No agli spostamenti tra comuni
nei giorni di festa,
annientati i ristoranti
dei piccoli centri
)A Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania tutte le regioni gialle, ma non ci si potrà muovere. Nonostante il Decreto permetta l'apertura dei locali a pranzo in questi giorni, chi potrà andare lì a festeggiare?
Cenone in albergo confermato solo con il servizio in camera. Quarantena per chi torna dall'estero e centri commerciali chiusi nel weekend.
Gli italiani oggi sanno come sarà il Natale e Capodanno con il Covid che circola ancora nel Paese. Il Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte condiziona i festeggiamenti, gli spostamenti e - ancora una volta - tutto il mondo della ristorazione e dell’accoglienza.
Nella notte tra mercoledì e giovedì era già stato approvato un decreto composto di due soli articoli che serve a dare “copertura” alla stretta natalizia. Consente all'esecutivo di firmare un Dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l'Epifania, cioè fino al 15 gennaio.
Conte: «In prossimità di Natale tutte le regioni gialle»
Il premier nella conferenza serale del 3 dicembre ha illustrato i principali provvedimenti: «Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico. Occorre impegno e attenzione e continuare su questa strada. In prossimita di Natale tutte le regioni saranno gialle. Stiamo evitando lockdown generalizzato che sarebbe stato molto penalizzante sia in termini economici che sociali. I risultati ci confortano ma non possiamo abbassare la guardia. Per questo motivo dobbiamo portare avanti un piano di ulteriori misure restrittive. La strada è ancora lunga, dobbiamo evitare la terza ondata».
Cenone in albergo solo con il servizio in camera
La nuova stretta, la cui notizia era già circolata prima dell’ufficializzazione del Dpcm è quella relativa ai ristoranti d’albergo. Il testo del Dpcm recita: “Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano lì alloggiati; dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del primo gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera».
Ristoranti e bar aperti dalle 5 alle 18, anche nei giorni di festa
Una scelta giusta, almeno per quello che riguarda la sera di Capodanno, meno comprensibile invece lasciare che la ristorazione in hotel sia attiva anche a cena durante tutte le altre festività considerando che per i ristoranti fuori da strutture ricettive non funziona così.
I ristoranti e i bar resteranno infatti aperti a pranzo (con orario consentito che va dalle 5 alle 18) anche a Natale, Santo Stefano, Capodanno e l'Epifania. Vigeranno comunque regole ferree secondo quanto riporta il decreto: “Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”.
«Una decisione che ci preoccupa - spiega il presidente della Fipe, Lino Stoppani - perchè stabilisce ancora una volta una chiusura dei locali a tempo indeterminato. Il tutto senza la previsione di ulteriori ristori che siano efficaci per la sopravvivenza del settore. Circa i ristoranti di albergo posso dire che da un lato pare una scelta equa, dall'altra impedisce ad una categoria in più di lavorare. La linea del Governo purtroppo ormai è chiara, ma servono ristori o falliamo: e non è più un modo di dire».
Che ne sarà dei grandi ristoranti aperti nei piccoli comuni?
A questo punto tuttavia sorge un problema: se i ristoranti sono aperti, ma nei giorni di festa sarà impedito lo spostamento tra Comuni, che ne sarà delle prestigiose cucine che inevitabilmente vedranno il potenziale bacino di clientela ridursi drasticamente?
E si badi che non sono pochi questi casi: basti pensare ai tristellati “Da Vittorio” nel comune di Brusaporto (neanche 6mila abitanti) o il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro che conta gli stessi abitanti del paesino bergamasco.
25-26 dicembre e primo gennaio: stop agli spostamenti tra comuni
Perché il problema degli spostamenti tra comuni? Perché il Dpcm non ha previsto nessuna deroga al divieto di mobilità durante le festività. Dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato ogni spostamento “in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome”, e il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio ogni spostamento tra comuni, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute, È consentito il rientro alla residenza, domicilio o abitazione, escluse le seconde case in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1°gennaio, “anche ubicate in altro Comune, ai quali si applicano i predetti divieti”.
Coprifuoco fino alle 7 per il primo giorno dell'anno
Capitolo Coprifuoco: A Capodanno coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni. Si legge nel testo del Decreto: “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del primo gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
Centri commerciali chiusi nel weekend
Regole nuove anche per il commercio. Niente riapertura per i centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi e negozi aperti fino alle 21. “Fino al 6 gennaio 2021 - si legge nel Decreto - l'esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle ore 21 nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture assimilabili, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole”.
Impianti sciistici aperti dal 7 gennaio
Definita anche la telenovela sugli impianti sciistici: si potrà tornare a sciare solo dal 7 gennaio. “Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici - recita il testo - gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti, agli sciatori amatoriali” con l'adozione delle linee guida di Regioni e Province autonome validate dal Cts. Le misure assunte sono “rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
Quarantena per chi arriva dall'estero; crociere ferme dal 21 dicembre al 6 gennaio
Per i viaggi all’estero misure molto stringenti. Tutti coloro che arrivano in Italia dai paesi extra Schengen dovranno rimanere in quarantena per 14 giorni presso l'abitazione o la dimora indicata. Le crociere sono sospese dal 21 dicembre fino alla Befana. “A decorrere dal 21 dicembre 2020 e fino al 6 gennaio 2021 - si legge nel testo - sono sospesi i servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana, aventi come luoghi di partenza, di scalo ovvero di destinazione finale porti italiani”. Dal 20 dicembre al 6 gennaio, inoltre, “è vietato” fare ingresso nei porti italiani “alle società di gestione, agli armatori ed ai comandanti delle navi passeggeri di bandiera estera impiegate in servizi di crociera”.
