La delivery funziona,
ma c'è crisi. Cacialli:
Tanti fanno
la pizza in casa
Maria Cacialli, della nota pizzeria a Napoli, aspetta la fine di questo 2020 per tornare a servire la sua famosa pizza fritta.
Fa consegna a domicilio, ma i proventi sono «acqua che non toglie sete». La gente risparmia. Anche la sede della pizzeria in Corea del Sud ha risentito del virus, con un calo del 50% del business. Nuove sorprese però nel 2021.
Quando si antropomorfizza la città, in genere di essa si individua il cuore (il centro), il polmone (la zona verde), le arterie (le strade di scorrimento). Nel caso di Napoli, oltre a quanto succitato, si parla anche di ventre. Ventre a voler intendere il luogo primigenio della città, il ventilabro sul quale fu adagiata alla nascita. Ed è nel ventre di Napoli, non a caso denominato Spaccanapoli, la zona del Decumano, che ha sede la pizzeria di cui è patronne, nonché pizzaiola anch’ella insieme al marito Felice ed al figlio Armandino, Maria Cacialli: La Figlia del Presidente. Conversazione sempre piacevole ed interessante.
V: Ciao, cara Maria. Immagina quanto possa esserne lieto, eppure non posso non cominciare con una constatazione che procura tristezza: il nostro amato decumano in questi giorni natalizi, quasi vuoto o comunque non affollato come nel passato e senza turisti stranieri. Che effetto ti fa?
M: Caro Vincenzo purtroppo la situazione è tragica. Qui, nel centro storico di Napoli, viviamo di turismo e vedere le stradine vuote ci mette tristezza e angoscia. L'effetto che mi fa è l’amaro stupore di camminare in una stradina deserta dove prima era impossibile già solo attraversare, andare da un marciapiede al marciapiede opposto.
V: Eppure, cara Maria, si tratta di prenderne atto e reagire. Voi, intendo dire tu, tuo marito Felice e tuo figlio Armandino, come state reagendo? Fate delivery? Fate take away?
M: Noi ci siamo organizzati con la delivery ma credimi, questa delivery è acqua che non toglie sete! Ma sono sicura che dopo una guerra come questa che stiamo combattendo contro il virus, ci sarà una ricostruzione e ce ne sarà per tutti. Noi con grande dignità e a testa alta affronteremo il futuro e sono sicura di farcela.
V: Sì, ma mi spieghi meglio perché la delivery è acqua che non disseta?
M: Le chiamate sono poche, la gente le pizze ha imparato a farle a casa. E risparmia denaro. Noi siamo un’azienda, non una piccola pizzeria. Siamo una catena di montaggio e ognuno ha il suo ruolo.
V: Sì, lo so. Ma a quelle poche chiamate rispondete effettuando la delivery con mezzi vostri o vi affidate a rider esterni?
M: Un po' noi ed un po' i rider esterni quando l’ordine non giunge a noi, ma alla terza parte.
V: Fatto centro di compasso la tua pizzeria, mi dici all'incirca il raggio che costituisce distanza di consegna?
M: Con mezzi nostri, siamo ad un raggio di circa 2,5 km. Per i rider esterni, non sappiamo la destinazione e quindi non saprei dirti.
V: Sai benissimo che sei candidata al nostro Premio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola nella categoria Pizzaioli e, insieme con te, tre valenti colleghe. Anche il mondo della pizza non è più di esclusiva presenza maschile e ci sono donne molto brave che sanno fare ottime pizze.
M: Sono felice che finalmente il mondo pizza appartenga anche alle donne. Tu lo sai bene che io sono nata pizzaiola. Sono cresciuta sul bancone delle pizze e sapevo riconoscere le mani di mio padre quando ammaccava la pizza senza vederlo; solo ascoltare il battere sul bancone, quindi il momento vero e proprio dell’ammaccata, mi lasciava percepibile che era lui che stava facendo la pizza. La Figlia del Presidente è nata dopo poco la sua morte. In onore al grande uomo e padre che è stato ho deciso di onorare la sua memora chiamando la mia pizzeria “La Figlia del Presidente”. Vincenzo caro, la pizza la devi avere nel Dna per poter capire!
