Da sempre Svizzera Turismo concentra i suoi sforzi nell’intento di creare un equilibrio armonico tra le esigenze degli ospiti, della popolazione locale e dell’ambiente. Con la nuova strategia di sostenibilità Swisstainable, Svizzera Turismo e tutto il settore desidera dare vita a un movimento che faccia del Paese la meta di viaggio più sostenibile del mondo.
Un fattore di arricchimento
La sostenibilità è quindi un asset prezioso che inciderà sempre di più nella scelta della meta di vacanze. Secondo uno studio condotto su booking.com, un turista su due preferisce viaggiare in modo piu sostenibile e il 69% degli intervistati auspica un numero maggiore di offerte turistiche sostenibili. Viaggiare in modo sostenibile non implica per forza delle rinunce. Un viaggio sostenibile vuol dire più consapevolezza, pienezza e intensità. Ed è proprio questo principio che si ritrova come filo conduttore della strategia Swisstainable. Si invitano pertanto gli ospiti a vivere da vicino la natura, consumare prodotti regionali, conoscere la cultura locale, prolungare il proprio soggiorno per approfondire la conoscenza del territorio. I soggiorni lunghi non solo influiscono positivamente sul riposo, ma anche sull’ambiente e sull’economia locale. In Svizzera, anche le valli più isolate sono raggiungibili con i trasporti pubblici. Ciò aumenta le possibilità di esplorare tutto il territorio. Un territorio, come vediamo di seguito, molto variegato.La clinica olistica che punta sulla arrampicata
È invisibile, ma molto diffusa: la sindrome da Burnout. In Svizzera, i disturbi da esaurimento causato da stress sono trattati con terapie efficaci. Nella Clinica Holistica della Bassa Engadina, a Susch, a 1450 metri, anche la natura svolge un ruolo cruciale nel processo di guarigione. Questo centro, specializzato nella cura del Burnout, punta sull’arrampicata come terapia: un percorso sicuro in salita è ideale per vincere le paure e ritrovare la fiducia in sé stessi. Il ruolo del terapista è un po’ come quello della guida di montagna.L’hotel salvato dagli ambientalisti
Il Grand Hotel Giessbach, complesso in stile Bell’Epoque, domina il Lago di Brienz ed è circondato da un parco naturale di 22 ettari dove scrosciano le cascate di Giessbach che con 14 salti si gettano nel lago. È dotato di molo privato da cui si prende la funicolare più antica d’Europa, costruita nel 1879. È oggi un hotel museo che custodisce l’eredità del passato negli arredi e nella tutela del paesaggio circostante. La sua storia è un inno alla sostenibilità: grazie all’ambientalista Franz Weber venne salvato dalla speculazione nel 1984 e grazie all’amore di tanti azionisti privati è riuscito a mantenere intatto il suo patrimonio architettonico e culturale. In epoca più recente un vecchio magazzino è stato trasformato in un giardino dove si coltivano piante, ortaggi e frutti classificati “Pro specie rara” che riforniscono la dispensa del ristorante Le Tapis Rouge. Si pratica anche l’apicoltura per servire a colazione solo miele locale.La tradizione orologiera nella Vallée de Joux.
