Sara Papa, la signora del pane
«La cucina è amore verso se stessi»
Protagonista di trasmissioni televisive di successo e autrice di libri
sull’arte del pane, Sara Papa racconta l’amore per la cucina e per il suo lavoro, che la spingono ad affrontare nuove sfide ogni giorno. Il pane fatto in casa può essere il simbolo di un ritorno alla sana alimentazione, recuperando i valori di un tempo
sull’arte del pane, Sara Papa racconta l’amore per la cucina e per il suo lavoro, che la spingono ad affrontare nuove sfide ogni giorno. Il pane fatto in casa può essere il simbolo di un ritorno alla sana alimentazione, recuperando i valori di un tempo
A mezzanotte e un minuto del 25 gennaio scorso, sono stati annunciati i vincitori del sondaggio “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione - Premio Italia a Tavola”, una sorta di gioco mediatico che coinvolge gli appassionati e i professionisti della rete. Subito dopo l’annuncio non ho potuto non telefonare alla mia grande amica Sara Papa (nella foto), vincitrice nella categoria Opinion Leader con ben 15.271 voti, ben sapendo che, nonostante la stanchezza che sicuramente si portava dietro dopo una intensa giornata al Sigep di Rimini, nel quale era impegnata per lavoro, sarebbe stata certamente ancora sveglia.
Sara, calabrese di nascita, romana di adozione, è Prefetto Lazio dell’Accademia italiana gastronomia storica e, ormai da molti anni, ha conquistato il consenso degli appassionati di gastronomia per il successo dei suoi libri e per le sue presenze televisive nei programmi “La Prova del Cuoco”, “Pane, amore e fantasia” e “Geo&Geo”. Voglio sentirla a caldo, e “la signora del pane”, sempre cordiale e disponibile, non si tira indietro.
Voglio farti i complimenti per la bella vittoria e regalare ai lettori di Italia a Tavola le tue impressioni a caldo. Cosa significa per te la vittoria in questo sondaggio?
Sicuramente una grande emozione, ma la cosa più bella è percepire sempre di più l’affetto che ricevo dalle persone, che mi gratifica nel mio lavoro più di ogni altra cosa.
Ti aspettavi un così largo consenso?
Sinceramente no. Avrei firmato per 5mila voti, non potevo immaginare di arrivare ad un consenso così ampio. Ma per questo devo ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto e in particolare il mio fan club, che ha avuto la costanza di non mollare mai in un sondaggio così lungo.
Alle tue spalle un personaggio popolare come Joe Bastianich, forte del successo di MasterChef Italia. Come sei riuscita a batterlo?
In realtà non mi sento di avere battuto nessuno, abbiamo giocato in 36 e i miei sostenitori sono stati, forse, i più continui e attenti. Ma io credo che già entrare nella lista sia una vittoria, sono tutti grandi professionisti. I tanti voti vengono da un affetto che sento continuamente intorno a me, in ogni luogo dove vado a tenere le mie lezioni o dove sono ospite.
Cosa ne pensi di questa iniziativa di Italia a Tavola?
Un’idea simpatica, divertente, forse addirittura geniale. Tanto che negli anni è cresciuta aumentando il numero dei votanti e avvicinando la rivista a un pubblico non prettamente professionale.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Un quinto libro, tutto il resto aspettiamo che accada…
Il fatto di essere ormai un punto di riferimento per quanto riguarda la panificazione, non sminuisce un po' la tua bravura di cuoca a tutto tondo nel mondo cucina?
A volte mi manca molto non poter fare più lezioni su cioccolato, pasticceria e cucina, ma credo che questa svolta sulla panificazione, arrivata per caso dopo il primo libro, sia stata vincente, dando specificità in un campo che prima era prettamente maschile. In cucina c’è più inflazione.
Parliamo un po' del privato, come si definisce Sara Papa donna?
Semplice, appassionata del proprio lavoro, una che crede nell’amore come un valore vincente. Ma è difficile dare una definizione di sé. Preferisco lo facciano gli altri, tu, ad esempio, come mi vedi?
Qui le domande le faccio io! Vabbè, lo dico. Sei una donna dolce, simpatica, solare, sempre sorridente e con le idee chiare. Ma io non faccio testo, siamo troppo amici. Parlami dei tuoi interessi.
In questo momento il mio interesse primario è continuare a divulgare una sana alimentazione in un mondo sempre più industrializzato e asservito alle grandi multinazionali. Il pane può essere il simbolo di questo cambiamento, ritornando ai valori di un tempo.
Ma fare il pane in casa, magari con il lievito madre, non è complicato e difficilmente compatibile con i tempi della vita moderna?
È una questione di passione e di dare valore alla qualità. Farselo in casa con il lievito madre è un atto d’amore verso se stessi e verso i propri cari, evitando quelle schifezze che si trovano in giro. Del resto il successo dei corsi, che tengo in giro per l’Italia, testimonia un rinnovato interesse verso questo alimento.
