lunedì 3 giugno 2019

Alle Buone Tavole dei Berici i sapori arrivano dal passato

Alle Buone Tavole 

dei Berici 
i sapori 

arrivano 

dal passato



I cuochi protagosti dell'edizione di quest'anno

Tutto pronto per la nuova rassegna delle Buone Tavole dei Berici dal titolo “Orizzonti Berici: tra cibo, contaminazioni, storia e immortalità dell’anima”. 

Un titolo arcano che, senza superbia ma con intensità e spessore ben congegnati, proietta la cucina veneta in un percorso costellato di gusti e usanze che riportano sulla tavola sapori, profumi e modelli di civiltà antiche che nel tempo hanno interagito e convissuto con la società veneta. La nuova rassegna avrà il compito di proporre questi intrecci, così unici e determinanti per l’evoluzione della cucina veneta, la quale non solo ha subito contaminazioni esterne dai principali popoli dell’era moderna, ma al contempo scandisce i suoi periodi gastronomici, legandoli ad avvenimenti storici o religiosi.

I cuochi protagosti dell'edizione di quest'anno

Per capirsi, basta pensare al Rinascimento e a Venezia come Porta d’Oriente che, oltre alle spezie, lascia spazio a sistemi di cottura come la frittura o lo spiedo. Senza contare la cucina Kosher, che dal tardo ‘300 si inserisce sia a Venezia che in terraferma, dando vita a piatti che poi sono entrati nell’uso comune: salsa verde per i bolliti o la ricetta invernale delle sarde in saôr.

La presentazione dell'iniziativa alla stampa (Alle Buone Tavole dei Berici i sapori arrivano dal passato)
La presentazione dell'iniziativa alla stampa

Questi i temi forti della prossima rassegna enogastronomica che, ad iniziare dai primi di giugno, vengono messi sul piatto (è il caso di dirlo) da Roberto Berno di “Antica Trattoria Al Sole” (Castegnero, Vi), Monica Gianesin della “Trattoria Albergo Isetta” (Grancona, Vi), Giuseppe Zamboni della “Trattoria Zamboni” (Lapio, Vi), Renato Rizzardi de “La Locanda di Piero” (Montecchio Precalcino, Vi), Davide Pauletto de “Le Vescovane” (Longare, Vi). Le serate tematiche saranno declinate secondo la formula messa in atto la scorsa edizione sotto l’attenta regia dell’enogastronomo Giovanni Veronese. Verrà creato un percorso di gusto nel quale i vari piatti preparati dagli chef saranno presentati agli ospiti in versione finger food, mentre i ristoratori saranno a disposizione dei presenti per domande, impressioni o commenti. Ogni incontro enogastronomico sarà dedicato ad approfondire un diverso lato di quello che è il filo conduttore della rassegna.

Ecco il programma:

Giovedì 6 giugno 2019 - Locanda di Piero La leggenda della porta d’Oriente: il riso, le spezie e l’influenza orientale in Veneto nelle preparazioni e nelle cotture.
Il riso elemento portante di moltissime preparazioni, le spezie usate per insaporire ma anche per conservare, il fritto, le cotture lente e l’agrodolce.

Giovedì 26 settembre 2019 La cucina del Sior Carlo Goldoni: spunti e riflessioni gastronomiche attraverso la ricreazione dei piatti delle commedie di Goldoni.
La cucina, in un secolo di profonde trasformazioni della gastronomia veneta, declinata da colui che fu nei fatti il primo vero gastronomo, ambasciatore della “malefica truffola”.

Giovedì 21 novembre 2019 Dall’uovo alla piuma: la sostenibile volontà di interpretare la cucina territoriale della cacciagione e dell’aia.
L’uovo elemento strutturale di molti piatti e di molte preparazioni che coprono tutta la progressione di un pasto, la piuma intesa non solo come carne ma anche come “frattaglie nobili”, l’esempio più classico e trasversale è il fegato.

Giovedì 6 febbraio 2020 Sua maestà il bollito: la cronaca storica di un rito antico rivisitata ai tempi nostri.
I tagli del bollito, le salse, tra le quali la salsa verde di derivazione ebraica, la sal- mistratura. Le variabili venete come la pearà veronese, la differenza tra musetto e cotechino.

Giovedì 26 marzo 2020 Per “quindexe giorni se magna saòr”: la laguna come ecosistema autosufficiente e ricco. Il pesce “povero” declinato nelle sue numerose trasformazioni nel piatto.
Il pesce è un elemento molto presente dai lidi lagunari alla terraferma veneta, le cotture e le preparazioni sono molte e subiscono un’importante influenza da quello che nei secoli scorsi era conosciuto come Stato da Mar ovvero l’Istria, la Dalmazia e il Levante.
di Giulia Marruccelli

Per informazioni: www.lebuonetavoledeiberici.it

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