sabato 16 novembre 2019

Dazi, cala il Made in Italy sulle tavole Usa: in un mese -20%

Dazi, cala 

il Made in Italy
sulle tavole Usa: 

in un mese -20%


Il bilancio di Coldiretti a quattro settimane dall’entrata in vigore delle nuove tariffe decise dall’Amministrazione americana. Tra i prodotti più penalizzati, alcuni grandi formaggi, ma anche salumi, agrumi e liquori. Lunedì 18 novembre si apre la Settimana della cucina italiana nel mondo, un momento di promozione importante per i nostri prodotti.

Aun mese dall’avvio dei dazi Usa sui prodotti europei, scattati il 18 ottobre scorso, è già tempo di bilanci: le vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy negli Stati Uniti sono calate di circa il 20% (confermando dunque le stime di metà ottobre). È questa la stima della Coldiretti, alla vigilia della Settimana della cucina italiana nel mondo 2019 promossa dall’Ice, che si svolgerà dal 18 al 24 novembre.

Parmigiano Reggiano venduto al dettaglio in America (Dazi, cala il Made in Italysulle tavole Usa: in un mese -20%)
Parmigiano Reggiano venduto al dettaglio in America

Si tratta di un momento importante di promozione dei prodotti agroalimentari Made in Italy  - ricorda Coldiretti - che vede la Rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura impegnata a proporre oltre un migliaio di eventi in tutto il mondo, a partire proprio dagli Stati Uniti.

Nella black list decisa dalla Rappresentanza Usa per il commercio (Ustr) nell’ambito della disputa nel settore aereonautico tra l’americana Boeing e l’europea Airbus – ricorda Coldiretti - ci sono complessivamente beni alimentari italiani per un valore all’esportazione di circa mezzo miliardo di euro, colpiti da aumenti tariffari aggiuntivi che hanno provocato il rincaro dei prezzi al consumo ed una preoccupante riduzione degli acquisti da parte dei cittadini e ristoratori statunitensi.

Il dazio per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano ad esempio è passato dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Il risultato è che il consumatore americano lo acquista ora sullo scaffale ad un prezzo che salito in poche settimane da circa 40 dollari al chilo ad oltre i 45 dollari.

L’amministrazione Trump ha peraltro minacciato di avvalersi – sottolinea la Coldiretti – della cosiddetta regola del “carosello” (carousel retaliation), che le consentirebbe di modificare periodicamente la lista dei dazi e la percentuale: dopo i primi 120 giorni e successivamente ogni 180 giorni, aumentando il grado di incertezza per gli Stati Membri Ue.

«In attesa della sentenza del Wto sui sussidi americani a Boeing e degli sviluppi del negoziato in corso è sempre più urgente l’attivazione di aiuti compensativi ai settori più duramente colpiti come richiesto per prima dalla Coldiretti e successivamente condiviso a livello nazionale e comunitario», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di “rafforzare i programmi di promozione dei prodotti agricoli nei paesi terzi e concedere sostegno agli agricoltori che rischiano di subire gli effetti di una tempesta perfetta tra dazi Usa e pericolo di Brexit senza accordo, dopo aver subito fino ad ora una perdita di un miliardo di euro negli ultimi cinque anni a causa dell’embargo totale della Russia”.

Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di sbocco per l’export agroalimentare Made in Italy fuori dai confini europei, con un balzo del +12,7% nei primi otto mesi del 2019 dopo che lo scorso anno si era registrato il record per un valore di 4,2 miliardi.
Italiaatavola
© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento