Olive, è crisi
in Lombardia
Raccolta in calo
fino al 90%
Aperto in Regione un tavolo per chiedere lo stato di calamità. In alcune zone della regione il raccolto non comincerà nemmeno. Atteso per fine mese il bilancio definitivo della stagione.
Il tavolo per chiedere lo stato di calamità è stato istituito lunedì 30 settembre in Regione Lombardia dall'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi, a conferma delle preoccupazioni di molti produttori: quest'anno sarà un anno difficile, assai difficile, per la raccolta delle olive. Stagione da dimenticare soprattutto sulla sponda bresciana del lago di Garda, dove vi è il maggior numero di coltivatori lombardi.
Va altresì ricordato che l'olivicoltura consente di recuperare alcune zone pedecollinari altrimenti poco sfruttate sotto il profilo agricolo e, quindi, di prevenire problemi idrogeologici, oltre che rappresentare un grande valore paesaggistico e turistico. «Abbiamo attivato il sistema fitosanitario regionale - ha concluso Rolfi - per prevenire i danni da insetti; svilupperemo delle ricerche specifiche, nonché la sperimentazione di prodotti in deroga. Comunque a breve termine è necessario un intervento economico per sostenere i produttori». A fine ottobre-novembre una prima concreta verifica della situazione quando la raccolta sarà al culmine
In Lombardia è allarme per la crisi dell'olio
L'allarme era già stato lanciato dall'Aipol; sarà insomma un anno da archiviare con il segno meno anche se la stagione della battitura non è ancora entrata nel vivo. «Diversi olivicoltori - ha dichiarato l'assessore - non effettueranno nemmeno il raccolto. Si parla di perdite che vanno dal 20 al 90 per cento, in base alle zone. Abbiamo istituito il tavolo regionale con le associazioni di categoria e i produttori di olio per affrontare insieme i problemi. Stiamo raccogliendo i dati per valutare le richieste al Governo dello stato di calamità». Al termine della riunione è stato ribadito quanto già espresso da molti coltivatori. I repentini cambiamenti climatici e la diffusione di fitopatie aggressive stanno penalizzando un settore in cui la Lombardia eccelle per la qualità.Va altresì ricordato che l'olivicoltura consente di recuperare alcune zone pedecollinari altrimenti poco sfruttate sotto il profilo agricolo e, quindi, di prevenire problemi idrogeologici, oltre che rappresentare un grande valore paesaggistico e turistico. «Abbiamo attivato il sistema fitosanitario regionale - ha concluso Rolfi - per prevenire i danni da insetti; svilupperemo delle ricerche specifiche, nonché la sperimentazione di prodotti in deroga. Comunque a breve termine è necessario un intervento economico per sostenere i produttori». A fine ottobre-novembre una prima concreta verifica della situazione quando la raccolta sarà al culmine
di Renato Andreolassi
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