Viste panoramiche che abbracciano laghi e pascoli, boschi di conifere e le vette più alte del Giura: la Vallée de Joux è un invito a fare nuove scoperte e a rilassarsi. La valle è unica anche sul piano culturale: non vi è nessun altro luogo al mondo in cui si concentrino così tante conoscenze sull’arte orologiera in uno spazio così ridotto. Una tradizione di quasi trecento anni coltivata ancora oggi. Vi sono più di trenta fabbriche artigianali che producono orologi e sono note in tutto il mondo. Rappresentano la tradizione, l’artigianato, l’autenticità e la swissness. All’«Espace Horloger» di Le Sentier, su più di 400 metri quadrati, sono esposti oltre 130 degli orologi più belli prodotti nella valle.Il trail dedicato a Guglielmo Tell
La nuova escursione a tappe “Tell Trail” parte da Altdorf e giunge al Brienzer Rothorn dopo aver attraversato la regione del Lago di Lucerna. Durante otto tappe si incontrano laghi montani, villaggi ricchi di storia e le Big 6 delle montagne della Svizzera centrale: Fronalpstock (Stoos), Rigi, Pilatus, Stanserhorn, Titlis e Brienzer Rothorn. La varietà di flora e fauna e lo spettacolare panorama montano accompagnano lungo tutto il tragitto.La traversata Monte Tamaro – Monte Lema
L’escursione in cresta dal Monte Lema al Monte Tamaro è ormai un classico tra i percorsi d’alta quota. La vista spazia dalla Leventina alle valli circostanti, per terminare con le Alpi vallesane a ovest e quelle grigionesi a est. Un’escursione in quota di 13 km, che prevede solo due salite un po’ impegnative: quella al Monte Gradiccioli e, verso la fine, quella che porta al Monte Tamaro. Chi non se la sente, può aggirare questi due tratti faticosi. Invece non c’è altro sentiero che permetta di evitare la salita alla Capanna Tamaro, poco sotto la cima. Il rifugio è abbarbicato sul pendio e serve specialità fatte in casa accompagnate dalla vista dalla terrazza soleggiata.Sulle tracce del cembro: la Via Engiadina
Il sentiero in quota “Via Engiadina” percorre l’Alta Engadina da Maloja a Zernez attraversando paesini con le tipiche case engadinesi e centenari boschi di pino cembro. Il legno di cembro diffonde nell’ambiente un profumo aromatico e ha un effetto rilassante. Suddiviso in cinque tappe, attraversa Silvaplana, Celerina, Bever e Zuoz e poi giunge a Zernez (punto da cui prosegue verso la Bassa Engadina per raggiungere Vinadi). Il percorso invita a pernottare e a degustare le proposte gastronomiche nelle tradizionali Stu¨vas.La Via Francigena
È la più importante strada di pellegrinaggio europea dal Medioevo. In Svizzera si snoda attraverso i paesaggi del Giura e delle Alpi; straordinaria è soprattutto la tappa sul Gran San Bernardo. Dal 1300 è la principale strada di pellegrinaggio europea che attraversa la Svizzera. Il sentiero da Sainte-Croix a Vuiteboeuf costeggia i tratti solcati dalle ruote dei carri, peculiari della Svizzera, per poi seguire la placida Venoge fino al Lago di Ginevra. Da Losanna, la Via Francigena si snoda attraverso i vigneti di Lavaux fino all’ansa del Rodano. Dall’antica città di Octodurus, il sentiero serpeggia attraverso la strettoia formata dalla selvaggia Dranse fino al versante settentrionale del Passo del Gran San Bernardo. Nella Val d’Entremont, il sentiero è punteggiato da borghi medievali e culmina nella famosa Combe des Morts.Quello che molti non sanno è che la Svizzera è anche una roccaforte della gastronomia basata sulla natura, dove la regionalità e la sostenibilità diventano parte del piacere. In questa selezione si spazia dai menu a chilometro zero a basse emissioni alla pura cucina biologica, che mette la natura nel piatto in modo sostenibile.
Kartause Ittingen, ristorante autosufficiente
Il ristorante Mu¨hle utilizza il formaggio Kartause fatto in casa, fresco o stagionato, i propri vini, la birra Ittingen, il pesce o la frutta dei dintorni. I piatti fatti con gli ingredienti della fattoria possono essere identificati dal menu a chilometro zero, come l'hamburger di manzo, formaggio della fattoria, pancetta e panna acida Ittinger, che arriva in un panino fatto in casa.Magdalena: il ristorante stellato che ricicla i fondi di caffè
Pochi ristoranti in Svizzera combinano sostenibilità e cucina ambiziosa così bene come fanno lo chef Dominik Hartmann e il suo team sopra Schwyz. Evitano prodotti come il pesce di mare, la carne gioca solo un ruolo minore, lavorano intensamente con i produttori regionali e creano qui un dessert a partire da prodotti smaltiti altrove, come i fondi di caffè. Hartmann vanta due stelle Michelin.Una natura non solo nel piatto, anche da scoprire tra parchi e riserve naturali.
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