Qual è il segreto del successo dei tuoi libri?
La semplicità di scrittura, la creatività e quell’amore di cui parlavo prima e che traspare prepotentemente in tutte le cose che faccio.
Se ne sono venduti tanti, vero?
Il mio primo libro ha venduto oltre 20mila copie, l’ultimo uscito lo scorso novembre circa 13mila.
Qual è la tua cucina preferita?
Amo del cibo tutto ciò che racconta un territorio da qualsiasi parte del mondo provenga.
E il tuo piatto preferito? Con che vino lo abbini?
Un piatto della mia mamma: la sua pasta e ceci. Meravigliosa. Ci bevo un vino italiano senza predilezioni di regione, dal nord al sud la nostra Italia ha vitigni straordinari.
Hai collaborato con tanti grandi cuochi italiani e insegnato in tante scuole di cucina. C’è una di queste collaborazioni che porti nel cuore più delle altre?
Senza dubbio quella che mi ha maggiormente gratificato è aver collaborato alla mensa dei poveri del refettorio ambrosiano insieme a Massimo Bottura. In quell’occasione, un regista canadese ha realizzato un film che, prossimamente, verrà presentato a Cannes. Inoltre uscirà un libro con le ricette di tutti coloro che hanno collaborato, e quindi anche le mie.
Tante belle soddisfazioni e ora anche questa vittoria. Un caro abbraccio e in bocca al lupo amica mia!
Ciao Sandro, ci vediamo presto! Magari nella tua Puglia…
Una persona capace di emozionarsi per le piccole cose, questa è Sara Papa, vincitrice del Premio Italia a Tavola tra gli Opinion leader.
Intervista flash
Il tratto principale del tuo carattere?
Un vulcano in eruzione.
Il tuo difetto maggiore?
Sono sempre molto diretta, senza mai mancare di rispetto a nessuno.
Il tuo pregio a cui tieni di più?
La coerenza con me stessa.
Il vino che preferisci?
Il vino deve essere in sintonia con il cibo e con le situazioni. La nostra nazione ha un’offerta di altissima qualità che c’è l’imbarazzo della scelta da nord a sud.
Il piatto che preferisci?
“Lagane e ceci” della mamma.
Il tuo colore preferito?
Il rosso.
Il tuo hobby?
Coltivare sul mio terrazzo piante da frutto di ogni genere dal Finger lime alla vite.
Il tuo sport?
Camminare, ma il tempo è talmente poco... che a volte, divano e copertina mi attraggono molto.
Il nome del tuo cane?
Fumia.
Se non vivessi a Roma dove vorresti abitare?
Roma a vita.
Lo scrittore che preferisci?
Oggi le mie letture sono indirizzate ad ampliare e approfondire argomenti legati alla tecnologia degli alimenti e libri professionali di cucina, (Iginio Massari, Leonardo di Carlo).
Il regista che preferisci?
Sergio Leone.
Sara, calabrese di nascita, romana di adozione, è Prefetto Lazio dell’Accademia italiana gastronomia storica e, ormai da molti anni, ha conquistato il consenso degli appassionati di gastronomia per il successo dei suoi libri e per le sue presenze televisive nei programmi “La Prova del Cuoco”, “Pane, amore e fantasia” e “Geo&Geo”. Voglio sentirla a caldo, e “la signora del pane”, sempre cordiale e disponibile, non si tira indietro.
Voglio farti i complimenti per la bella vittoria e regalare ai lettori di Italia a Tavola le tue impressioni a caldo. Cosa significa per te la vittoria in questo sondaggio?
Sicuramente una grande emozione, ma la cosa più bella è percepire sempre di più l’affetto che ricevo dalle persone, che mi gratifica nel mio lavoro più di ogni altra cosa.
Ti aspettavi un così largo consenso?
Sinceramente no. Avrei firmato per 5mila voti, non potevo immaginare di arrivare ad un consenso così ampio. Ma per questo devo ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto e in particolare il mio fan club, che ha avuto la costanza di non mollare mai in un sondaggio così lungo.
Alle tue spalle un personaggio popolare come Joe Bastianich, forte del successo di MasterChef Italia. Come sei riuscita a batterlo?
In realtà non mi sento di avere battuto nessuno, abbiamo giocato in 36 e i miei sostenitori sono stati, forse, i più continui e attenti. Ma io credo che già entrare nella lista sia una vittoria, sono tutti grandi professionisti. I tanti voti vengono da un affetto che sento continuamente intorno a me, in ogni luogo dove vado a tenere le mie lezioni o dove sono ospite.
Cosa ne pensi di questa iniziativa di Italia a Tavola?
