lunedì 26 luglio 2021

Il Pane di Dante unisce l’Italia. Tanti eventi nei borghi dell’Appennino marchigiano

 

Il Pane di Dante 

unisce l’Italia. 

Tanti eventi nei borghi 

dell’Appennino 

marchigiano

Sono 5 le iniziative in 3 settimane e una mostra fino a settembre, in occasione de L’Appennino di Dante, iniziativa itinerante per portare lo spirito del Sommo Poeta tra i piccoli borghi

di Piera Genta

Nell’anno delle Celebrazioni Dantesche, l’Associazione Happennino presenta la rassegna culturale L’Appennino di Dante, un’iniziativa itinerante per portare lo spirito del Sommo Poeta tra i crinali di alcuni piccoli borghi dell’Appennino marchigiano. Sono cinque le iniziative in tre settimane tra giugno e luglio e una mostra allestita fino a settembre.


Un’antica ricetta toscana

Si inizia il 15 giugno con Il Pane di Dante e del suo “pane come lingua”. L’obiettivo è quello di unire metaforicamente l’Italia nel segno di Dante così come l’Appennino unisce il paese. A partire da un’antica ricetta toscana, simile al pane orzao, tra l’integrale e il non lievitato, tutti coloro che lo vorranno saranno invitati a preparare una pagnotta di “Pane di Dante” e a condividere una foto sui social il 15 giugno con l’hashtag di riferimento #ilpanediDante e taggando su Instagram @ilpanedidante. La ricetta e tutte le informazioni sull’iniziativa sono disponibili al sito www.ilpanedidante.it e sulle pagine Facebook e Instagram di Happennino.

Una tavola simbolica che unisce il paese

Un’iniziativa simbolica attraverso la quale gli ideatori immaginano di “apparecchiare una tavola lunga quanto lo stivale (isole comprese) - commentano gli organizzatori. «Quella tra Dante e l’Appennino è una relazione profonda e simbolica. Proprio nel nostro Appennino, nel piccolo borgo di Castello della Pieve, è stato deciso nel 1301 l'esilio del Poeta. L’Appennino lo ha diviso per sempre dalla sua Firenze, a cui Dante non farà mai più ritorno. L’Appennino ha offerto a Dante rifugio nel suo errare, portandolo a contatto con luoghi, genti e lingue che lo hanno ispirato a scrivere la sua opera più grande, La Divina Commedia. Quell’Appennino, linea che ancora oggi unisce (e divide) profondamente il nostro Paese, come spina dorsale, vuole celebrarlo, riunendo simbolicamente tutta l’Italia alla stessa mensa».

Dove Dante venne esiliato

La rassegna culturale continua il 20 giugno a Castello della Pieve (Mercatello sul Metauro, PU) – il borgo in cui Carlo di Valois e Corso Donati, nel 1301, si incontrarono per decidere l'esilio di Dante Alighieri – dove si svolgerà l’evento “L'Esilio di Dante”, con Matteo Giardini e Daniele Sacco. Si prosegue il 27 giugno con l’evento “L’inferno di Guido”, a Peglio (Pu), il borgo più panoramico di tutto il territorio del Montefeltro e dell'entroterra urbinate.

Gli scorci faranno da scenografia al XXVII Canto dell'Inferno incentrato sulla figura di Guido da Montefeltro. Il 29 giugno al Castello Brancaleoni di Piobbico (Pu) con letture scelte da La Vita Nova e brani del repertorio di Cristiano Godano, voce dei Marlene Kuntz.

L’eredità del Sommo Poeta

Il 4 luglio la rassegna si concluderà nella frazione di Lamoli (Borgo Pace, PU) con “Dante da morire: Ultime lettere di Jacopo Ortis”, evento dedicato all'eredità civica, politica e spirituale di Dante attraverso un’inedita interpretazione de Le Ultime lettere di Jacopo Ortis, l’opera di Foscolo in cui risuona tutto il sentimento italiano del Risorgimento espresso secoli prima dal Sommo Poeta. All’interno della rassegna culturale appenninica rientra anche la mostra allestita a Sant'Angelo in Vado (Pu), “Dante Historiato da Federico Zuccari, dedicata al pittore vadese che illustrò la Divina Commedia in 88 disegni, ora conservati agli Uffizi di Firenze. IaT

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