteristica della Prato medievale edificate tra l’XI e XIII secolo dalla nobiltà
feudale per motivi di prestigio e ancora oggi presenza iconica.
Pochi passi ed ecco il Duomo, splendido esempio di architettura romanico-gotica pratese, le chiese di San Francesco e di San Domenico, raffinata struttura gotica in pietra alberese e
mattoni, l'Oratorio della Madonna del Buonconsiglio. Tutte custodiscono opere di grandi
maestri, come Agnolo Gaddi, Paolo Uccello, Filippo e Filippino Lippi, Donatello, Andrea della
Robbia, ed altri famosi artisti del Trecento e del Rinascimento.
Ma proprio Lippi, il cui ciclo pittorico nella Cappella maggiore del Duomo con le Storie di S.
Stefano e del Battista dipinto tra il 1452 e il 1464, la dice lunga su quanto Prato rappresenti
una sorpresa continua. «Scene che sono assai più che un capolavoro del Rinascimento
pittorico fiorentino. Dopo il ciclo di Masaccio al Carmine, sono l’impresa più importante e
più ricca di futuro per la storia del nostro Quattrocento artistico» sostiene Antonio Paolucci
A partire dalla basilica cattedrale, vero scrigno dell’arte tra Trecento e Quattrocento, è da
non perdere l’«itinerario di Filippo Lippi a Prato»: un percorso a piedi, nel centro storico,
tra musei e chiese, per conoscere le opere che il grande pittore e suo figlio Filippino
lasciarono in città. Bellissimi esempi proprio all'interno del Museo di Palazzo Pretorio,
sorprendente per opere e allestimenti.
Poche centinaia di metri e sorprende l’imponente mole del Castello dell'Imperatore, unica
testimonianza nell'Italia centro-settentrionale della scuola architettonica sveva che si
sviluppò attorno alla personalità affascinante di Federico II.
Sulla stessa piazza la basilica a croce greca di Santa Maria delle Carceri di Giuliano da
Sangallo, un capolavoro del primo Rinascimento.
Prato è una città elegante. Una città capace di sorprendere con i grandi nomi dell’arte e
dell’architettura antiche (da Donatello a Giuliano da Sangallo), ma anche con quelli
dell’espressione contemporanea e con la creatività del tessile, la cui cultura tuttora viva è
conservata nell'affascinante Museo del Tessuto. All'interno di un ex edificio industriale, un
patrimonio tessile che spazia dal III al XX secolo: dai tessuti archeologici alle fibre sintetiche
più innovative.
A Prato infatti il segno contemporaneo, l'arte del XX secolo, ha una presenza d'impatto: non
solo il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci con una splendida collezione e mostre a
rotazione, ma un vero museo a cielo aperto con tante opere ben integrate nel paesaggio e
nello spirito del luogo. E’ il caso per esempio della "Forma squadrata con taglio" dell’artista
Henry Moore in Piazza San Marco, uno dei simboli di Prato oppure l'opera di Jacques
Lipchitz in Piazza del Comune: ce ne sono solo 5 al mondo, una è qui!
Prato rappresenta appieno quella tendenza sempre più riscontrabile che vede un vero e
proprio rinascimento delle città cosìddette "secondarie", e di piccole medie dimensioni. Qui
c'è una vivacità tutta contemporanea, culturale e di stili di vita in primis, a cominciare da
una forte attenzione ambientale forte di progetti green e di economia circolare avanzati.
Una città in fermento, "open mind" diremmo. Una delle destinazioni europee più giovani e
con una forte creatività diffusa. Con centri cult di ricerca e innovazione, una meta da cool
travel. Un Hub culturale dato anche da una grande vivacità di attività, spazi museali, eventi e
nuovi spazi ex industriali rivitalizzati. Indirizzi fashion, cocktail bar, locali di tendenza,
gallerie, spazi culturali, stili di vita emergenti. Un'atmosfera vitalissima, anche e proprio sul
piano enogastronomico con le strade del centro da dove non si può non passare per
guardare, essere visti, incontrarsi. Dalla storica piazza Mercatale a Via Settesoldi, Via Santa
Trinita, Via Pugliesi fino al cuore della città, nelle tante pasticcierie e locali quando si finisce
la serata bevendo un cocktail a base di Vermouth Bianco di Prato artigianale, il Nunquam. E
questa è Prato Swing.
LRCOMUNICAZIONE – laura ruggieri 339/4755329
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