Agroalimentare
primo comparto
dell’economia italiana
Lo evidenzia Coldiretti: l’agroalimentare è una filiera allargata che va dai campi agli scaffali e al fuoricasa generando il 25% del Pil grazie a 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio che impiegano 3,6 milioni di lavoratori.
Una rete diffusa lungo tutto lo Stivale, rifornita ogni giorno dalle campagne italiane, dove stalle, serre e aziende producono nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Di più: dopo aver raggiunto la cifra record di 44,6 miliardi di euro nel 2019, in base ai dati Istat l’export ha messo a segno una ulteriore crescita del 3,3% anche nei primi sette mesi del 2020, a fronte del -14% dell’export generale del manifatturiero italiano. Alla luce di questi dati, come ha rimarcato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, l’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento, in un momento di tensioni internazionali crescenti.
Un settore, tanti primati
In questo contesto peraltro, per l’Italia non è certo l’anno zero: il Belpaese vanta una leadership indiscussa nella Ue per la qualità alimentare (con 310 specialità Dop/Igp/Stg – compresi grandi formaggi, salumi e prosciutti – riconosciute a livello comunitario, 415 vini Doc/Docg e 5.155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola), nel biologico (con oltre 60mila aziende agricole), nonché il primato mondiale della sicurezza alimentare, con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. E l’Italia è anche campione nella biodiversità con 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 della Francia e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole.
E ancora: siamo il primo produttore dell’Unione europea di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta il Paese primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne. BARTU'
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