V: Maria, a questo punto me la dai una tua definizione di pizza? Cosa è per te la pizza?
M: La pizza è la vita per me. Io non riesco a vivere senza sentire il profumo che emana dal forno quando arde la legna ed al suo interno cuoce una bella e squisita pizza. Sì, te lo ribadisco: la pizza per me è la vita!
V: Maria, come tu dicevi voi siete un'azienda. A dirla tutta, siete una multinazionale tascabile, avete sedi anche in Asia. Come si gestisce questa multinazionale tascabile?
M: Queste nostre realtà in Asia sono seguite dai manager asiatici. Noi ci rapportiamo come imprenditori, ma non entriamo nella gestione del quotidiano. Certo, poi tiriamo le somme alla fine di ogni trimestre e valutiamo l’andamento dell’impresa.
V: Anche il business è fatto salvo, non è calato di molto?
M: Il calo si è verificato comunque, siamo al 50% in meno rispetto a prima della pandemia.
V: Avete pianificato nuove aperture?
M: Sì, per l'anno nuovo ci saranno belle novità. Al momento di più non dico.
V: Maria, metti conto che io presto venga da te e, come sempre accade, ti dica: "Maria, fai tu". Ecco, che pizza arriva al tavolo?
M: Sicuramente ti arriva la mia specialità, ovvero la mia grande pizza fritta.
V: E da bere?
M: Una grande birra chiara fresca in un bel boccale.
V: Ottimo, già pregusto! Maria, tu sei a pochi passi da San Gregorio Armeno, la via dei presepi, e sai benissimo che ogni anno, frutto di vicende di attualità, sorgono nuovi pastori. Ecco, mi dici il nome di uno chef che a tuo avviso meriterebbe di diventare statuina del presepe? Ho detto chef, non pizzaiolo, per toglierti da imbarazzo!
M: Lo dico con grande stima e affetto e con il rispetto dovuto alla sua grande professionalità: sul presepe ci vedrei Paolo Gramaglia.
V: Ok, il prode Paolo. Il suo ristorante, facci caso, ha affinità di denominazione con la tua pizzeria: “President”!
V: Maria, oramai altre 220 ore circa e l'annus horribilis 2020 se ne andrà, finalmente. Che augurio ci fai a noi tutti per il 2021?
M: Il mio augurio per tutti noi è quello di stare bene e in salute, perché se tieni la forza e la determinazione ce la farai sempre e dovunque. Insomma, io speriamo che me la cavo!
Per informazioni: www.figliadelpresidente.com
Maria Cacialli imbocca San Gennaro
V: Ciao, cara Maria. Immagina quanto possa esserne lieto, eppure non posso non cominciare con una constatazione che procura tristezza: il nostro amato decumano in questi giorni natalizi, quasi vuoto o comunque non affollato come nel passato e senza turisti stranieri. Che effetto ti fa?
M: Caro Vincenzo purtroppo la situazione è tragica. Qui, nel centro storico di Napoli, viviamo di turismo e vedere le stradine vuote ci mette tristezza e angoscia. L'effetto che mi fa è l’amaro stupore di camminare in una stradina deserta dove prima era impossibile già solo attraversare, andare da un marciapiede al marciapiede opposto.
V: Eppure, cara Maria, si tratta di prenderne atto e reagire. Voi, intendo dire tu, tuo marito Felice e tuo figlio Armandino, come state reagendo? Fate delivery? Fate take away?
M: Noi ci siamo organizzati con la delivery ma credimi, questa delivery è acqua che non toglie sete! Ma sono sicura che dopo una guerra come questa che stiamo combattendo contro il virus, ci sarà una ricostruzione e ce ne sarà per tutti. Noi con grande dignità e a testa alta affronteremo il futuro e sono sicura di farcela.
V: Sì, ma mi spieghi meglio perché la delivery è acqua che non disseta?
M: Le chiamate sono poche, la gente le pizze ha imparato a farle a casa. E risparmia denaro. Noi siamo un’azienda, non una piccola pizzeria. Siamo una catena di montaggio e ognuno ha il suo ruolo.
