venerdì 2 luglio 2021

Viaggio tra i borghi d'Italia: Mezzano nel Primiero, gioiello trentino

 

Viaggio tra i borghi d'Italia: Mezzano 

nel Primiero, 

gioiello trentino


Ai piedi delle Pale di San Martino, è un museo en plein air. Un serbatoio di vita alpina e rurale che si offre al visitatore in ogni angolo. Cinque percorsi a tema e un’estate ricca di eventi

Mezzano nel Primiero (Tn): uno scrigno antico  che si trova a un soffio da Fiera di Primiero e a due passi dalle dolomitiche Pale di San Martino. Il piccolo paese (i residenti sono meno di milleseicento) è caratterizzato da una splendida architettura rurale e da una infinità di piccoli scorci che incantano nella loro disarmante semplicità.

Uno dei borghi più belli d’Italia 
Qui il passato è legato a filo doppio con la ruralità montana. Rinasce nelle antiche case contadine in legno e pietra, a volte costruite per formare un tutt’uno con stalla e fienile; nel campanile di San Giorgio a cipolla, dipinto a due colori, dai chiari richiami tirolesi; nelle piazze abbracciate alle fontane; nelle facciate impreziosite da iscrizioni e affreschi; nella storica lisièra (il locale dove si produceva il sapone e si faceva il bucato); nelle cataste di legna che qui si fanno arte e ispirano talenti locali e forestieri; nei tabià (le vecchie stalle in disuso) che narrano ancora il rito del filò (le storie narrate dagli anziani del paese nelle lunghe serate d’inverno); nei vicoli a salesà, ovvero acciottolati minuziosamente; nel prezioso telaio antico che dal ‘700 tesse tessuti damascati e ha avvicinato a quest’arte diverse generazioni unite da questa passione. Mezzano da una decina d’anni fa anche parte, a pieno titolo, del prestigioso club dei Borghi più Belli d’Italia. Poi grazie al continuo, fiero e convinto omaggio alla natura si è trasformato in una sorta di serbatoio di vita alpina, una miniera inesauribile di idee che si offrono al visitatore in ogni angolo nascosto, lungo i vicoli, nelle piazzette, all’ombra dei ballatoi in un vibrante museo sotto il cielo. Da esplorare lungo diversi itinerari a tema, che invitano a scoprire acqua, orti, architetture, dipinti murali, antiche iscrizioni e cataste artistiche.


La sedia rossa di Mezzano

A Mezzano c’è anche una “sedia rossa”che compare a sorpresa, in genere nei fine settimana, lungo le vie del borgo e nei suoi angoli più romantici. Se un turista la trova, basta che suoni la campanella  appoggiata al suo sedile e una persona del paese arriva e si mette a disposizione per rispondere alle domande, dare informazioni, raccontare la storia del borgo, svelare curiosità e aneddoti, indicare dove poter trovare prodotti tipici e lavorazioni artigianali, dove dormire e mangiare, quali sentieri da percorrere per salire a malghe e rifugi, quali le attività sportive e l’animazione per i bambini. Realizzata a mano, con il sedile impagliato, la sedia è stata dipinta di rosso, il colore simbolo dell’amore, non solo per riprendere la tinta del logo dei Borghi più Belli d’Italia, ma anche e soprattutto per ricordare che a Mezzano tutto si fa con il cuore e che il romanticismo è nella sua natura.

I Segni sparsi del rurale

Per mettere in bella evidenza tutti i pregi di questo borgo gioiello, sono stati predisposti cinque percorsi a tema, dedicati ad acqua, orti, antiche iscrizioni, dipinti murali dei “frescanti”, cioè i pittori di affreschi,  e architetture. Sono i “Segni sparsi del rurale” che fanno di Mezzano un’icona di rusticità non ancora sfiorita e un museo en plein air, unico nel suo genere, che si visita semplicemente passeggiando lungo diversi itinerari a tema, ben segnalati con una chiara e accattivante segnaletica. Tutto questo è pure un bell’esempio di come si riescono a valorizzare anche le cose più semplici che, in tal modo, diventano uniche.

