ENOGASTROLOGIA
IL "PESCE" A TAVOLA
Vinoecibo come passione
Con il segno dei Pesci si chiude l'anno
astrologico; nel
grembo di Madre Natura il seme, erede dell'energia solare dell'anno trascorso,
si appresta ad affrontare il mondo esterno. La primavera è alle porte. L'alba di
un nuovo ciclo vegetativo si preannuncia.
L'inverno con le sue lunghe e fredde
notti sta per cedere il posto al tepore e alla rugiada dell'aurora primaverile.
Il cambiamento è in atto, ma per il momento è solo un sogno, un progetto. Niente
di reale, concreto o tangibile. Il futuro ci sfugge di mano come un pesce appena
catturato che si dimena per liberarsi dall'amo. Speranza per il futuro e ansia
per ciò che l'aspetta una volta uscito allo scoperto, "lontano" dal grembo di
madre natura: sia il seme, sia il nativo del segno del mese (Pesci) si trovano
in bilico tra il passato (sicuro e conosciuto) e l'avventurarsi in un futuro
incerto e ignoto, ma proprio per questo così affascinante.
Nettuno, Giove e Luna che governano il segno
Tre sono i pianeti signori del segno che, ciascuno
a proprio modo, influiscono sull'animo del nostro Pesci. Nettuno, Signore del
mutamento e della metamorfosi, dell'instabilità e del dubbio; Giove, simbolo
dell'entusiasmo e della fiducia nel futuro che sta per presentarsi, della
generosità e della prodigalità; la Luna, mutevole Signora delle notti stellate,
il "satellite" che governa i cicli vegetativi delle piante, le maree e gli umori
dell'uomo e che, proprio nel segno dei Pesci, trova il più fertile terreno per
manifestare il potere del proprio ritmo ciclico. Dal punto di vista
psicologico gli influssi si manifestano con un carattere mutevole,
imprevedibile, estremamente emotivo e sensibile; con una poderosa carica
affettiva (Nettuno e Luna) e una capacità di saper esprimere con parole e gesti
spontanei, di incredibile dolcezza, tutto il suo affetto (Giove). Il loro mondo
è quello della fantasia e della creatività, la seduzione degli ideali e
l'annullamento della personalità in nome dell'amore e della fede.
Affettuosi e coinvolgenti ma non troppo scattanti e molto golosi
Compagni affettuosi e coinvolgenti, capaci di
trasformare una storia d'amore in un romanzo d'altri tempi, di creare
un’atmosfera di magica complicità con il partner, i Pesci hanno un costante e a
volte esagerato bisogno di conferme dei loro sentimenti. E i loro rimproveri e
le loro lamentele possono esasperare il più paziente degli umani, a meno che non
riconosca il ciclico influsso della Luna negli sbalzi d'umore del nativo; sarà
utile, quindi, armarsi di un calendario lunare e seguire i suoi ritmi per una
più serena convivenza. Come tutti i segni d'acqua il “Pesci” presenta un
temperamento linfatico, caratterizzato da un metabolismo lento e una
predisposizione a trattenere i liquidi nei tessuti; ne segue una certa lentezza
nel rifornire l'organismo dell'energia derivante dall'alimentazione.
Il fisico non è particolarmente scattante e
muscoloso, la pigrizia e l'amore per i dolci (compensazione affettiva) lo
rendono pesante con tendenza all'adiposità. D'altra parte la lentezza delle
attività endocrine provocano non solo un rallentamento nei processi di
accrescimento nella prima fase della vita, ma prolungano le fasi
d’invecchiamento, la menopausa e, perché no, l'andropausa. L'amore per i sapori
"rotondi" porta i nativi a prediligere piatti a base di carboidrati con sughi
ricchi e saporiti, le paste al forno avvolte in sensuali besciamelle, ripieni
succulenti, seducenti tortellini alla panna, secondi felliniani, formaggi che si
sciolgono nel palato in una fantasia di sensazioni gustative, dolci alle creme
in cui soffocare i propri bisogni di affetto. Il cibo non è solo una necessità
primordiale, è piacere edonistico, passione (nel senso etimologico del termine,
cioè patire), romanticismo, consolazione… placebo.
Pesci maestri nel nuotare sempre in acque chete
Gioia o dolore, anche un buon bicchiere deve poter
appagare la sua anima, inebriare i sensi e sedurre, vini morbidi e sensuali come
un “Farnito” (cabernet sauvignon) della Carpineto o freschi e leggiadri come un
Bardolino di Villa Girardi.
