sabato 13 febbraio 2016

LA VECCHIA...NUOVA VIA: LA SCIENZA SENSORIALE



LA VECCHIA... NUOVA VIA:
LA SCIENZA SENSORIALE

A volte mi piace andare a rileggere qualche articolo
tra le raccolte delle riviste (che considero valga la pena di conservare) e pochi giorni fa rileggevo appunto un editoriale di Luigi Odello (nella foto), direttore del magazine “L’Assaggio”, che mi sembra valido ancor oggi, anche se sono passati dieci anni e anche se le cose – a proposito dell’analisi sensoriale -  sono di gran lunga cambiate… in meglio s’intende. Il titolo era: 
 
LA NUOVA VIA: LA SCIENZA SENSORIALE MA NON SENZA LA POESIA
Ed ecco il testo:
Alexandre Koyré ebbe a scrivere che non dobbiamo concepire la scienza – così come noi la intendiamo - come qualcosa di necessario alla vita di una società, allo sviluppo di una cultura e persino all' edificazione di stati.
Pensando agli sforzi che facciamo per applicare il metodo scientifico all'analisi sensoriale, siamo stati assaliti da questo concetto; e siamo stati colti da un pizzico d'ansia, quando abbiamo creato un parallelo tra il fatto che Roma sia diventata un grande impero senza aggiungere molto all'eredità greca e che metodi empirici di degustazione siano di gran lunga più affermati dall'analisi sensoriale.
Ora, se è vero che un'attività scientifica viene svolta se la società l'accetta come funzione importante per l'evoluzione economica e, in definitiva, per il miglioramento della qualità della vita, siamo fiduciosi che quanto stiamo facendo nel campo della ricerca, della divulgazione e della promozione dell'analisi sensoriale possa registrare in futuro un successo ancora maggiore di quello rilevato negli ultimi anni, erodendo terreno all'improvvisazione, ma senza far perdere alla disciplina la poesia e la magia che la distinguono.
Risvegliare la coscienza negli individui per il proprio sistema sensoriale non
significa infatti farne delle macchine, ma degli umani più potenti perché in
grado di cogliere la realtà con una maggiore definizione e quindi trovare più
piena e facile la vita.
Migliorare l'affidabilità e l'attendibilità dei concorsi enologici nulla toglie alla
qualità del vino ma, anzi, aiuta a creare metamodelli per  i consumatori e lancia nuove sfide per i produttori.
Indagare sulla percezione del profilo sensoriale della grappa, del caffè, dell'aceto balsamico e di altri prodotti ancora serve a scoprire quanto si è ridotta la struttura profonda dei componenti della nostra società e, conseguentemente, nuovi metodi per ampliarla.
Luigi Odell
direttore de
L'ASSAGGIO

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