Con 444 voti favorevoli, 51 contrari e nessun astenuto la Camera ha confermato la fiducia al Governo sul testo di conversione del decreto legge Sostegni Bis, il provvedimento che stanzia risorse per circa 40 miliardi euro con cui far fronte tramite bonus, aiuti a fondo perduto, detrazioni e moratorie all’ultima ondata della pandemia. Non poche le modifiche rispetto al testo originario licenziato dal Governo a fine maggio che ora deve passare al Senato. Qui, però, non ci sarà il tempo tecnico per approntare altre modifiche dal momento che il limite per la conversione in legge è fissato al 24 luglio.
iuti a fondo perduto a "doppio binario"
Partiamo con gli aiuti a fondo perduto; una dote di circa 15 miliardi di euro. Rispetto al decreto Sostegni I, il Bis ha introdotto la novità del sistema di calcolo dell’ammontare spettante ai richiedenti che abbiano subito un calo di fatturato a causa delle chiusure determinate dall’emergenza Covid. In particolare, è stato introdotto il meccanismo del “doppio binario”: ristoro automatico con gli stessi parametri del decreto Sostegni I (sebbene sia possibile variare il periodo di riferimento tenendo in considerazione la finestra fra aprile 2020 e marzo 2021) oppure calcolo dell’indennizzo in base alla perdita di esercizio nel periodo 2019-20. Ad accedere a questi aiuti saranno le aziende con un giro d’affari fino a 15 milioni di euro (rispetto al limite dei 10 milioni precedentemente fissato). Stesso balzello concesso anche alle partite Iva.
Sblocco dei licenziamenti e stop al cashback (ma bonus per chi installa il Pos)
Detto ciò, le novità maggiori sono essenzialmente due. La prima riguarda lo sblocco dei licenziamenti. L’accordo trovato il 29 giugno fra Governo, Confindustria e sindacati ha portato alla proroga del blocco fino al 31 ottobre per le imprese del tessile, delle calzature e della moda. Per tutte le altre imprese, i licenziamenti possono ripartire, a patto che l’azienda non richieda la cassa integrazione (la cui gratuità viene prolungata fino a fine anno). La seconda novità riguarda lo stop all’operazione cashback di Stato. Il 30 giugno, infatti, non è stato rinnovato il semestre valido per accumulare transazioni con app e strumenti digitali che danno diritto al rimborso del 10% delle spese effettuate fino a un massimo di 150 euro. Il tutto riprenderà a partire dal primo gennaio 2022. Compresa la corsa al superbonus da 1.500 euro riservato ai primi 100mila utenti per numero di transazioni. Con i soldi risparmiati, il Governo punta a finanziare una nuova tranche di ammortizzatori sociali mentre è già realtà il bonus per chi installa il Pos:
- dal 30 al 100% di credito d’imposta sulle commissioni addebitate per transazioni effettuate dall’1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 per soggetti con ricavi fino a 400mila euro;
- credito d’imposta fino a 160 euro per chi acquista o noleggia strumenti che consentono i pagamenti elettronici;
- credito d’imposta fino a 320 euro per chi acquista strumenti che consentono i pagamenti elettronici più evoluti.
Fisco: agosto senza tasse
Sul fronte fiscale slittano al 15 settembre, senza maggiorazioni, le principali scadenze fiscali per autonomi e professionisti come i versamenti Irpef, Irap e Iva dei contribuenti a regime forfettario. La notifica delle cartelle riprenderà il primo settembre. Per quanto riguarda i versamenti delle imposte da parte delle partite Iva soggette a pagelle fiscali il saldo e il primo acconto delle imposte dirette e dell’Irap salta al 31 agosto. Slittano invece a marzo 2022 le verifiche di regolarità contributiva (il Durc). Cambiano data anche le scadenze delle rate della Rottamazione Ter e del Saldo e stralcio.
Turismo, wedding, mense e fiere: nuovi aiuti a fondo perduto
Passando ai singoli settori, al turismo sono concessi 7,9 milioni di euro fra agevolazioni e bonus. Mentre 15 milioni vengono destinati alle città d’arte. Capitolo a parte merita la montagna, comparto fra i più colpiti dell’ultima ondata della pandemia che ha cancellato la stagione invernale. Nel pacchetto degli emendamenti aumenta di 30 milioni di euro il valore degli aiuti per i comprensori sciistici (spendibili in migliorie tecnologiche e messa in sicurezza degli impianti di risalita). Il wedding potrà usufruire di contributi a fondo perduto pari a 60 milioni di euro.
Circa 100 milioni saranno destinati alla ristorazione collettiva. Altri 50 milioni verranno assegnati al comparto fiere.
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