Se la realtà per il Pesci non corrisponde ai suoi
sogni, egli la rifugge e ne crea una fittizia e surreale. Sarà bene quindi
accelerare il suo metabolismo per scuoterlo dal torpore oppure alzare la
pressione sanguigna: le alghe marine sono l'integratore alimentare adatto al
segno e, prese giornalmente, grazie all'alto contenuto di iodio, aiutano il
sistema endocrino e combattono l'innata tendenza al linfatismo. Il sale minerale del
Pesci è il fosfato di ferro (ferrum phosphoricum) che protegge dalle anemie,
alza la pressione e assicura il rifornimento di ossigeno agli organi; cura
l'ansia e l'asma; lo troviamo nel burro (preso a crudo), nei piselli e nei
funghi freschi, in spinaci e lattuga, noci, noccioline e banane. Sublime amante
dell'alta gastronomia, che considera espressione artistica in grado di
coinvolgere tutti i sensi, il nativo, a tavola, soddisfa il suo bisogno di
stimolazione sensoriale e affettiva. Come cuoco, trasforma i suoi piatti in
manifestazioni d'amore per i suoi cari, creando manicaretti unici e...
irripetibili, perché come Paganini non si ripete; neanche il Pesci è in grado
controllare i suoi voli fantasiosi in cucina, che - ahimè - dopo il suo operato
assomiglia a un campo di battaglia e per rigovernare ci vuole il doppio del
tempo impiegato per cucinare.
Fantasioso, imprevedibile, estroso nei gusti, adegua la tavola ai piatti proposti, spaziando da raffinate tovaglie di fiandra, con le porcellane della nonna, a tovagliette di carta e piatti monouso, da rustiche tavolate con stoviglie in terracotta a eleganti convivi con accessori moderni ma dalle forme essenziali. Condimento indispensabile di tutti i suoi piatti resta, però, il grande calore umano e l'amore con cui il nativo avvolge l'ospite e rendono i suoi inviti un'esperienza sensoriale ed emotiva unica nel suo genere.
Fantasioso, imprevedibile, estroso nei gusti, adegua la tavola ai piatti proposti, spaziando da raffinate tovaglie di fiandra, con le porcellane della nonna, a tovagliette di carta e piatti monouso, da rustiche tavolate con stoviglie in terracotta a eleganti convivi con accessori moderni ma dalle forme essenziali. Condimento indispensabile di tutti i suoi piatti resta, però, il grande calore umano e l'amore con cui il nativo avvolge l'ospite e rendono i suoi inviti un'esperienza sensoriale ed emotiva unica nel suo genere.
La ricetta se avete un pesce come ospite
SOUFFLÈ DI TROTA AFFUMICATA
Ingredienti: due etti di filetto di trota
affumicata, 800 grammi di spinaci freschi, due cipolline, tre quarti di litro di
latte, alloro, farina bianca e burro (30 grammi circa di ciascuno), pane
grattugiato, quattro uova, un cucchiaino di senape, burro per ungere lo stampo,
sale e pepe.
Preparazione: portate il forno a 200°; ponete i
filetti di trota in una pirofila bassa, copriteli con il latte, aggiungete la
foglia di alloro e il pepe in grani.
Coprite il tutto con carta stagnola e cucinate al
forno per mezz'ora. Quando i filetti saranno morbidi e ben cotti, toglieteli dal
forno e frullateli. Lessate gli spinaci, scolateli e tritateli finemente con la
mezzaluna; in un pentolino abbastanza capiente lasciate fondere il burro,
aggiungete la farina facendo attenzione a non formare grumi, unite il latte di
cottura del pesce più il resto del latte (dovrebbe essere circa un bicchierino),
lasciate sobbollire per un minuto circa. Togliete il pentolino dal fuoco,
aggiungete con attenzione i tuorli d'uovo, la senape, le trote frullate e gli
spinaci. Sbattete l'albume a neve ferma e incorporatelo dolcemente nel composto
fino a ottenere una crema omogenea.
Versate il tutto in una terrina da soufflé
imburrata e lasciatelo cucinare a forno caldo fino a quando il soufflé si sarà
gonfiato e si presenterà di colore bruno-dorato. Servite il piatto appena
sfornato accompagnandolo con un Dogajolo Rosato dell'azienda Carpineto di Dudda
in Chianti.
Daniela Mosena
VINOECIBO
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