venerdì 23 luglio 2021

Ristoranti e bar, rischio taglio clientela con l'adozione del green pass

 

Ristoranti e bar, 

rischio taglio clientela 

con l'adozione 

del green pass


Niente ristorante al chiuso senza tampone per oltre un italiano su quattro (26%) con la possibilità di ingresso solo per le persone che hanno avuto almeno una somministrazione o sono guarite dal Covid. Questi i primi calcoli sull'impatto dell'attesa decisione del Governo in merito all'utilizzo del green pass elaborati da Coldiretti.


La misura interesserebbe circa 360mila attività fra ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismi, ecc di cui solo la metà dispone di spazi esterni dove poter accogliere con maggiore libertà i clienti (nonostante la flessibilità delle soluzioni adottate con la possibilità di estendere i posti a sedere verso l'esterno). In difficoltà, soprattutto, i locali dei centri città che rischiano più di altri un taglio della clientela.

Oltre al taglio della clientela nazionale a preoccupare è anche la mancanza del turismo straniero che, dopo le positive aspettative iniziali, ha registrato una brusca frenata a causa della ripresa dei contagi in tutta Europa. La ristorazione è tra i settori più colpiti dalla pandemia con i consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che hanno dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro nel 2020.

Una situazione che si ripercuote a cascata sull’intero sistema agroalimentare con oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti nell’anno della pandemia. «La drastica riduzione dell’attività - ha concluso la Coldiretti - pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco». italiaatavola


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