lunedì 17 febbraio 2025

Sos turismo e ristorazione: crisi del personale

 

Sos turismo 

e ristorazione: 

la crisi del personale continua a peggiorare

I numeri sono (molto) preoccupanti: nel 2025 mancheranno infatti circa 258mila lavoratori nei settori di turismo, ristorazione e commercio, con un mismatch in crescita del 4% rispetto all'anno scorso. Camerieri, cuochi, commessi e addetti alle pulizie sono sempre più difficili da trovare. Confcommercio lancia l'allarme: servono interventi urgenti per evitare un duro colpo all'economia

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Sos turismo e ristorazione: la crisi del personale continua a peggiorare

Camerieri introvabilicuochi che scarseggianonegozi senza commessi: l'Italia sta affrontando una vera emergenza nel mondo del lavoroNel 2025 mancheranno almeno 258mila lavoratori nei settori del commercio, della ristorazione e dell'ospitalitàIl problema, sì, non è nuovoma ora rischia di rallentare pesantemente l'economiaUn "mismatch", ossia un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, che infatti continua a cresceresolo nell'ultimo anno il divario è aumentato del 4%. Per Confcommerciosi tratta di una situazione critica che minaccia non solo le aziendema anche il Pil del Paese.

Sos turismo e ristorazione: la crisi del personale continua a peggiorare

Emergenza lavoro: turismo e ristorazione senza personale

A essere scoperti non sono solo i ruoli più specializzati, come macellai, gastronomi e addetti al pesce nel comparto alimentare, ma anche professioni chiave per il turismo e la ristorazione, come camerieri, barman, cuochi, pizzaioli e gelatai, che, ormai, sono sempre più difficili da trovare. Nei ristoranti e negli hotel, inoltre, scarseggiano anche gli addetti alla pulizia e al riassetto delle camereE il commercio non è da menosempre più difficile reperire commessi qualificati, in particolare nella moda e abbigliamento.

Perché mancano sempre più lavoratori 

in turismo e ristorazione?

Le causePrincipalmente strutturaliIl calo demografico è un fattore chiavetra il 1982 e il 2024l'Italia ha perso 4,8 milioni di persone nella fascia 15-39 anniMa non è solo una questione di numeriLa disponibilità a spostarsi per lavoro è diminuita e sempre meno giovani possiedono le competenze tecniche e trasversali richieste dal mercato. Così, mentre le aziende cercano disperatamente personale, le posizioni restano vacanti. Per Confcommercionon si può più aspettare: «Tenendo conto delle già insoddisfacenti prospettive di crescita e delle diffuse incertezze e fragilità che contraddistinguono lo scenario internazionale, da ultimo la minaccia dei dazi americani, il problema di trovare lavoratori qualificati è un lusso che il nostro Paese non si può proprio permettere». Un messaggio chiaro che chiama in causa istituzioni e impreseservono azioni concrete per ridurre il divario tra domanda e offerta.

Sos turismo e ristorazione: la crisi del personale continua a peggiorare

Le cause della mancanza di lavoro nel turismo e nella ristorazione sono strutturali

La soluzione passa quindi per un potenziamento delle politiche attive del lavoro: «Per favorire l'incrocio fra domanda ed offerta di lavoro è necessario rafforzare le politiche attivecon interventi strutturali e trasversali che puntino all'accrescimento delle competenze, delle capacità e delle prospettive occupazionali. Le imprese devono, dunque, essere supportate nella formazione per poter contare su una forza lavoro qualificata e in possesso delle competenze non solo tecniche e specialistiche, ma anche di carattere trasversale, fondamentali per governare il cambiamento. A tal fine è strategico anche il rafforzamento del legame fra formazione-istruzione e tessuto produttivo per far emergere i fabbisogni delle impreseorientare i giovani accrescendo le loro motivazioni e offrire opportunità di percorsi di stagetirocini e apprendistato che coniugano formazione e lavoro, favorendo l'occupabilità».

Il ruolo delle parti sociali e l'allarme 

lanciato da Sangalli (Confcommercio)

Un altro elemento importante è poi il ruolo delle parti socialiin particolare nei rinnovi dei contratti collettivi: «Anche il ruolo delle parti sociali che firmano i Ccnl è essenziale. Ad esempio, nel rinnovo del Ccnl Terziario, che è il contratto più diffuso in Italia e riguarda 2 milioni e mezzo di lavoratori del commercio e dei servizi, è stato svolto un importante lavoro di ristrutturazione della classificazione del personale proprio per meglio inquadrare, secondo le istanze del mercato, le professionalità impiegate nelle aziende che applicano il Ccnl».

Siad

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, non usa mezzi termini: «Trovare manodopera qualificata è sempre più difficile, ed è una sfida che sta mettendo in difficoltà settori chiave del commercio». Il problema non è solo numerico, ma sostanziale: «Alla base ci sono il calo demografico e la carenza di profili adeguati. È fondamentale intervenire subito sostenendo le imprese che investono in formazioneanche attraverso l'inclusione degli immigratiper mantenere il nostro Paese competitivo».

Sos turismo e ristorazione: la crisi del personale continua a peggiorare

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli

Insomma, il problema non è nuovoma si sta sempre di più aggravandoSe non si interviene rapidamente per ridurre il mismatch lavorativoil rischio è che interi settori strategici, come il turismo e la ristorazione, subiscano un rallentamento che l'Italia non può permettersi.

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