Un’idea simpatica, divertente, forse addirittura geniale. Tanto che negli anni è cresciuta aumentando il numero dei votanti e avvicinando la rivista a un pubblico non prettamente professionale.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Un quinto libro, tutto il resto aspettiamo che accada…
Il fatto di essere ormai un punto di riferimento per quanto riguarda la panificazione, non sminuisce un po' la tua bravura di cuoca a tutto tondo nel mondo cucina?
A volte mi manca molto non poter fare più lezioni su cioccolato, pasticceria e cucina, ma credo che questa svolta sulla panificazione, arrivata per caso dopo il primo libro, sia stata vincente, dando specificità in un campo che prima era prettamente maschile. In cucina c’è più inflazione.
Parliamo un po' del privato, come si definisce Sara Papa donna?
Semplice, appassionata del proprio lavoro, una che crede nell’amore come un valore vincente. Ma è difficile dare una definizione di sé. Preferisco lo facciano gli altri, tu, ad esempio, come mi vedi?
Qui le domande le faccio io! Vabbè, lo dico. Sei una donna dolce, simpatica, solare, sempre sorridente e con le idee chiare. Ma io non faccio testo, siamo troppo amici. Parlami dei tuoi interessi.
In questo momento il mio interesse primario è continuare a divulgare una sana alimentazione in un mondo sempre più industrializzato e asservito alle grandi multinazionali. Il pane può essere il simbolo di questo cambiamento, ritornando ai valori di un tempo.
Ma fare il pane in casa, magari con il lievito madre, non è complicato e difficilmente compatibile con i tempi della vita moderna?
È una questione di passione e di dare valore alla qualità. Farselo in casa con il lievito madre è un atto d’amore verso se stessi e verso i propri cari, evitando quelle schifezze che si trovano in giro. Del resto il successo dei corsi, che tengo in giro per l’Italia, testimonia un rinnovato interesse verso questo alimento.
Qual è il segreto del successo dei tuoi libri?
La semplicità di scrittura, la creatività e quell’amore di cui parlavo prima e che traspare prepotentemente in tutte le cose che faccio.
Se ne sono venduti tanti, vero?
Il mio primo libro ha venduto oltre 20mila copie, l’ultimo uscito lo scorso novembre circa 13mila.
Qual è la tua cucina preferita?
Amo del cibo tutto ciò che racconta un territorio da qualsiasi parte del mondo provenga.
E il tuo piatto preferito? Con che vino lo abbini?
Un piatto della mia mamma: la sua pasta e ceci. Meravigliosa. Ci bevo un vino italiano senza predilezioni di regione, dal nord al sud la nostra Italia ha vitigni straordinari.
Hai collaborato con tanti grandi cuochi italiani e insegnato in tante scuole di cucina. C’è una di queste collaborazioni che porti nel cuore più delle altre?
Senza dubbio quella che mi ha maggiormente gratificato è aver collaborato alla mensa dei poveri del refettorio ambrosiano insieme a Massimo Bottura. In quell’occasione, un regista canadese ha realizzato un film che, prossimamente, verrà presentato a Cannes. Inoltre uscirà un libro con le ricette di tutti coloro che hanno collaborato, e quindi anche le mie.
Tante belle soddisfazioni e ora anche questa vittoria. Un caro abbraccio e in bocca al lupo amica mia!
Ciao Sandro, ci vediamo presto! Magari nella tua Puglia…
Una persona capace di emozionarsi per le piccole cose, questa è Sara Papa, vincitrice del Premio Italia a Tavola tra gli Opinion leader.
Intervista flash
Il tratto principale del tuo carattere?
Un vulcano in eruzione.
Il tuo difetto maggiore?
Sono sempre molto diretta, senza mai mancare di rispetto a nessuno.
Il tuo pregio a cui tieni di più?
La coerenza con me stessa.
Il vino che preferisci?
Il vino deve essere in sintonia con il cibo e con le situazioni. La nostra nazione ha un’offerta di altissima qualità che c’è l’imbarazzo della scelta da nord a sud.
Il piatto che preferisci?
“Lagane e ceci” della mamma.
Il tuo colore preferito?
Il rosso.
Il tuo hobby?
Coltivare sul mio terrazzo piante da frutto di ogni genere dal Finger lime alla vite.
Il tuo sport?
Camminare, ma il tempo è talmente poco... che a volte, divano e copertina mi attraggono molto.
Il nome del tuo cane?
Fumia.
Se non vivessi a Roma dove vorresti abitare?
Roma a vita.
Lo scrittore che preferisci?
Oggi le mie letture sono indirizzate ad ampliare e approfondire argomenti legati alla tecnologia degli alimenti e libri professionali di cucina, (Iginio Massari, Leonardo di Carlo).
Il regista che preferisci?
Sergio Leone.
Sandro Romano
Italiaatavola
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