V: Sì, lo so. Ma a quelle poche chiamate rispondete effettuando la delivery con mezzi vostri o vi affidate a rider esterni?
M: Un po' noi ed un po' i rider esterni quando l’ordine non giunge a noi, ma alla terza parte.
V: Fatto centro di compasso la tua pizzeria, mi dici all'incirca il raggio che costituisce distanza di consegna?
M: Con mezzi nostri, siamo ad un raggio di circa 2,5 km. Per i rider esterni, non sappiamo la destinazione e quindi non saprei dirti.
V: Sai benissimo che sei candidata al nostro Premio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola nella categoria Pizzaioli e, insieme con te, tre valenti colleghe. Anche il mondo della pizza non è più di esclusiva presenza maschile e ci sono donne molto brave che sanno fare ottime pizze.
M: Sono felice che finalmente il mondo pizza appartenga anche alle donne. Tu lo sai bene che io sono nata pizzaiola. Sono cresciuta sul bancone delle pizze e sapevo riconoscere le mani di mio padre quando ammaccava la pizza senza vederlo; solo ascoltare il battere sul bancone, quindi il momento vero e proprio dell’ammaccata, mi lasciava percepibile che era lui che stava facendo la pizza. La Figlia del Presidente è nata dopo poco la sua morte. In onore al grande uomo e padre che è stato ho deciso di onorare la sua memora chiamando la mia pizzeria “La Figlia del Presidente”. Vincenzo caro, la pizza la devi avere nel Dna per poter capire!
V: Maria, a questo punto me la dai una tua definizione di pizza? Cosa è per te la pizza?
M: La pizza è la vita per me. Io non riesco a vivere senza sentire il profumo che emana dal forno quando arde la legna ed al suo interno cuoce una bella e squisita pizza. Sì, te lo ribadisco: la pizza per me è la vita!
V: Maria, come tu dicevi voi siete un'azienda. A dirla tutta, siete una multinazionale tascabile, avete sedi anche in Asia. Come si gestisce questa multinazionale tascabile?
M: Queste nostre realtà in Asia sono seguite dai manager asiatici. Noi ci rapportiamo come imprenditori, ma non entriamo nella gestione del quotidiano. Certo, poi tiriamo le somme alla fine di ogni trimestre e valutiamo l’andamento dell’impresa.
V: Anche il business è fatto salvo, non è calato di molto?
M: Il calo si è verificato comunque, siamo al 50% in meno rispetto a prima della pandemia.
V: Avete pianificato nuove aperture?
M: Sì, per l'anno nuovo ci saranno belle novità. Al momento di più non dico.
V: Maria, metti conto che io presto venga da te e, come sempre accade, ti dica: "Maria, fai tu". Ecco, che pizza arriva al tavolo?
M: Sicuramente ti arriva la mia specialità, ovvero la mia grande pizza fritta.
V: E da bere?
M: Una grande birra chiara fresca in un bel boccale.
V: Ottimo, già pregusto! Maria, tu sei a pochi passi da San Gregorio Armeno, la via dei presepi, e sai benissimo che ogni anno, frutto di vicende di attualità, sorgono nuovi pastori. Ecco, mi dici il nome di uno chef che a tuo avviso meriterebbe di diventare statuina del presepe? Ho detto chef, non pizzaiolo, per toglierti da imbarazzo!
M: Lo dico con grande stima e affetto e con il rispetto dovuto alla sua grande professionalità: sul presepe ci vedrei Paolo Gramaglia.
V: Ok, il prode Paolo. Il suo ristorante, facci caso, ha affinità di denominazione con la tua pizzeria: “President”!
V: Maria, oramai altre 220 ore circa e l'annus horribilis 2020 se ne andrà, finalmente. Che augurio ci fai a noi tutti per il 2021?
M: Il mio augurio per tutti noi è quello di stare bene e in salute, perché se tieni la forza e la determinazione ce la farai sempre e dovunque. Insomma, io speriamo che me la cavo!
Per informazioni: www.figliadelpresidente.com
© Riproduzione riservatadi Vincenzo D’Antonio
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