venerdì 11 dicembre 2020

IL TEMPO DELLE EMOZIONI

 IL TEMPO DELLE EMOZIONI 


Si sta chiudendo un anno. 

Un anno in cui gli apatici hanno trovato giustificazioni certe al loro atteggiamento mentale, come pure gli ipocondriaci, gli ansiosi, gli attendisti, gli assenteisti e chi più ne ha più ne metta. 

Non credo che siano in molti a dubitare della gravità della situazione e sull’incidenza che questa ha nel cambio delle nostre abitudini. E con queste si modifica anche il cervello e, dunque, la percezione. Inizia di fatto un giro vizioso in cui l’approvvigionamento è soprattutto rivolto alle emozioni parassite, quelle che inducono all’autocompiacimento verso la sfortuna, quindi a ridurre l’attività intellettuale, magari a dormire di più senza riuscirci, a mangiare senza più godere del cibo. Si spengono i colori, tutto va verso il grigio. Possiamo però, con un briciolo di creatività, invertire la tendenza generando un percorso virtuoso. Quando siamo nati siamo stati dotati del cervello, del quale con buone probabilità non abbiamo mai aperto il manuale d’uso. È tempo di farlo, magari con le informazioni che possiamo trovare sul web. Non solo scopriremo un mondo fantastico, ma potremmo allenarlo per acquisire nuove abitudini, come imparare a leggere gli ingredienti su quello che compriamo, scoprendo persino che ci propinano il pesto alla genovese con l’olio di girasole e la maionese con l’aceto. Potremo fare un passo oltre, come per esempio scoprire sensorialmente l’aceto nella maionese e tante altre nuance di ciò che mangiamo, cosa che non abbiamo mai fatto per distrazione. Non solo potremmo costruirci in casa veri giochi sensoriali, ma anche andare in caccia delle aziende e dei pubblici esercizi che li propongono con successo. Oggi il marketing usa e abusa della parola “emozione” al punto che presto diventerà come la qualità, così comune da non avere più valenza. Ma nessuno dice che l’emozione non ha una relazione diretta con la portata dell’evento, bensì da come si percepisce l’evento. Quindi le emozioni sono democratiche, tutti possono averle con poca spesa.

  


 L'editoriale di

 LUIGI ODELLO

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