Il Parmigiano Reggiano
spopola all'estero il 38%
della produzione
fuori dai confini
Tutti conoscono il Parmigiano Reggiano, ma non tanti ne conoscono le sue sfumature. Per questo il Consorzio sta puntando forte sulla "formazione" del consumatore in un momento di forte crescita sul mercato.
A Cibus il Consorzio di tutela ha portato 32 caseifici proprio per portare i più curiosi alla scoperta del formaggio lungo tutti i suoi passaggi lungo la filiera. «Veniamo da due anni positivi - ha detto il direttore Riccardo Deserti - il mercato sta dando risposte importanti sia all'Italia che all'estero. Nel 2017 abbiamo incrementato del 4% le esportazioni negli Stati Uniti nonostante le complicazioni dovute al cambio Dollaro-Euro. siamo al 38% di produzione che destiniamo all'estero e il nostro obiettivo è di arrivare al 50%».Per far conoscere il Parmigiano fuori dai confini il Consorzio punta sulle peculiarità "tecniche" oltre che sul gusto: «Il nostro prodotto ha una sua unicità che deriva dal rispetto di un disciplinare rigido - ha spiegato Deserti - ma è un formaggio che sa differenziarsi perchè la stagionatura e il suo gusto dipendono molto dalle zone di produzione, ad esempio, e sono aspetti da tenere in considerazione per la ristorazione ad esempio, perchè si possono creare abbinamenti diversi e tutti molto gustosi».
Come tutti i prodotti d'eccellenza, anche il Parmigiano è soggetto ad imitazioni: «Il fenomeno dell'italian sounding - ha chiuso il direttore - è un da stroncare. Bisogna intervenire col "bastone" tra accordi e legislazione, ma dobbiamo essere bravi anche noi a far conoscere il vero Parmigiano Reggiano per formare i consumatori e abituarli a riconoscere un originale da un'imitazione».
italiaatavola
Per informazioni: www.parmigianoreggiano.it
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