sabato 17 luglio 2021

Green pass al ristorante, l'Italia si divide. Bisogna convincere gli indecisi del vaccino

 

green pass al ristorante sul modello francese divide l’Italia. Non solo a livello politico, ma anche pratico. Da un lato, il Governo si riunirà la prossima settimana per discutere della proroga dello stato di emergenza in scadenza a fine luglio (ancora due mesi?) e del rilascio del green pass solo dopo la seconda dose (come richiesto dall’Europa) estendendone il raggio d’azione anche all’accesso ai servizi. Dall’altro lato, c’è chi dice no: Lega e Fratelli d’Italia fanno muro mentre la Fipe chiede che la modifica valga per tutte le attività economiche. Eppure, come dimostrato dal caso francese e come sostenuto fin da subito da Italia a Tavola, l’utilizzo della certificazione verde per entrare al bar, nei cinema e nei musei, ma pure sui mezzi del trasporto pubblico rappresenterebbe una garanzia per clienti e operatori oltre che una leva per spingere anche gli ultimi recalcitranti verso la vaccinazione (tanto che in Francia, subito dopo le parole del presidente Emmanuel Macron, sono state oltre un milione le prenotazioni per ricevere il vaccino).


L'apertura di Figliuolo che ha fatto scattare il dibattito

A far scattare il dibattito è stata l’apertura del generale Paolo Figliuolo al modello francese: «Per quello che mi riguarda, specie per convincere gli ultimi irriducibili, lo utilizzerei [il green pass, ndr] per l’accesso ai servizi», ha detto al Tg2 Post commentando quanto comunicato da Macron poche ore prima. «Macron in tv ha detto una cosa giustissima sul green pass obbligatorio per la vita sociale e i francesi hanno percepito il messaggio. Dobbiamo fare la stessa cosa anche in Italia. Il green pass deve diventare il nostro modus vivendi. Visto che siamo in estate, per esempio, possiamo usarlo per far ripartire le discoteche e far ballare i ragazzi in sicurezza anziché indurli a raggrupparsi sulla spiaggia senza alcun controllo», gli ha fatto eco il giorno dopo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri sulle pagine de Il Giornale.

In Francia , a partire dal 21 luglio, solo i vaccinati o le persone testate negative o guarite dal Covid (quindi chi è in possesso del green pass) potranno entrare nei luoghi di cultura. E ad agosto questa richiesta verrà estesa anche a bar, ristoranti e mezzi di trasporto pubblico.

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