Vinitaly comincia
la campagna
d'America
Trainata da un export che nel 2015 ha visto l’enologia italiana mettere a
segno un nuovo record con 5,4 miliardi di euro stimati dei quali 1,4 negli Usa,
riparte il 17 gennaio l’attività all’estero di Vinitaly International con tappe
a San Francisco, 17-19 gennaio, al Winter Fancy Food, a New York, 7-9 febbraio,
e a Miami, 10 febbraio. Si tornerà a New York a maggio, dopo Canada e Cina a
febbraio e marzo, e poi a giugno sarà la volta di Chicago al Fmi Connect, 20-23
giugno e di nuovo a New York con la partecipazione al Summer Fancy Food,26-28
giugno.
L'attenzione al mercato statunitense è frutto di una scelta strategica di
lungo periodo impostata da Veronafiere, che ha portato Vinitaly International a
diventare braccio operativo del Mise – Ministero dello sviluppo economico e Ice
– Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese
italiane nel Piano Speciale Usa per la promozione dei beni di consumo e dei
prodotti enoagroalimentari, lanciato nel 2015.
«Il consumo di vino negli Usa continua a crescere - afferma il direttore
generale di Veronafiere Giovanni Mantovani -, ma si tratta di un mercato con due
facce, come emerso durante i numerosi workshop che gli abbiamo dedicato durante
wine2wine, il forum del vino svoltosi a dicembre. Il mercato è maturo e questo
lo vediamo dalla curiosità espressa dai consumatori per vini meno famosi
espressione di territori ancora sconosciuti, d’altro canto, però, ci sono Stati
dove solo ora si inizia a consumare vino. Con Vinitaly International siamo negli
Stati Uniti dal 2002 e continueremo potenziare la nostra attività di anno in
anno, proprio per aprire sempre nuovi spazi commerciali per le cantine italiane
e per attrarre buyer americani a Vinitaly, dove già rappresentano il 15% delle
presenze estere».
La prossima attività di Vinitaly International negli Usa prevede
l'organizzazione dell' Executive wine seminar della Vinitaly international e
tenuti dal direttore scientifico Ian D’Agata.
A San Francisco tre saranno i
seminari avanzati su Grignolino, le subzone del Chianti e l’Etna, mentre uno
base, dedicato ai vini artigianali promosso in collaborazione con la Federazione
italiana vignaioli indipendenti (Fivi).
Marco Meneghetti
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