martedì 27 luglio 2021

Fuori dai locali chi non è vaccinato. Tassa? No, meglio un'assunzione di responsabilità

 

Fuori dai locali chi non è vaccinato. Tassa? No, meglio un'assunzione di responsabilità

La virologa Ilaria Capua, sulle pagine del Corriere, è intervenuta a gamba tesa sui no-vax spiegando che dovrebbero pagare 1-2mila euro al giorno in caso di ricovero per Covid per non gravare sul sistema sanitario. Traslato su bar e ristoranti, il dazio da pagare sarebbe quello di non entrare per non mettere a repentaglio la salute dei vaccinati


La virologa Ilaria Capua, in un articolo pubblicato sul Corriere della Seranon utilizza mezzi termini per condannare chi sceglie di non vaccinarsi. «In cambio della libertà di scegliere se vaccinarsi o no, si potrebbe chiedere un piccolo contributo rispetto al costo totale del ricovero in terapia intensiva. Si tratterebbe soltanto di 1.000-2mila euro al giorno», ha scritto la virologa. La questione si sta facendo bollente con la temperatura che sale sempre di più avvicinandosi alla discussione sul green pass che avverrà probabilmente nella serata di giovedì, condita dall’opposizione soprattutto di Matteo Salvini all’idea di renderlo obbligatorio.

 I no-vax paghino l'assunzione del rischio

Ma questo è un altro paio di maniche, la questione ora è convincere il maggior numero possibile di no-vax a vaccinarsi e capire come farlo per evitare un altro picco di contagi e quindi chiusure e quindi un sistema economico e sociale che subirebbe un altro, l’ennesimo, strappo. Dato che la persuasione mediatica e sanitaria ha fallito (nonostante avrebbe dovuto essere la più efficace) ora la via sembra essere quella delle maniere forti, ovvero ricorrere ad una soluzione pecuniaria e morale. Non ti vaccini? Ti paghi le cure come in una struttura privata. Non ti vaccini? Non entri nei luoghi pubblici. Definirla una “tassa” come ha detto qualcuno, non è corretto: si tratterebbe semplicemente di assumersi i rischi che conseguono al non vaccinarsi dimenticandosi della tutela del prossimo.

La posizione della virologa rappresenta l’emblema di questo percorso, la cifra da lei stimata farebbe rizzare i capelli a chiunque, suona come una condanna a morte: quanti potrebbero permettersi 2mila euro al giorno di ricovero? Non è questione di quesito “soldi o salute?”, è proprio che la stragrande maggioranza degli italiani questi soldi non li ha, oggi meno che mai. Ma al momento è la via più calda per invertire la tendenza di contagi in netta risalita. 

Green pass al ristorante?

Poi, c’è tutta la questione più sociale e civile. Il dibattito sulla possibilità di introdurre l’obbligo del Green pass tocca inevitabilmente i luoghi pubblici tra cui bar e ristoranti. Il Governo sembra andare verso l’introduzione dell’obbligo di presentare il Green pass solo per i ristoranti al chiuso a cui potrà accedere anche chi ha effettuato una sola dose.

Di certo c’è che «è un brutto momento» come ha scritto Capua. «Le voci incontrollate sulle proprietà trasformate della variante Delta si oppongono all’esercito di illusi che credono che questa crisi sanitaria scomparirà per miracolo spazzata via dai venti estivi. Già, perché se così non fosse, appena si ricomincia a frequentare più i luoghi chiusi invece degli spazi aperti il nostro Sars-CoV-2 si troverà nella condizione di nuocere ancora alla nostra salute e alla nostra economia». italiaatavola

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