Fino al 15 gennaio solo sport di alto livello
Definizioni anche sugli eventi sportivi. Fino al 15 gennaio si potranno disputare solo incontri e gare di “alto livello". Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riconosciuti di alto livello e di interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip) riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico”. ITALIAATAVOLA
Nella notte tra mercoledì e giovedì era già stato approvato un decreto composto di due soli articoli che serve a dare “copertura” alla stretta natalizia. Consente all'esecutivo di firmare un Dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l'Epifania, cioè fino al 15 gennaio.
Conte: «In prossimità di Natale tutte le regioni gialle»
Il premier nella conferenza serale del 3 dicembre ha illustrato i principali provvedimenti: «Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico. Occorre impegno e attenzione e continuare su questa strada. In prossimita di Natale tutte le regioni saranno gialle. Stiamo evitando lockdown generalizzato che sarebbe stato molto penalizzante sia in termini economici che sociali. I risultati ci confortano ma non possiamo abbassare la guardia. Per questo motivo dobbiamo portare avanti un piano di ulteriori misure restrittive. La strada è ancora lunga, dobbiamo evitare la terza ondata».
Cenone in albergo solo con il servizio in camera
La nuova stretta, la cui notizia era già circolata prima dell’ufficializzazione del Dpcm è quella relativa ai ristoranti d’albergo. Il testo del Dpcm recita: “Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano lì alloggiati; dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del primo gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera».
Ristoranti e bar aperti dalle 5 alle 18, anche nei giorni di festa
Una scelta giusta, almeno per quello che riguarda la sera di Capodanno, meno comprensibile invece lasciare che la ristorazione in hotel sia attiva anche a cena durante tutte le altre festività considerando che per i ristoranti fuori da strutture ricettive non funziona così.
I ristoranti e i bar resteranno infatti aperti a pranzo (con orario consentito che va dalle 5 alle 18) anche a Natale, Santo Stefano, Capodanno e l'Epifania. Vigeranno comunque regole ferree secondo quanto riporta il decreto: “Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”.
«Una decisione che ci preoccupa - spiega il presidente della Fipe, Lino Stoppani - perchè stabilisce ancora una volta una chiusura dei locali a tempo indeterminato. Il tutto senza la previsione di ulteriori ristori che siano efficaci per la sopravvivenza del settore. Circa i ristoranti di albergo posso dire che da un lato pare una scelta equa, dall'altra impedisce ad una categoria in più di lavorare. La linea del Governo purtroppo ormai è chiara, ma servono ristori o falliamo: e non è più un modo di dire».
Che ne sarà dei grandi ristoranti aperti nei piccoli comuni?
A questo punto tuttavia sorge un problema: se i ristoranti sono aperti, ma nei giorni di festa sarà impedito lo spostamento tra Comuni, che ne sarà delle prestigiose cucine che inevitabilmente vedranno il potenziale bacino di clientela ridursi drasticamente?
E si badi che non sono pochi questi casi: basti pensare ai tristellati “Da Vittorio” nel comune di Brusaporto (neanche 6mila abitanti) o il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro che conta gli stessi abitanti del paesino bergamasco.
25-26 dicembre e primo gennaio: stop agli spostamenti tra comuni
Perché il problema degli spostamenti tra comuni? Perché il Dpcm non ha previsto nessuna deroga al divieto di mobilità durante le festività. Dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato ogni spostamento “in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome”, e il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio ogni spostamento tra comuni, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute, È consentito il rientro alla residenza, domicilio o abitazione, escluse le seconde case in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1°gennaio, “anche ubicate in altro Comune, ai quali si applicano i predetti divieti”.
Coprifuoco fino alle 7 per il primo giorno dell'anno
Capitolo Coprifuoco: A Capodanno coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni. Si legge nel testo del Decreto: “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del primo gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
Centri commerciali chiusi nel weekend
Regole nuove anche per il commercio. Niente riapertura per i centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi e negozi aperti fino alle 21. “Fino al 6 gennaio 2021 - si legge nel Decreto - l'esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle ore 21 nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture assimilabili, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole”.
Impianti sciistici aperti dal 7 gennaio
Definita anche la telenovela sugli impianti sciistici: si potrà tornare a sciare solo dal 7 gennaio. “Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici - recita il testo - gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti, agli sciatori amatoriali” con l'adozione delle linee guida di Regioni e Province autonome validate dal Cts. Le misure assunte sono “rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
Quarantena per chi arriva dall'estero; crociere ferme dal 21 dicembre al 6 gennaio
Per i viaggi all’estero misure molto stringenti. Tutti coloro che arrivano in Italia dai paesi extra Schengen dovranno rimanere in quarantena per 14 giorni presso l'abitazione o la dimora indicata. Le crociere sono sospese dal 21 dicembre fino alla Befana. “A decorrere dal 21 dicembre 2020 e fino al 6 gennaio 2021 - si legge nel testo - sono sospesi i servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana, aventi come luoghi di partenza, di scalo ovvero di destinazione finale porti italiani”. Dal 20 dicembre al 6 gennaio, inoltre, “è vietato” fare ingresso nei porti italiani “alle società di gestione, agli armatori ed ai comandanti delle navi passeggeri di bandiera estera impiegate in servizi di crociera”.
Fino al 15 gennaio solo sport di alto livello
Definizioni anche sugli eventi sportivi. Fino al 15 gennaio si potranno disputare solo incontri e gare di “alto livello". Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riconosciuti di alto livello e di interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip) riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico”. ITALIAATAVOLA
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