I percorsi

Il primo percorso è dedicato all’acqua, fonte imprescindibile per la sopravvivenza di qualunque comunità. L’itinerario conduce alla scoperta delle numerose fontane, ben cinque nel centro storico, testimoni di un passato, non molto lontano, quando servivano sia per l’approvvigionamento per uso domestico  sia per l’abbeveraggio degli animali. Alla scoperta, ancora, dei lavatoi e delle lisière; delle roste, i canali di irrigazione; dei resti di mulini e di segherie e degli “Stoli”, gallerie, lunghe e basse, situate nella parte alta del paese, che servivano a intercettare l'acqua incanalandola appunto verso le fontane. Sul percorso  anche la storica “Lisiera dei Cosneri”, unica in tutto il Trentino a essere tutelata dalle Belle Arti; era  utilizzata dalle donne per fare il bucato. Le lenzuola cambiate durante l’inverno si lavavano tutte assieme, nel mese di marzo prima di andare per “pradi”, prima al canal (il lavatoio pubblico) e poi alla lisiera. Qui si lasciava la biancheria immersa nella lisia calda tutta notte e poi alla mattina si tornava al canal per sciacquarla. Oggi il locale, interamente restaurato, contiene ancora tre calgere, le tipiche caldaie in rame ed è diventato la location di piccoli eventi e presentazioni: un luogo di aggregazione così come lo era per le femene, le donne di un tempo, intente al bucato.

Cataste e canzei si fanno arte

A questi cinque percorsi se ne deve aggiungere un sesto, permanente dal 2010. Si sta parlando di “Cataste e Canzei”, installazioni artistiche (attualmente una trentina) che vogliono reinterpretare l’antico rito dell’accatastamento della legna. I “canzei” in dialetto locale, sono le cataste di legna, la scorta di ceppi per l’inverno, che si trova lungo i vicoli, sui ballatoi, nelle piazze e nei cortili di ogni paese di montagna. Ebbene a  Mezzano questi cumuli di legna ……. si fanno arte. Non letteraria, come nel caso di Norvegian Wood (il metodo scandinavo per tagliare, accatastare e scaldarsi con la legna), il best seller di Lars Mytting. Infatti, ogni anno artisti affermati e allievi delle scuole d'arte arrivano a Mezzano per realizzare grandi installazioni utilizzando la tecnica dell'accatastare la legna, un tronchetto sopra l'altro. In tal modo il paese si sta popolando  di meravigliose e monumentali cataste di legna. Ecco allora la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna che segna il trascorrere del tempo e la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966. E ancora, gli uomini intenti a tagliare l'albero e la catasta instabile che cede in un coreografico crollo.  
Una singolare iniziativa che ogni anno richiama artisti affermati e studenti delle scuole d’arte perché realizzino le loro installazioni, piccoli – grandi capolavori di perizia e attenzione che stanno via trasformando Mezzano in uno straordinario museo a cielo aperto che val la pena visitare e rivisitare all’infinito.

Dipinti murali e antiche iscrizioni

A impreziosire le case del borgo di Mezzano non ci sono solo dipinti murali ma anche antiche iscrizioni. Databili dal 1700 a oggi, si trovano sulle facciate, sopra le porte, negli architravi, in un prezioso repertorio che ancora una volta manifesta una cultura popolare spontanea che non intende permettere che il passato venga cancellato. I caratteri si rifanno per lo più alla scrittura araldica. Di valore comunicativo e commemorativo e anche magico religioso, in passato condividevano presumibilmente un codice. Queste sono tracce indelebili.  E la prassi di “scrivere le case” a Mezzano è ancora in auge.

Mezzano Romantica

Un altro evento da segnalare è il Festival di musica e teatro “Mezzano Romantica 2021”, una serie di manifestazioni musicali e culturali di alto livello e ricche di suggestione, che la locale amministrazione comunale ha voluto proporre anche quest’anno, nonostante le problematiche legate alla pandemia sanitaria. Giunto alla sua undicesima stagione, presenta dall’8 luglio al 24 agosto un importante e piacevole programma che segue la collaudata formula delle edizioni precedenti, giocata fra musica e teatro: sei appuntamenti musicali e teatrali, che vedranno protagonisti artisti di livello internazionale in serate di grande musica e di coinvolgenti narrazioni. Si inizierà giovedì 8 luglio con il Time Rag Departement, un gruppo di sei musicisti professionisti provenienti da tutta Europa, che grazie a un repertorio ispirato all’Old Time Jazz, travolgente ed entusiasmante, è capace di creare atmosfere suggestive e coinvolgenti. Ultimo appuntamento, martedì 24 agosto quando si avrà la straordinaria occasione di ascoltare uno dei più importanti pianisti italiani, Alberto Nosè, pluripremiato in numerosi concorsi internazionali (World Piano Competition di Londra, F. Chopin di Varsavia, Vendôme Prize di Parigi, F. Busoni di Bolzano), che il New York Times ha definito: “artista dotato di grande maestria tecnica, dalla personalità abbagliante e affascinante che, con il suo suono altamente raffinato, è stato in grado di brillare durante il concerto alla Carnegie Hall”.

È stato invece annullato, a causa del Covid 19, il Trentino Music Festival per Mezzano Romantica, organizzato in collaborazione con la Music Academy International di New York, che da anni teneva i suoi corsi estivi di perfezionamento a Mezzano.

Per informazioni: www.mezzanoromantica.it
di Tiziano Argazzi
Tiziano Argazzi



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