In Val di Sole, fra musica e arte. Va in scena
"Uno di un milione"
Nel primo weekend di luglio ha preso avvio il progetto realizzato
dall'Atp Val di Sole in collaborazione con il Collettivo Op e Teatro alla Scala per sensibilizzare i visitatori sulla sostenibilità ambientale
La musica come filo conduttore tra le emozioni suscitate da un territorio in sfida continua con l’anima, come è la montagna; la tecnologia come prezioso agevolatore della consapevolezza di quanto vissuto e provato. Sono le due suggestioni sulle quali si sviluppa il progetto “Uno di un milione, tu una nota” che ha l’obiettivo di difendere e far conosocere le risorse naturali e le bellezze della Val di Sole attraverso l’arte, la musica, la tecnologia.
Il Coro di Voci Bianche a Pejo 3000 (Fonte: Facebook)
«La scultura qui a Pejio 3000 è parte integrante di tutta l’opera "Uno di un milione" - ha spiegato Morgana Orsetta Ghini, artista Collettivo Op - È stata pensata appositamente per questo luogo grazie anche alle tante camminate fatte con le guide del Parco naturale dello Stelvio per capire forme e materiali giusti da utilizzare, come il ferro corten che riprende il colore delle rocce e l’acciaio che riflette il cielo e l’acqua. Anche la parte grafica richiama alla borraccia e segna un reinterpretazione dell’idrografia del fiume Noce: il Noce Bianco e il Noce Nero che si uniscono e formano una nuove fonte di vita».
«È un progetto di arte, cultura, natura - ha detto Daniele Borniquez, responsabile dipartimento musica Accademia Teatro alla Scala - È uno sguardo verso il futuro, libero anche dalla plastica, verso un futuro anche che porta vero la fine della pandemia e che ci dà tanta carica per continuare».
(AskaNews)
Il Coro di Voci Bianche a Pejo 3000 (Fonte: Facebook)
Allo scoperta dell'acqua in Val di Sole
«"Uno di un milone" è un progetto relazionale - ha spiegato Fabio Sacco, direttore Apt Val di Sole - È un’opera collettiva che permette all’ospite della Val di Sole di scoprire l’acqua, all’origine di tutto il nostro spettacolare ambiente, in un modo davvero nuovo. Dal connubio tra il nostro territorio e il Collettivo Op è stato creato questo progetto che grazie a una borraccia, elemento attivatore attraverso un Qr Code, permette di entrare in questo mondo ascoltando nota dopo nota il brano originale, composto nei mesi scorsi dai ragazzi delle scuole di musica e dei centri di aggregazione della Val di Sole, elaborato e arrangiato da Silvio Morais D’Amico e registrato a Milano dall’Orchestra e dal Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala. Inoltre ogni persona che entra in relazione con il progetto scopre la propria nota, ha la sua nota personale. E ancora attraverso la applicazione geolocalizzata è in grado di individuare le diverse fonti d’acqua del territorio a cui approvvigionarsi, nonché scoprire itinerari e paesaggi sonori creati ad hoc dagli artisti del Collettivo Op legati a questa composizione artistica».Gli eventi musicali e artistici in quota
Il progetto, che ha quindi coinvolto da diversi mesi i ragazzi delle scuole di musica e dei centri di aggregazione della Valle, artisti del Collettivo Op, l’accademia del Teatro alla Scala con il Coro di Voci Bianche, è entrato nel vivo nel primo sabato di luglio con due eventi. Il primo in quota, a Pejo 3000, dove il Coro di Voci Bianche dell’Accademia ha intonato il brano musicale aprendo al pubblico la scultura realizzata da Morgana Orsetta Ghini; scultura che costituirà un ideale auditorium dove, chi arriva a 3.000 metri, potrà ascoltare la composizione musicale - grazie ad impiati di diffusione di K-Array - e interagire con “la voce” dell’ambiente naturale. Il secondo evento, nel pomeriggio, al Laghetto Ai Piani del Vioz, nelle vicinanze del Doss dei Cembri con la replica del concerto.«La scultura qui a Pejio 3000 è parte integrante di tutta l’opera "Uno di un milione" - ha spiegato Morgana Orsetta Ghini, artista Collettivo Op - È stata pensata appositamente per questo luogo grazie anche alle tante camminate fatte con le guide del Parco naturale dello Stelvio per capire forme e materiali giusti da utilizzare, come il ferro corten che riprende il colore delle rocce e l’acciaio che riflette il cielo e l’acqua. Anche la parte grafica richiama alla borraccia e segna un reinterpretazione dell’idrografia del fiume Noce: il Noce Bianco e il Noce Nero che si uniscono e formano una nuove fonte di vita».
«È un progetto di arte, cultura, natura - ha detto Daniele Borniquez, responsabile dipartimento musica Accademia Teatro alla Scala - È uno sguardo verso il futuro, libero anche dalla plastica, verso un futuro anche che porta vero la fine della pandemia e che ci dà tanta carica per continuare».
(AskaNews)
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